La Brexit si configura come un’occasione per coloro i quali hanno intenzione di accendere un mutuo a tasso fisso. Il motivo? L’incertezza dei mercati valutari ha ‘favorito’ questa tipologia di finanziamenti che ora si trova alle migliori condizioni di sempre.
Abi
Abi, crescita dei mutui a settembre
Durante il mese di settembre 2015 il mercato dei mutui, secondo quanto comunicato dall’Abi nel consueto report-bollettino, ha fatto registrare l’ennesimo boom.
Mutui: siamo tornati alla situazione degli anni Ottanta
Il mercato immobiliare è in crisi e il periodo peggiore è stato sicuramente il 2012 visto che è stato registrato un calo incredibile delle compravendite, che si traduce in un calo dei mutui.
Mutuatari in difficoltà, la seduta è aperta
Ci sarà un incontro molto importante, tra l’ABI, l’Associazione bancaria italiana e le 13 sigle delle associazioni in difesa dei consumatori dopo la decisione del governo di lasciare in standby il fondo di solidarietà.
Ancora problemi con le polizze
Siamo in un periodo di forte “stretta del credito”. Ci sono pochi soldi in giro o sotto il materasso e chi ha qualche risparmio se lo tiene ben stretto. Ci sono poi anche molte persone ch investono il loro denaro nel mattone, considerato ancora il bene di rifugio per eccellenza.
Peccato che non si giunga mai ad un punto definitivo in merito alla questione delle assicurazioni. I mutuatari sono stati agevolati da una disposizione che obbliga le banche a fornire più di un preventivo agli aspiranti mutuatari.
Moratoria mutui
L’Abi, l’Associazione bancaria italiana, nell’ultimo bollettino ha diramato i dati relativi alle difficoltà incontrate dalle famiglie nel rimborsare il piano di ammortamento stabilito insieme alla banca prima dell’avvento della crisi economica. Ecco qualche consiglio per evitare il pignoramento.
Senza allarmarsi, ma con lucidità, ricordiamo che la gran parte dei contratti di mutuo stipulati con le banche prevede che dopo diversi ritardi nel pagamento delle rate, l’istituto di credito può chiedere il rimborso integrale del mutuo ai debitori e procedere quindi al pignoramento dell’immobile.
Piano Famiglie: sospensione rate mutui, ultimi giorni
Salvo proroghe, come tra l’altro si spera, la moratoria ABI-Consumatori sui finanziamenti ipotecari per la prima casa ad uso residenziale è agli sgoccioli. Il termine ultimo per la presentazione delle domande, da parte delle famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate mensili, ed aventi i requisiti, infatti, scade alla fine del corrente mese di luglio del 2011. In teoria la moratoria ABI-Consumatori sarebbe dovuta scadere nei mesi scorsi, ma l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, assieme a ben dodici Associazioni di Consumatori, quelle del CNCU, Consiglio Nazionale Consumatori Utenti, ha trovato l’accordo per estendere una misura che ha permesso sinora a parecchie decine di migliaia di famiglie di tirare il fiato. La moratoria, infatti, presentando richiesta alla banca dove il mutuo è stato acceso, permette di saltare il pagamento delle rate mensili per un anno; contestualmente il piano di ammortamento si allunga chiaramente di 12 mesi.
Mutui e sofferenze crescono di pari passo
Gli ultimi dati ufficiali sulle erogazioni di mutui, in crescita, fanno ben sperare ma nello stesso tempo possono portare ad un facile ottimismo. A fronte della domanda di mutui in crescita, sostenuta in particolare da tassi di interesse ancora sotto la media storica, c’è comunque da fare i conti con livelli di sofferenze che, allo stesso modo, presentano una tendenza rialzista. Quindi, sempre più famiglie bussano alle porte delle banche per richiedere un finanziamento ipotecario, ma ci sono anche nuclei familiari che si recano in banca per comunicare che non ce la fanno più ad andar dietro al pagamento della rata mensile. Non a caso, secondo quanto riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, nello scorso mese di marzo le sofferenze sui prestiti si sono attestate al 4,8%, andando a segnare anno su anno un sensibile rialzo rispetto al 3,5% dello stesso mese del 2010.
Finanziamenti casa ben richiesti in Italia
Nello scorso mese di marzo in Italia la dinamica dei finanziamenti alle famiglie è stata particolarmente robusta con un incremento dell’8,7%, corrispondente al miglior risultato tra i più importanti Paesi dell’Eurozona. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile nel corrente mese di maggio 2011, aggiungendo altresì come sia aumentata leggermente di più, all’8,8%, l’erogazione di finanziamenti alle famiglie, sempre nel marzo scorso, con la finalità di acquisto delle abitazioni. Trattasi quindi, nel complesso, di un buon dato sui finanziamenti ipotecari che lascia ben sperare anche sull’andamento del settore immobiliare nel nostro Paese. La dinamica crescente delle richieste di finanziamenti per la casa è chiaramente trainata dai tassi di interesse che ancora si mantengono bassi rispetto alla media storica.
Mutuo acquisto prima casa, i tempi bui sono passati
L’Affordability Index, l’indice che calcola la capacità di accedere a un mutuo che hanno le famiglie italiane, è tornato a salire sensibilmente a conferma di come i tempi bui della crisi finanziaria ed economica siano per fortuna alle spalle. Certo, ci sono ancora delle criticità, ad esempio legate all’accesso al credito, ma rispetto a quando le banche chiudevano la porta anche la famiglie mediamente agiate, di sicuro la situazione è fortemente migliorata. Di recente proprio l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) ha rilevato in un Rapporto che la domanda di mutui è sostenuta sia dai tassi di interesse, ancora bassi rispetto alla media storica, sia da un aumento della percentuale delle famiglie che hanno le disponibilità economiche per poter accedere eventualmente al bene casa. La situazione potrebbe ora migliorare ancora di più se arrivassero segnali positivi dal fronte occupazionale. L’inversione di tendenza del tasso di disoccupazione, infatti, permetterebbe alle famiglie di recuperare potere d’acquisto per effetto di un aumento delle entrate familiari.
Mutui per le famiglie: la casa è un bene ancora accessibile
Negli ultimi anni, quelli della crisi, abbiamo assistito ad una discesa delle richieste di mutui da parte delle famiglie intenzionate ad acquistare casa, ma già da molti mesi a questa parte c’è una risalta della domanda, seppur lenta ed ancora a singhiozzo così come è stato rilevato nei mesi a cavallo tra il vecchio ed il nuovo anno. Nei giorni scorsi l’Agenzia del Territorio, in collaborazione con l’ABI, ha presentato un interessante Rapporto dal quale è emersa un’ascesa della capacità delle famiglie, in funzione del proprio reddito, di poter accedere al bene casa. Questo perché da un lato i prezzi delle case hanno subito un ridimensionamento, mentre i tassi di interesse si mantengono comunque su livelli ancora molto bassi rispetto alla media storica. Il lento ma costante aumento del costo del denaro, ancor di più rispetto al passato, impone comunque per le famiglie la massima attenzione per quel che riguarda la scelta del mutuo tra quello a tasso fisso e quello a tasso variabile.
Mutui casa: tassi fissi e variabili, come scegliere
Al fine di valutare ed analizzare i punti di vista, in materia di mutui, tra il sistema bancario ed i Consumatori, l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha annunciato la partenza di un Tavolo permanente di dialogo con i Consumatori. In particolare, il Tavolo permetterà di porre all’attenzione iniziative congiunte che aiutino i privati e le famiglie a scegliere, in materia di finanziamenti ipotecari, tra i tassi fissi e quelli variabili. L’ABI ha aperto il Tavolo a tutte le diciassette Associazioni di Consumatori che aderiscono al CNCU, il Consiglio Nazionale Consumatori Utenti. Questo perché il mutuo è un prodotto che impegna la famiglia per diversi anni, ragion per cui secondo l’ABI è necessario lavorare insieme alle Associazioni dei Consumatori per far crescere, tra l’altro, anche la consapevolezza in merito a tutti quegli elementi che poi portano a scegliere tra il finanziamento ipotecario a tasso fisso e quello a tasso variabile.
Mutui: finanziamenti casa continuano a crescere
In Italia i finanziamenti per la casa, ovverosia i mutui, hanno ancora una volta fatto registrare una crescita. A rilevarlo è l’Associazione Bancaria Italiana in accordo con il quarto numero del “Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane” realizzato proprio dall’ABI avvalendosi della collaborazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Nel complesso il Rapporto sulla situazione finanziaria delle famiglie italiane rivela come dopo la crisi, ed a fronte dell’attuale situazione congiunturale, ancora incerta sotto molti aspetti, le famiglie italiane mostrino una solida capacità a livello finanziario e, quindi, un contestuale basso livello di rischio default, ovverosia di incapacità ad onorare il credito concesso dal sistema bancario. Nel dettaglio, la crescita dei finanziamenti per la casa, in base al quarto Rapporto sopra indicato, si spiega anche con il basso livello dei tassi interesse, ancora decisamente molto bassi rispetto alla media storica, ed anche con la discesa delle quotazioni medie immobiliari che c’è stata anche in Italia negli ultimi tre anni.
Mutui casa: tassi in aumento a gennaio
Nello scorso mese di gennaio i tassi di interesse medi applicati dal sistema bancario sui finanziamenti ipotecari con finalità di acquisto della casa hanno fatto registrare un aumento passando al 3,12% dal 2,97% di tasso medio del mese di dicembre del 2010. A rilevarlo, nel suo Outlook Mensile, è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, a conferma di come la dinamica dei tassi di interesse sui mutui sia in progressiva ascesa dallo scorso mese di settembre quando si passò dal 2,70% medio al 2,88% di tasso medio applicato dal sistema bancario nel mese di novembre 2010. Nello scorso mese di gennaio, rispetto allo stesso mese del 2010, l’aumento dei tassi, rispetto al valore del 3,12% rilevato, è superiore di quasi lo 0,4%, 39 punti base per l’esattezza, rispetto 2,73% del mese di gennaio del 2010. L’Associazione Bancaria Italiana ha spiegato l’aumento dei tassi medi con una maggiore propensione delle famiglie a optare per la casa su un mutuo a tasso fisso piuttosto che su quello a tasso variabile che, invece, veniva stipulato nei mesi scorsi dalla stragrande maggioranza delle famiglie in virtù dell’euribor a tre mesi sui minimi di sempre.