Mutui casa: la svolta di Obama

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Il Presidente degli USA, Barack Obama, ha richiesto ai suoi consiglieri economici di preparare un piano di riforma del mercato dei mutui; un piano tale che venga mantenuto il ruolo del governo federale nel settore della casa. Tale mossa potrebbe però inasprire ulteriormente le divergenze con i repubblicani, che da tempo sono contrari a qualunque ruolo del governo federale all’interno del mercato della casa. Questo perché in tal caso si verrebbe a generare una distorsione del libero mercato. Insomma, dopo la riforma della sanità, a sorpresa bocciata in parte per incostituzionalità, il Presidente Obama ci riprova in base alla convinzione che gli americani che comprano la casa con un mutuo debbano in qualche modo poter far leva su una qualche garanzia statale.

Ma questa è solo un’ipotesi visto che, in accordo con quanto riportato da America24.com, dalla Casa Bianca hanno fatto sapere come il Presidente degli Stati Uniti in merito non abbia ancora preso alcuna decisione definitiva, e come questa non è detto che arrivi prima della fine del suo mandato.

Quello di Barack Obama, lo ricordiamo, è il primo mandato, mentre per la sua ricandidatura, dopo lo smacco legato al declassamento sul debito USA, a questo punto è stato rimesso tutto in gioco. La politica di Obama, in netta rottura con quella di Bush, ha contribuito a far mutare le relazioni con i Paesi esteri, ma non ha sinora portato quei frutti sperati dal fronte interno, ed in particolare da quello occupazionale. Anche per questo in America il mercato immobiliare è ancora sostanzialmente in crisi, e le famiglie fanno ancora fatica a comprare una casa, con o senza garanzie statali sui mutui. D’altronde la crisi dei mutui subprime, sebbene sia scoppiata del 2007, ancora si fa sentire eccome sul tenore di vita di parecchi milioni di americani che nel frattempo sono rimasti senza casa.