Mutui casa: tassi fissi e variabili, come scegliere

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Al fine di valutare ed analizzare i punti di vista, in materia di mutui, tra il sistema bancario ed i Consumatori, l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha annunciato la partenza di un Tavolo permanente di dialogo con i Consumatori. In particolare, il Tavolo permetterà di porre all’attenzione iniziative congiunte che aiutino i privati e le famiglie a scegliere, in materia di finanziamenti ipotecari, tra i tassi fissi e quelli variabili. L’ABI ha aperto il Tavolo a tutte le diciassette Associazioni di Consumatori che aderiscono al CNCU, il Consiglio Nazionale Consumatori Utenti. Questo perché il mutuo è un prodotto che impegna la famiglia per diversi anni, ragion per cui secondo l’ABI è necessario lavorare insieme alle Associazioni dei Consumatori per far crescere, tra l’altro, anche la consapevolezza in merito a tutti quegli elementi che poi portano a scegliere tra il finanziamento ipotecario a tasso fisso e quello a tasso variabile.

Al riguardo l’Associazione Bancaria Italiana ha altresì posto l’accento sul fatto che già il sistema bancario, per i mutui a tasso variabile, offre strumenti di protezione rappresentati dal tetto massimo al tasso, ragion per cui a fronte della variabilità della rata c’è comunque la certezza per la famiglia di conoscere a priori quale potrà essere l’incidenza massima della rata mensile sul bilancio familiare.

L’ABI ha inoltre fornito alcuni dati sull’attuale tendenza nella scelta dei mutui. Ebbene, in prevalenza si continuano a stipulare mutui a tasso variabile anche se negli ultimi mesi è crescente il numero di stipule con la formula del mutuo a tasso fisso. In particolare, i dati consolidati del secondo semestre 2010 indicano che il 47% delle famiglie ha stipulato nuovi mutui con il tasso variabile a fronte del 26,5% con il tasso variabile con CAP, ed il 24% con il tasso fisso; solo il 2,5% ha invece scelto mutui ipotecari a tasso misto.