I mutui italiani a tasso fisso sono tra più cari d’Europa

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E ti pareva. Scusate ma l’esternazione é stata spontanea. Tasse che sfiorano il 50%, debito pubblico che sale alle stelle, lavoro che manca e spettro della crisi le cui ombre ancora ci perseguitano. Come se non bastasse i giovani (e meno giovani) italiani che finalmente decidono di coronare il sogno di acquistare una casa e optano per il tasso fisso per una maggiore sicurezza, pagano interessi più altri rispetto agli altri cittadini europei. Il triste dato arriva direttamente dall’Abi, l’Associazione bancaria italiana che, in base agli ultimi calcoli sulle base di statistiche armonizzate del sistema europeo di banche centrali e relative ai tassi applicati a maggio 2010, rileva che il tasso fisso applicato sui mutui in Italia si attesta intorno al 4,61%, più caro di 60 punti base rispetto alla media dei tassi applicati dalle banche dell’area euro, in percentuali il 13% in più.

Il sole 24 ore con un calcolo ci rende più chiari questi numeri: considerando un mutuo di 150mila euro da rimborsare in 25 anni corrisponde a un esborso mensile aggiuntivo di 50 euro. Oppure 15mila euro se si considera l’intero piano di ammortamento e quindi non è poco. L’Italia come al solito troneggia ai primi posti e ovviamente la situazione ha sollevato negli ultimi mesi svariate critiche da parte delle associazioni di consumatori.

L’Abi non ha tardato a rispondere alle critiche: In Italia non ci sono strumenti simili a quelli che sono in Francia e Germania, che agevolano la raccolta sul medio-lungo termine a baso costo. Inoltre in alcuni paesi, in particolare in Germania, il tasso appare fisso ma in realtà è rivisto ogni pochi anni. Infine in Italia i tempi di recupero crediti sono nettamente più lunghi. Un altro fattore che risulta rilevante nello spiegare il diverso profilo dei tassi è il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore della casa (loan-to-value, ndr): la maggiore rischiosità di quei finanziamenti per cui il valore della garanzia è più contenuto comporta infatti un inasprimento delle loro condizioni economiche.

Che dire: ci sentiamo sollevati da queste dichiarazioni?