Truffe Mutui USA, effettuati 485 arresti

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Finora c’è un solo dato di fatto, la crisi finanziaria trasformatasi in crisi dell’economia reale senza che nessuno tra quelli che l’hanno innescata abbia pagato (eccetto la pena esemplare a Bernard Madoff), ed una serie di supposizioni rispetto alla strategia d’uscita più corretta da adottare per far ripartire l’economia e magari evitare che possano verificarsi nuovi casi simili, potenzialmente devastanti. Abbiamo detto finora, ma forse possiamo correggere il tiro e dire, soddisfatti, “fino a ieri”. Già, perché oggi possiamo esultare per la notizia, proveniente dagli Stati Uniti, secondo cui – se giustizia ancora non è stata fatta – se non altro si sta provando a incriminare i “furbetti” e a farsi risarcire almeno parte di quanto questi hanno ottenuto scommettendo sulla pelle di altri.

Le autorità Usa hanno infatti incriminato 1.215 persone: questo è il risultato di centinaia di indagini avviate per casi di frodi sui mutui, una vicenda che ha provocato perdite per 2,3 miliardi di dollari. Si è preferito lavorare sottotraccia, sino a questo momento. Ma da oggi l’amministrazione Obama ha deciso di cominciare a parlare dei risultati del giro di vite deciso dopo il collasso del mercato immobiliare. Se c’era un colpevole di frode, infatti, c’è stato anche un corresponsabile in quei controllori che hanno chiuso compiacenti un occhio davanti a tutto questo, e quel controllore è stato individuato nel Governo. Messo sotto pressione, questo ha reagito migliorando la vigilanza sul mercato delle abitazioni dopo che la bolla immobiliare ha innescato una crisi globale e un effetto a cascata di pignoramenti negli Stati Uniti.

Numeri tangibili, non solo parole al vento: negli ultimi tre mesi e mezzo le autorità hanno effettuato 485 arresti in casi di frode, ottenendo 336 incarcerazioni e recuperando oltre 147 milioni di dollari. “Abbiamo riscontato casi che hanno provocato decine di pignoramenti e perdite per milioni, così come truffatori che hanno causato la bancarotta di intere società e prestatori che non hanno rispettato le regole”, ha affermato il procuratore generale Eric Holder.