Incertezze immobiliari in Cina e Stati Uniti

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Nel nostro paese si guarda con sospetto a quello che sta succedendo nel settore delle costruzioni, nel mercato dei mutui e in tutti i comparti economici ad essi collegati. Eppure, all’estero, non se la passano meglio. Abbiamo già considerato quello che succede in Olanda e in Francia, adesso passiamo a Stati Uniti e Cina.

La Cina prima e gli Stati Uniti poi, sono finiti sotto i riflettori degli analisti. La Cina perché è in fase di rallentamento economico e la sua situazione potrebbe influenzare notevolmente anche la nostra economia. Negli Stati Uniti, invece, i dati sono meno chiari, perché siamo in piena campagna elettorale e i due pretendenti alla Casa Bianca si confrontano a colpi di statistiche confortanti.

Niente possono mascherare sul settore dei mutui. Come in Europa accade in Italia, in Olanda e in Francia, anche negli Stati Uniti e in Cina l’offerta degli immobili è cresciuta in modo vertiginoso. Gli States devono ancora far fronte ai danni della crisi dei mutui subprime, quindi per loro la ripresa si complica.

In Cina, il governo, aveva avvertito che sarebbe stato difficile allocare tutte le case costruite. L’edilizia residenziale, infatti, è cresciuta ad un ritmo molto elevato, ma si parla già di bolla immobiliare. Il mattone cinese è in crescita dunque, ma il crollo è dietro l’angolo.