Mutui: costosi per colpa dello spread

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A distanza di un anno dall’inizio della crisi profonda e del cosiddetto credit crunch, la situazione non sembra affatto calmierata, o migliorata. L’Adiconsum, infatti, denuncia i costi ancora elevati dei mutui che dipendono soprattutto dagli spread. 

L’associazione di consumatori, quindi, denuncia il fatto che la crisi immobiliare si è acuita e i guadagni che in questa storia hanno le banche, sono diventati esagerati, anzi, sproporzionati. Il fatto è che nonostante tante famiglie si siano viste negare i mutui, gli istituti di credito non hanno abbassato i costi dei prodotti creditizi.

La situazione descritta vale per i mutui, così come per i prestiti. Di quest’ultimo insieme, ad esempio, sono considerati quelli per l’acquisto delle casa e si scopre che il loan to value è sempre più basso. Le banche vogliono tutelarsi dai mancati rimborsi e tengono fermi gli spread e quindi il guadagno sale.

Il differenziale applicato dagli istituti di credito, ultimamente, è diminuito ma non tanto quanto l’Euribor e nemmeno tanto quanto lo spread BTp-Bund. L’Euribor, che oggi è il tasso di riferimento maggiore, 12 mesi fa era fermo poco al di sopra dell’1 per cento, mentre adesso si è abbassato allo 0,20%. Gli spread medi, invece, sono passati dal 3,5 al 3,20% in un modo che potremmo definire poco costante.

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