ABI: Tassi Mutui ai minimi, erogazioni in ripresa

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È una legge di mercato, inutile stupirsi: a una diminuzione del costo di un bene o di un servizio corrisponde l’apertura del mercato stesso a nuovi clienti, meno abbienti rispetto a quelli che potevano permetterselo in precedenza, dunque un ampliamento della platea. Non è sempre detto, benché sia probabile, che a un ampliamento della platea corrisponda poi un effettivo incremento delle vendite, come quello che si è verificato in questo caso specifico. Anche i mutui, essendovi sottoposti, non sfuggono a questa logica dettata dal mercato: se cala il loro costo, si allarga la platea dei potenziali contraenti. E ora che il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha raggiunto (a maggio) il nuovo minimo storico al 2,58%… immaginate quale potrebbe essere la conseguenza.

Più mutuatari, almeno potenzialmente. Per la prima volta dopo due anni di costante calo, il “potenzialmente” si è trasformato in “effettivamente”: è infatti tornata a crescere l’erogazione di mutui da parte delle banche nei primi 4 mesi del 2010. Ciò dopo due anni di calo ininterrotto a causa della crisi immobiliare. Secondo i dati forniti dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana), che ha diffuso il rapporto mensile, nel periodo gennaio-aprile i prestiti erogati sono stati pari a 12,2 miliardi di euro. Dunque +1,5 miliardi rispetto all’identico periodo 2009, quando le erogazioni erano ferme a 10,7.

Facendo un passo indietro, l’ultimo rapporto mensile dell’Abi rivela anche che il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è dunque influenzato anche dalla composizione “media” dei mutui, nel senso che la prevalenza dell’una piuttosto che dell’altra opzione determina in larga parte l’entità dell’indice) è sceso al minimo storico, toccando il 2,58%. Cioè -2 punti base rispetto al mese precedente e -117 punti base rispetto a maggio 2009.