Tassi dei mutui in discesa secondo alcuni addetti ai lavori, al punto che oggi diventa molto importante capire come muoversi al meglio in questo mondo. In particolare, in tanti si stanno chiedendo se convenga il variabile o il fisso, provando a non farsi trovare impreparati nel momento in cui occorrerà prendere decisioni importanti. Vediamo come stanno le cose, in base alle prime informazioni che abbiamo avuto modo di raccogliere.
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Il mercato immobiliare in raffreddamento di Milano
Il mercato immobiliare milanese, un tempo focolaio di attività, ha subito un notevole rallentamento nel 2024. Per rilanciare le transazioni, deve essere soddisfatta almeno una delle tre condizioni: prezzi più bassi, mutui più economici o stipendi più alti. Mentre quest’ultima è altamente improbabile, le prime due offrono un certo potenziale.
Mutui nel 2025, cosa aspettarsi da questo scenario
Proviamo ad approfondire lo scenario prospettato nel 2025, soprattutto in considerazione del fatto che i tassi Euribor stanno calando molto più rapidamente del previsto nel corso del quarto trimestre del 2024. È chiaro che bisogna tenere in considerazione anche il nuovo calo, intorno ai 25 punti base, operato dalla Bce.
Un allentamento della politica monetaria? Ecco cosa ne pensano gli analisti…
In base a quanto emerso dal lavoro degli analisti, le redini meno salde circa la politica monetaria continuerà anche durante il prossimo anno. Tra l’altro, tale situazione di allentamento potrebbe essere molto più importante di quanto era stato previsto, in maniera da fungere da adeguato stimolo all’economia che sta attraversando un forte momento di crisi, soprattutto correlata alle grandi difficoltà di Francia e Germania.
Uno scenario, quindi, che si tramuta in un’occasione perfetta per chi spera di risparmiare dei soldi sul mutuo. Il prezzo totale del mutuo, infatti, potrebbe fare un passo indietro notevole durante il 2025. Il mutuo, in effetti, è un investimento di durata piuttosto prolungata, che può arrivare fino a 30 anni, in cui gli interessi passivi diventano molto importanti e condizionanti sul costo complessivo. Qualsiasi cambiamenti nei tassi di interesse, è abbastanza pacifico, può comportare un impatto notevolmente non solo sulla rata mensile, ma anche sul budget che ha a disposizione la famiglia.
Per provare a intuire quella che potrebbe essere l’evoluzione del mercato di questa tipologia di investimenti nel corso del 2025, è necessario tener conto di tante novità che entreranno in gioco, non solo in ambito economico, ma anche dal punto di vista normativo.
Gli effetti della manovra 2025 del Governo
In primo luogo, è necessario considerare quello che potrebbe essere l’impatto diretto della Legge di Bilancio 2025, che porterà in dote diverse novità in riferimento ai mutuatari. Le conseguenze dovrebbero riguardare in modo particolare le detrazioni fiscali che si riferiscono agli interessi sui mutui sulla prima casa. Una mossa che mira in modo particolare a razionalizzare le spese fiscali, visto che il Governo ha scelto di applicare un limite massimo alle detrazioni. Tale scelta finirà per provocare delle conseguenze sui contribuenti che hanno un reddito pari ad almeno 75 mila euro.
Abbastanza facile intuire come nel 2025 è atteso anche un nuovo sforzo da parte della Bce, che dovrebbe applicare ancora altri quattro tagli ai tassi di interesse. Le previsioni evidenziano come il tasso che riguarda i depositi Bce potrebbe arrivare intorno al 2,25%, avvicinandosi all’obiettivo del 2%. Uno scenario che chiaramente andrà a impattare in maniera evidente i mutui.
Bce, gli effetti potenziali di un nuovo calo dei tassi di interesse
In quest’annata si è trattata della quarta occasione in cui la Bce ha deciso di dare una sforbiciata ai tassi di interesse. Di conseguenza, provando a scendere un po’ nel dettaglio, cerchiamo di capire quale potrebbe essere ora il ruolo dei tassi di interesse nella regolazione del costo dei finanziamenti, senza dimenticare anche la gestione dei mutui e del debito pubblico.
Il taglio del 3% non è ancora sufficiente per tornare ai livelli del 2022
Attualmente si è arrivati a un taglio del 3%, ma in ogni caso si rimane su un livello decisamente differente rispetto a quello di partenza, ovvero il 2022, annata in cui i tassi di interesse risultano addirittura in negativa e ci si trovava in un periodo in cui l’inflazione era ai minimi storici.
Insomma, la domanda principale da farsi ora è quella riguardante lo scenario che si prospetterà nel 2025. Stando alle stime di mercato, gli investitori sono convinti che la Bce produrrà un taglio ai tassi di interesse per altre quattro volte, esattamente come nel 2025. A quanto pare, l’obiettivo è quello di toccare la soglia del 2% all’incirca.
Il comunicato stampa della Bce
All’interno del comunicato stampa che è stato pubblicato da parte della Bce, infatti, viene riportato un aspetto particolarmente interessante e che merita di essere messo in luce. Ovvero, le stime che hanno ad oggetto l’inflazione evidenziano che l’aumento dei prezzi dovrebbe aggirarsi intorno al 2% in un periodo a medio termine. Così, la Banca Centrale Europea ha deciso di inquadrare l’obiettivo da raggiungere, in base a quanto è previsto dallo statuto, di toccare il 2,1%. D’altro canto, anche la crescita non dovrebbe velocizzarsi, anzi potrebbe fare dei passi indietro.
Stando alle voci che si rincorrono da Francoforte, si tratta dell’indicazione da seguire che i tassi debbano essere oggetto di un apposito taglio, dal momento che l’inflazione non rappresenta più la stessa situazione emergenziale com’era in precedenza. Proviamo a capire meglio nel 2025 cosa potrebbe cambiare per chi ha già acceso un mutuo. Ad esempio, in caso di mutuo a tasso variabile, una simulazione che mette a confronto alla situazione attuale rispetto a giugno del 2022, una rata da 450 euro in su, oggigiorno si aggira intorno a 664 euro. È chiaro che si rimane ancora notevolmente distanti in confronto ai livelli da cui si partiva.
Quindi, la soluzione migliore sarebbe quella di provvedere all’apertura di un nuovo mutuo. In base agli ultimi dati che sono stati forniti, al momento il tasso fisso più vantaggioso è pari al 2,5%, ma invece il tasso variabile è pari al 3,7%.
Indicazioni per chi cerca un mutuo da 300000 euro in Italia
Ci sono tanti fattori da valutare prima di tuffarsi in un mutuo da 300000. Richiedere un mutuo di questa entità è un impegno importante e richiede una valutazione attenta di diversi elementi.
Mutui in Italia in calo, ecco quali sono i motivi principali
Nel corso dell’ultimo anno, i dati che hanno ad oggetto l’attività di compravendita degli immobili sul territorio italiano hanno riscontrato una netta diminuzione, intorno al 10%. Cerchiamo di capire meglio, però, il motivo per cui un numero così elevato di italiani ha scelto di evitare di comprare una nuova abitazione.
Stando alle ricerche che sono state svolte da Facile.it, ecco che sono varie le motivazioni che sottendono un simile comportamento. Da un lato, infatti, ci sono delle ragioni piuttosto evidenti e tangibili, che si riferiscono soprattutto all’ambito finanziario, come ad esempio l’incremento dei tassi di interesse, così come dell’inflazione, ma al contempo la riduzione delle risorse economiche a disposizione. D’altro canto, spesso e volentieri, ci si mette anche la paura di fare un passo del genere, insieme ad una bassa conoscenza di questo settore e di come muoversi in questi casi.
Una delle preoccupazioni più importanti e diffuse, infatti, è quella relativa all’eventualità di trovarsi di fronte a un “no” rispetto alla domanda di concessione del mutuo. Ebbene, tale paura, in alcune situazioni, può addirittura portare le persone a evitare di inviare la richiesta stessa di mutuo.
Un’altra preoccupazione piuttosto nota e diffusa riguarda la durata del mutuo, un aspetto che finisce per condizionare e non poco anche l’importo che caratterizza ciascuna rata mensile, così come gli interessi complessivi da pagare. Un mutuo che si estende per una durata maggiore va a diminuire notevolmente l’importo delle diverse rate, ma al contempo va a incrementare gli interessi totali. Un mutuo caratterizzato da una durata minore, invece, porta in dote delle rate dall’importo più alto, ma con una quota di interessi inferiore.
In tutti i casi, la cosa che conviene fare è quella di valutare con la massima attenzione quelle che sono le proprie esigenze, tenendo sempre a mente la possibilità di effettuare una rinegoziazione del mutuo, oppure addirittura estinguere anticipatamente il mutuo stesso. Necessario ribadire anche che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, ma la maggior parte degli istituti bancari mette a disposizione della clientela delle soluzioni adatte per poter far fronte a tali situazioni. Ci sono anche delle polizze assicurative che si possono stipulare per potersi proteggere da eventi infausti, come ad esempio la perdita del posto di lavoro. si tratta, vale la pena ricordarlo, di polizze che non hanno il carattere dell’obbligatorietà, ma che possono rappresentare in ogni caso un’ottima soluzione per garantire un’adeguata protezione a tutta la propria famiglia.
Mutui nel 2025: cosa aspettarsi?
Mutui nel 2025 al centro di ulteriori approfondimenti oggi, visto che un numero crescente di persone si sta chiedendo cosa dobbiamo aspettarci in vista del prossimo anno. Questione calda, che forzatamente sposta non pochi equilibri in tante famiglie qui in Italia.
Il mercato dei mutui nel 2025 è destinato a subire ulteriori evoluzioni, influenzate principalmente dalle decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) e dall’andamento generale dell’economia.
Intestazione mutuo a persona differente dal proprietario, un approfondimento
Tante volte ci si fanno domande su determinate operazioni bancarie, come ad esempio se possa essere davvero possibile l’intestazione di un mutuo a una persona che è diversa rispetto al proprietario dell’abitazione. In realtà, come si può facilmente intuire, si tratta di una situazione molto più diffusa e frequente di quanto si potrebbe pensare, a maggior ragione nell’ambito delle famiglie. L’esempio più classico a cui fare riferimento è quello relativo ai genitori che prendono la decisione di intestarsi il mutuo che riguarda l’acquisto di un immobile da parte di uno dei figli.
Nella maggior parte dei casi, nel caso in cui l’intestatario dovesse avere una posizione reddituale particolarmente solida, le banche non si mettono certo di traverso di fronte a una simile opportunità. Ad ogni modo, è consigliabile prima di tutto individuare il mutuo più adatto alle proprie esigenze e poi, nel caso, intestarlo a qualcun altro che non sia il proprietario di casa.
La normativa attualmente in vigore in Italia, in realtà, è molto più semplice di quello che si potrebbe pensare. Infatti, non c’è alcun divieto legato all’individuazione di due soggetti differenti tra i ruoli di mutuatario e di proprietario di casa. Come detto, anzi, è una situazione che capita molto spesso in Italia, dal momento che nella maggior parte dei casi l’intestazione del mutuo che riguarda l’acquisto della prima casa per i figli avviene sulle spalle dei genitori, a maggior ragione quando i figli non hanno ancora raggiunto una sufficiente autonomia dal punto di vista finanziario.
Sono varie, in ogni caso, le situazioni a cui facciamo riferimento. Ad esempio, potremmo essere nella situazione di un mutuo che viene intestato a un soggetto differente rispetto al proprietario principale, oppure il mutuo viene intestato a una persona differente, ma che in ogni caso conserva una quota di proprietà dell’immobile oggetto dell’operazione. Altrimenti, c’è la situazione del mutuo cointestato, in cui c’è solamente un soggetto che si occupa, nella pratica, di pagare il mutuo.
Come si può facilmente intuire, ogni accordo relativo all’utilizzo della casa dovrà poi avvenire tra le parti in maniera del tutto autonoma. Giusto per fare un esempio, chi è effettivamente proprietario di casa potrebbe scegliere di garantire il possesso dell’immobile alla persona che si è intestata il mutuo, dopo aver sottoscritto apposito contratto di comodato d’uso. Insomma, nella normativa italiana non sono presenti vincoli o divieti in merito a una simile opportunità, che peraltro è diffusa da diversi decenni.
Correlazioni tra la vittoria di Trump e mutui in Italia a fine 2024
La vittoria di Trump può avere effetti anche sui mutui in Italia. Gli Stati Uniti hanno deciso di dare nuovamente fiducia a Donald Trump, diventato il 47esimo presidente della Nazione a stelle e strisce. Una situazione che però potrebbe portare ad una modifica dei tassi fissi dei nuovi mutui italiani, che potrebbero salire. Perché si è arrivati a questo tipo di considerazione? A rivelare tale possibilità, con una spiegazione anche molto chiare, sono stati gli esperti di Facile.it.
Suggerimenti sulle migliori piattaforme per trovare mutui
Oggi occorre analizzare insieme alcuni suggerimenti sulle migliori piattaforme per trovare mutui. Confrontare le offerte di mutui può essere un’impresa complessa e dispendiosa in termini di tempo. Le piattaforme online semplificano notevolmente questo processo, permettendoti tante cose.
Consigli per dare vita ad un mutuo online senza sorprese
C’è tanto da sapere prima di optare per un mutuo online. Decidere di accendere un mutuo è un passo importante, e farlo online può sembrare inizialmente complicato. Tuttavia, con un po’ di preparazione e le giuste informazioni, può diventare un processo molto più semplice ed efficiente. Ecco alcuni consigli per aiutarti a trovare il mutuo più adatto alle tue esigenze.
Cosa sono i mutui più convenienti?
In tanti ancora oggi brancolano nel buio quando viene chiesto loro cosa e quali siano i mutui più convenienti. In un contesto simile, infatti, orientarsi non è così semplice, al punto da dover valutare con attenzione alcune mosse da fare in un secondo momento.
Euribor in calo, aspettando i nuovi tagli promessi dalla Bce
C’è chiaramente grandissima attesa per la prossima riunione della Bce, che è in previsione il prossimo 12 settembre. Ci sono numerose aspettative ed è chiaro che riguardano in modo particolare una sforbiciata ai tassi di interesse, di almeno lo 0,25%.
Ed è abbastanza facile intuire anche come tutta questa situazione vada direttamente a ripercuotersi sul trend che caratterizza i tassi dei mutui. L’Euribor, infatti, è quello che viene tenuto più sott’occhio da parte di tutti, dal momento che si può considerare il vero e proprio indicatore che permette anche di capire come potrebbero evolvere i movimenti nel corso dei mesi futuri dei tassi di interesse. Al contempo, l’Euribor ha una notevole capacità di condizionare anche l’andamento dei mutui, così come quello che riguarda i prestiti.
Proviamo a capire meglio, quindi, cosa bisogna attendersi dall’Euribor. Stando all’indagine che è stata portata avanti da parte di Market Analyst di Ebury, pare che fino ad ora i mercati si siano concentrati più che altre sulle promesse di tagli dei tassi nel corso dei prossimi mesi. Nel corso dei primi mesi del 2024, tra l’’altro, i mercati si attendevano che i tassi di interesse restassero piuttosto elevati, perlomeno molto di più di quanto era stato previsto all’inizio.
Fino a questo momento, il focus dei mercati ha riguardato soprattutto le aspettative circa la sforbiciata ai tassi di interesse nelle economie di maggiore interesse. Di conseguenza, queste ultime hanno influenzato notevolmente il trend di tutti gli altri elementi orientatori per quanto concerne i cittadini, come ad esempio l’Euribor.
Nel corso dei primi mesi del 2024, i mercati erano sicuri che i tassi di interesse si sarebbero mantenuti su livelli piuttosto elevati molto più a lungo rispetto alle precedenti previsioni. Per questa ragione, nel mese di febbraio abbiamo assistito a uno stop di tre mesi di fila nella riduzione dell’Euribor. Quest’ultimo, infatti, ha terminato il mese tenendo una media pari al 3,671%, di poco più alta rispetto a quella tenuta a gennaio.
Nel corso del mese di marzo l’Euribor ha fatto registrare un altro incremento, visto che ha terminato toccando il 3,718%, ovvero il picco dal mese di novembre in poi. Da quel momento, però, l’Euribor ha continuato a ridursi in maniera graduale, dal momento che i tagli praticati ai tassi di interesse della BCE apparivano molto più reali. Nel corso del mese di aprile, l’indicatore non ha evidenziato un trend preciso e chiaro, visto che ha fatto registrare una vera e propria alternanza, terminando però il mese al 3,703%, con una piccola diminuzione in confronto al mese di marzo. L’Euribor a maggio è sceso notevolmente, terminando il mese al3,68%.
I possibili scenari per i mutui del futuro qui in Italia
I possibili scenari per i mutui del futuro qui in Italia vanno analizzati con grande attenzione. Premesso che parliamo solo di previsioni e non di certezze, sono molteplici le potenziali situazioni verso cui potremmo andare incontro. Un contesto nel quale occorre fare molta attenzione, visto che parliamo di un contesto mutevole nel quale le cose possono cambiare molto rapidamente.