Mutuo tasso variabile: è ancora il re del mercato

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In Italia il re del mercato per quel che riguarda i finanziamenti ipotecari, è e resta in questo momento il mutuo a tasso variabile. Pur tuttavia, dopo che di recente il tasso euribor è risalito allontanandosi dai minimi storici di marzo-aprile 2010, il mutuo a tasso fisso sta comunque guadagnando posizioni nell’ambito della scelta delle famiglie di comprare, ristrutturare o costruire casa accedendo al credito attraverso il sistema bancario. L’ultimo rapporto dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, rivela come il mercato dei mutui nel nostro Paese, dopo gli anni neri della crisi che ha fatto contrarre le compravendite immobiliari, sia tornato in salute sebbene non ancora ai livelli del 2006-2007. Inoltre, si registra un’ascesa dei tassi medi dei mutui ipotecari anche in virtù del fatto che rispetto al passato aumenta la quota di mutui stipulati con il tasso fisso.

Attualmente, infatti, tra il tasso fisso e quello variabile c’è uno scarto sui mutui di oltre un punto e mezzo percentuale; il tutto a fronte di un euribor con scadenza a tre mesi che, con un valore di mercato di poco superiore all’1%, rimane comunque basso rispetto alla media storica. Questo rende appetibile la stipula di mutui variabili anche con tasso complessivo, ovverosia l’euribor più lo spread, inferiore al livello del 2,5%.

Il tutto, chiaramente, a fronte di un importo della rata mensile che non è stabile nel tempo ma influenzato proprio dall’andamento sul mercato del tasso interbancario. Scegliendo invece il mutuo a tasso fisso il costo del finanziamento aumenta, ma ci si mette al riparo da ogni oscillazione di mercato con la durata e la rata mensile che sono fisse e note alla stipula. Attualmente, grazie anche ad alcune “formule promozionali” da parte di alcuni grossi gruppi bancari, è possibile stipulare un mutuo a tasso fisso, tutto compreso, ovverosia euribor più spread, a tassi di poco inferiori al 4%.