Fondo di Solidarietà: l’interpretazione è un percorso a ostacoli

Che confusione! Alcuni giorni or sono avevamo salutato l’avvento del Fondo di Solidarietà come fosse la soluzione a molti mali che affliggono i mutuatari italiani in questo periodo di crisi profonda dell’economia. Non torniamo sui nostri passi: il progetto è e resta un’ottima agevolazione, ben più che una misura complementare al Piano Famiglie dell’ABI. Però è vero anche che a pochi giorni dalla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, i contorni della misura rimangono così fumosi da aver generato più di qualche interrogativo all’interno della vasta platea dei titolari di finanziamento per l’acquisto della casa di proprietà. Vediamoli insieme.

Mutuo acquisto casa: migliora l’indice di accessibilità

Negli ultimi diciotto mesi in Italia è andato a migliorare in maniera progressiva l’indice cosiddetto di affordability, ovverosia l’indice di accessibilità all’acquisto di una casa da parte delle famiglie del nostro Paese. A farlo presente nei giorni scorsi è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel ricordare in particolare come tale indice sia stato costruito e periodicamente rilevato dal Centro Studi dell’Associazione Bancaria Italiana tenendo conto sia di metodologie e prassi a livello internazionale, sia dei dati aggiornati forniti dalla Banca d’Italia, dall’Agenzia del Territorio e dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Nel dettaglio, l’indice va a misurare sia l’apporto del credito bancario, sia l’andamento del mercato immobiliare e del reddito delle famiglie in funzione della possibilità di poter acquistare sul mercato un’abitazione.

Mutui, Italia: il tasso fisso è il più caro d’Europa

Viva l’Europa, viva l’Euro! Se infatti da un lato non possiamo negare che la percezione della perdita di ricchezza generata dall’introduzione della moneta unica è stata è continua ad essere presente tra i risparmiatori italiani, dall’altro non possiamo negare che l’Euro rende possibili comparazioni molto meno semplici da effettuare fino a soli 10 anni or sono. La lente d’ingrandimento si può focalizzare oggi sui mutui a tasso fisso, partendo dal presupposto che se ne potrebbero scoprire delle belle. E se ne scoprono: emerge infatti che i mutui a tasso fisso erogati in Italia sono più cari di 60 punti base rispetto a quelli di Francia, Germania e – in linea generale – della media dei paesi che rientrano nell’area Euro. Per contro, i prestiti a tasso variabile sono più convenienti in Italia (dove si risparmiano 36 punti base). Come è mai possibile?

I mutui italiani a tasso fisso sono tra più cari d’Europa

E ti pareva. Scusate ma l’esternazione é stata spontanea. Tasse che sfiorano il 50%, debito pubblico che sale alle stelle, lavoro che manca e spettro della crisi le cui ombre ancora ci perseguitano. Come se non bastasse i giovani (e meno giovani) italiani che finalmente decidono di coronare il sogno di acquistare una casa e optano per il tasso fisso per una maggiore sicurezza, pagano interessi più altri rispetto agli altri cittadini europei. Il triste dato arriva direttamente dall’Abi, l’Associazione bancaria italiana che, in base agli ultimi calcoli sulle base di statistiche armonizzate del sistema europeo di banche centrali e relative ai tassi applicati a maggio 2010, rileva che il tasso fisso applicato sui mutui in Italia si attesta intorno al 4,61%, più caro di 60 punti base rispetto alla media dei tassi applicati dalle banche dell’area euro, in percentuali il 13% in più.

Mutui agevolati PMI Lombardia: proroga moratoria

Nella Regione Lombardia i mutui, i finanziamenti, ma anche i contratti di leasing stipulati dalle piccole e medie imprese con le agevolazioni regionali in conto capitale o in conto interessi potranno continuare ad essere sospesi grazie ad una moratoria che è stata estesa. La moratoria, in accordo con quanto ha reso noto l’Amministrazione regionale, è stata infatti prorogata fino al 31 gennaio del 2011 dopo che la misura ha sinora permesso di sospendere debiti che le PMI della Lombardia hanno contratto con il sistema bancario per un importo pari a poco più di 6,1 milioni di euro. Il tutto grazie ad una delibera che giovedì scorso è stata approvata dalla Giunta della Regione Lombardia su proposta di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, insieme a Stefano Maullu, assessore regionale al Commercio e Turismo, Romano Colozzi, assessore al Bilancio, e Andrea Gibelli, vice presidente della Regione Lombardia nonché assessore regionale all’Industria.

Sospensione rate mutui famiglie procede a pieno ritmo

Sono circa 24 mila le famiglie che, nell’ambito del Piano Famiglie dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), hanno beneficiato nel nostro Paese alla fine dello scorso mese di giugno 2010 della sospensione del pagamento della rata sui mutui relativi alla prima casa. A darne notizia è proprio l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) nel sottolineare come il controvalore dei mutui sospesi sia salito complessivamente a ben 3,2 miliardi di euro, e come nelle casse delle famiglie, a fronte della sospensione delle rate, siano rimasti sinora ben 155 milioni di euro di liquidità in più per far fronte alle difficoltà legate alla crisi economica. La percentuale di famiglie che s’è vista sospesa sul pagamento della rata non solo la quota capitale, ma anche la quota interessi sul finanziamento immobiliare, risulta inoltre essere pari a ben il 90%.

Rata mutui famiglie: la moratoria con Banca Sella

Anche il Gruppo Banca Sella nei mesi scorsi ha aderito al Piano Famiglie dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che tra le misure di aiuto ai nuclei familiari in difficoltà c’è anche quella relativa alla possibilità di sospendere il pagamento della rata del finanziamento immobiliare per la prima casa per un periodo pari a dodici mesi. Questo dopo che il 18 dicembre dello scorso anno molte Associazioni dei Consumatori e l’Associazione Bancaria Italiana hanno siglato uno specifico Accordo comune al quale Banca Sella S.p.A. ha aderito permettendo così ai propri mutuatari, già da diversi mesi, nel rispetto dei requisiti, di potersi avvalere del beneficio della sospensione della rata a causa di eventi ed imprevisti negativi legati e causati dalla crisi economica. Alla moratoria con Banca Sella, in linea con l’Accordo ABI – Consumatori, è infatti possibile aderire in caso di eventi quali, tra gli altri, la perdita del posto di lavoro, la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro, oppure i casi di decesso del mutuatario o l’insorgere di condizioni di non autosufficienza.

Mutui alle famiglie: sospendere la rata con il Creval

Anche il Gruppo Bancario Creval – Credito Valtellinese, aderisce con le proprie Banche controllate al “Piano Famiglie” dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ed in particolare alla moratoria sui mutui alle famiglie che, nel rispetto dei requisiti, possono ottenere la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti immobiliari stipulati per la prima casa ad uso residenziale. In questo modo, la clientela privata che ha acceso un mutuo presso una filiale bancaria del Gruppo Credito Valtellinese può presentare la domanda finalizzata ad ottenere, per una sola volta, e per un periodo pari a dodici mesi, la sospensione del pagamento della rata mensile. La moratoria, lo ricordiamo, è ancora aperta a fronte di eventi negativi legati alla perdita del posto di lavoro, sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, o insorgere di condizioni di non autosufficienza da parte di uno degli intestatari del finanziamento immobiliare.

Moratoria mutui PMI: aumentano le domande a maggio

Alla fine dello scorso mese di maggio, nell’ambito della moratoria sui debiti bancari a favore delle piccole e medie imprese, sono state presentate ben 197 mila domande rispetto alle 184 mila rilevate alla fine di aprile 2010. A darne notizia è l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, dopo che nei giorni scorsi l’accesso alla moratoria su mutui, finanziamenti e leasing stipulati dalle PMI con il sistema bancario è stato prorogato fino al prossimo 31 gennaio del 2011, ovverosia in corrispondenza della stessa data in cui scade altresì l’accesso alla sospensione dei mutui prima casa da parte dei privati e delle famiglie in difficoltà con il pagamento mensile delle rate. Nel passaggio da aprile a maggio, tornando alla moratoria per le PMI, continua a mantenersi alto il numero di domande di sospensione del pagamento della quota capitale, a favore del sistema imprenditoriale, che sono state accolte.

Mutui: raccolta, loan-to-value e giustizia inefficiente alla base della crescita dei costi

Sorpresa: se la crisi dell’economia reale sembra aver sconvolto un po’ tutte le abitudini di vita dei risparmiatori d’America ed Europa, a quanto pare nulla ha cambiato invece per quanto riguarda i mutui. È quanto emerge dal secondo numero dei “Temi di Economia e Finanza” del Centro Studi e Ricerche Abi, secondo cui “non sembra potersi affermare che la crisi finanziaria internazionale abbia in via generale impattato direttamente sui criteri applicati dall’industria bancaria europea per la definizione delle condizioni economiche applicate sui mutui”. Questo però non significa che mutui e crisi debbano essere considerati, da ora in avanti, due argomenti che viaggiano su binari separati…

Mutui ricostruzione L’Aquila: Chiodi e ABI specificano i contorni della moratoria

Non tutto è dovuto, ed è bene che questa considerazione non sia mai data per scontata. Partiamo ricordando un articolo, apparso nell’aprile 2009 sul sito del Corriere – a pochi giorni di distanza dal terremoto che ha sconvolto il volto dell’Abruzzo e de L’Aquila in particolare – e rimosso in meno di 24 ore, con una rapidità quantomeno sospetta agli abituali frequentatori di questa pagina (che sanno bene come sia spesso possibile trovarvi le notizie delle ultime 48 ore): vi si sosteneva che uno dei problemi che gravano sul bilancio dello Stato sono le calamità naturali. In Italia non esiste infatti l’obbligo di assicurare la casa, ma questo comporta che sia la collettività a pagare la ricostruzione ogniqualvolta di verifica una catastrofe. Articolo rimosso, evidentemente, per non urtare la sensibilità di nessuno.

Moratoria mutui: il Piano Famiglie in Umbria

Nella Regione Umbria, dallo scorso mese di febbraio, quando è partita la moratoria sui mutui, e fino al mese di aprile, sono stati complessivamente 255 i contratti sui quali è stata applicata, su richiesta del mutuatario o dei mutuatari, la sospensione dei pagamenti delle rate. A comunicarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che ha fornito su scala regionale un monitoraggio in Umbria dove così le famiglie hanno potuto avere in tasca una liquidità aggiuntiva pari a complessivi 1,4 milioni di euro per far fronte alle difficoltà legate alla crisi. La quota di famiglie umbre sul totale nazionale che hanno sinora beneficiato della moratoria è quindi pari all’1,8% anche se l’Abi sottolinea come trattasi di un dato provvisorio. Da febbraio ad aprile, in tutta Italia, le famiglie che hanno beneficiato della moratoria sono state ben 15 mila a fronte di mutui sospesi per un controvalore pari a ben 2,3 miliardi di euro.

Mutui Abruzzo: Bando Regione per sostegno alle famiglie

E’ stato pubblicato nella giornata di ieri, mercoledì 30 giugno 2010, sul “BURA” ordinario, il Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo, il Bando riguardante il “Programma regionale di sostegno alle famiglie in difficoltà nel pagamento delle rate di mutuo per l’acquisto, costruzione ed il recupero della prima casa“. In accordo con quanto dichiarato da Alfredo Castiglione, vice presidente della Regione Abruzzo, nonché assessore regionale allo Sviluppo Economico, il Bando, a conferma della forte attenzione riposta dall’Amministrazione regionale al territorio, mira in particolare a fornire un sostegno concreto e sollievo alle famiglie che, a causa di un reddito insufficiente, perdita del posto di lavoro ed altri eventi ed imprevisti negativi, versano in condizioni di difficoltà per quel che riguarda il pagamento della rata del mutuo.

ABI: Tassi Mutui ai minimi, erogazioni in ripresa

È una legge di mercato, inutile stupirsi: a una diminuzione del costo di un bene o di un servizio corrisponde l’apertura del mercato stesso a nuovi clienti, meno abbienti rispetto a quelli che potevano permetterselo in precedenza, dunque un ampliamento della platea. Non è sempre detto, benché sia probabile, che a un ampliamento della platea corrisponda poi un effettivo incremento delle vendite, come quello che si è verificato in questo caso specifico. Anche i mutui, essendovi sottoposti, non sfuggono a questa logica dettata dal mercato: se cala il loro costo, si allarga la platea dei potenziali contraenti. E ora che il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha raggiunto (a maggio) il nuovo minimo storico al 2,58%… immaginate quale potrebbe essere la conseguenza.