Mutuo euribor a tre mesi: tassi in lieve aumento

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Nei primi dieci giorni del corrente mese di dicembre il tasso euribor a tre mesi ha fatto registrare, in base alle oscillazioni di mercato, una media dell’1,03%. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con il suo Monthly Outlook di dicembre 2010; considerando invece la media dello scorso mese di novembre 2010, il tasso euribor a tre mesi è aumentato di appena quattro punti base rispetto al mese precedente, e di 33 punti base rispetto al mese di novembre del 2009. Quindi, a livello congiunturale il tasso euribor a tre mesi aumenta ma di pochissimo, mentre è più elevato il divario su base tendenziale con la conseguenza che la rata sul mutuo variabile, da un anno all’altro, è aumentata a carico delle famiglie ma comunque di importi che ancora si possono definire non eccessivi.

Non a caso gli ultimi dati di mercato rivelano come il mercato dei mutui non solo sia in ripresa, grazie soprattutto al balzo delle compravendite, ma anche da una maggioranza di finanziamenti ipotecari stipulati proprio con la formula del tasso variabile. In via orientativa si può dire che in questo momento un mutuo a tasso fisso, Irs + spread, si può andare a stipulare a tassi di poco inferiori, complessivamente, al 4%, mentre il mutuo variabile euribor a tre mesi, spread compreso, si può stipulare anche a tassi inferiori al 2,5%.

C’è quindi tra mutuo fisso e mutuo variabile un divario in Italia pari all’1,5%; si tratta di scegliere tra un mutuo con rata e durata certa, ma più costoso, ed un mutuo variabile a rata e durata variabile che, almeno per i primi anni, può permettere di pagare una rata più bassa. Nulla invece si può dire sull’importo della rata nel medio e nel lungo termine, nel corso del piano di ammortamento di un mutuo variabile, ragion per cui a spopolare nel nostro Paese sono i cosiddetti finanziamenti ipotecari con il “cap“, ovverosia mutui a tasso variabile ma con la fissazione di un tetto massimo.