Mutui, Italia: il tasso fisso è il più caro d’Europa

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Viva l’Europa, viva l’Euro! Se infatti da un lato non possiamo negare che la percezione della perdita di ricchezza generata dall’introduzione della moneta unica è stata è continua ad essere presente tra i risparmiatori italiani, dall’altro non possiamo negare che l’Euro rende possibili comparazioni molto meno semplici da effettuare fino a soli 10 anni or sono. La lente d’ingrandimento si può focalizzare oggi sui mutui a tasso fisso, partendo dal presupposto che se ne potrebbero scoprire delle belle. E se ne scoprono: emerge infatti che i mutui a tasso fisso erogati in Italia sono più cari di 60 punti base rispetto a quelli di Francia, Germania e – in linea generale – della media dei paesi che rientrano nell’area Euro. Per contro, i prestiti a tasso variabile sono più convenienti in Italia (dove si risparmiano 36 punti base). Come è mai possibile?

A rivelare il dato non è una statistica di parte. O meglio: è una statistica di parte, ma della parte chiamata in causa come colpevole di questa discrepanza, dunque ci si può anche fidare. Secondo le ultime rilevazioni dell’ABI, l’Associazione bancaria italiana, è emerso che durante lo scorso mese di maggio il tasso fisso applicato sui mutui in Italia si è attestato intorno al 4,61%, più caro di 60 punti base, il 13% in più rispetto alla media europea. Il che, nel caso di un mutuo di 150mila euro in 25 anni, corrisponde a un esborso mensile aggiuntivo di 50 euro, 15mila euro sull’intero piano d’ammortamento.

I consumatori s’indignano, ma è sempre l’ABI a cercare di spiegare le ragioni di una tale disparità di trattamento tra “cugini” europei: “In Italia non ci sono strumenti simili a quelli esistenti in Francia e Germania, che agevolano la raccolta sul medio-lungo termine a basso costo”. Secondo l’ABI, “in Italia i tempi di recupero crediti sono nettamente più lunghi”, ma se non altro c’è una grossa differenza rispetto a quanto avviene, ad esempio, in Germania, dove “il tasso appare fisso ma in realtà è rivisto ogni pochi anni”. Colpa anche della giustizia civile, che ha tempi (duque costi) più elevati, e del loan-to-value: “Un altro fattore che risulta rilevante nello spiegare il diverso profilo dei tassi è il rapporto tra l’ammontare del finanziamento e il valore della casa: la maggiore rischiosità di quei finanziamenti per cui il valore della garanzia è più contenuto comporta infatti un inasprimento delle loro condizioni economiche”.