Mutui casa: banche Usa pensano al bonus pignoramenti

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Lo scoppio della crisi dei mutui subprime in America ha generato una vera e propria devastazione sul mercato immobiliare, al punto che, oramai a quasi quattro anni dalla deflagrazione, ancora se ne sentono gli effetti. Nei periodi più bui della crisi finanziaria ed economica molti mutui, non assistiti da garanzie reali, e spesso sottoscritti in maniera “allegra”, hanno portato a pignoramenti ed a situazioni di insolvenza diffusa tra le famiglie americane. Ma a distanza di tempo ci sono ancora tantissimi immobili che negli Stati Uniti, dopo lo scoppio della bolla, hanno un valore di mercato crollato al punto tale che il prezzo per acquistarli è inferiore al debito residuo di mutuo che ancora la famiglia deve pagare.

E così molte banche americane, a fronte dell’insolvenza, si sono ritrovate a possedere, a seguito del pignoramento, una casa il cui valore, quando va bene, è la metà dei soldi erogati in sede di stipula del finanziamento ipotecario. E negli Usa, intanto, in accordo con quanto riporta il Portale di annunci immobiliari online Idealista.it, si sta studiando la possibilità di introdurre un vero e proprio bonus per accelerare lo sfollamento di quelle famiglie che vivono in case oggetto di un potenziale pignoramento.

La proposta, al vaglio da parte sia dell’Autorità federale dei depositi, sia da parte delle più importanti banche a stelle e strisce, prevede la concessione di un bonus pari a complessivi 21 mila dollari, circa 15 mila euro al cambio attuale, a patto di lasciare alla svelta l’immobile e di abbandonarlo in buono stato. In particolare, questo bonus sarebbe strutturato nella maniera seguente: 1.000 dollari per pagare un consulente finanziario, e 20 mila dollari a mo’ di incentivazione affinché la famiglia insolvente lasci la casa libera.

Alcuni istituti di credito americani hanno già manifestato il proprio rifiuto ad applicare eventualmente una misura simile che, in particolare, dovrebbe scattare dopo un periodo di insolvenza pari a 90 giorni, ovverosia tre mesi. Nel nostro Paese, invece, ricordiamo che è ancora aperta la moratoria ABI-Consumatori che, nel rispetto di tutti gli altri requisiti, è accessibile anche da parte dei morosi a patto che l’insolvenza non superi i 180 giorni all’atto della presentazione della domanda.