Mutuo, tasso Euribor ai minimi storici

Il tasso Euribor continua a scendere anche dopo il 3 giugno, giorno in cui il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha delineato nuove soglie al rialzo per l’inflazione dell’Eurozona nel 2015 e 2016.

Euribor sotto lo zero, quale mutuo scegliere?

Se ne parla da qualche mese ed è opportuno approfondire l’argomento, poiché si è arrivati a un punto focale per il mercato immobiliare. Il meccanismo virtuoso del Quantitative easing ha stimolato i primi risultati.

Tasso Euribor a zero, cosa cambia per il mutuo?

Nei giorni scorsi per la prima volta il tasso Euribor a tre mesi, il quale altro non è che l’indice di riferimento per la maggior parte dei mutui a tasso variabili, è arrivato sotto zero.

Quali sono i mutui a tasso misto indicizzato Euribor

L’offerta di mutui proposta da Deutsche Bank permette di soddisfare ogni necessità, anche grazie al sostegno di consulenti qualificati e rivolti a supportare la clientela in questa importante scelta di investimento. Deutsche si rivolge sopratutto ai consumatori che prediligono prendere i vantaggi legati all’andamento dei  tassi di mercato.

Come surrogare il mutuo e ottenere liquidità aggiuntiva

Come riportato da Mutui online ci sono nuove convenienti opportunità per il Mutuo a tasso variabile e il Mutuo a tasso misto indicizzato Euribor. Per soluzioni con loan to value superiore al 60% che coprono fino all’80% del valore dell’immobile, con lo spread fissato al 2,40% a prescindere dalla durata. Per soluzioni con loan to value inferiore o uguale al 60%, lo spread è del 2,10% per tutte le durate. Ciò permette di sfruttare i vantaggi del tasso variabile normalmente più basso del tasso fisso e  offre con il mutuo la polizza incendio e scoppio gratuita, zero spese ricorrenti oltre alla possibilità di stipulare un’assicurazione vita e perdita impiego (facoltativa).

WeBank ha un’offerta concorrenziale rispetto alle altre soluzioni presenti sul mercato. Webank offre finanziamenti da un minimo di 50.000 euro fino a 1.000.000 di euro.

L’importo finanziabile è l’80% del minore tra importo di compravendita e valore di perizia, per finalità acquisto o, in alternativa, all’80% del costo dei lavori, entro il limite del 50% del valore dell’immobile, per finalità ristrutturazione. Si va da una durata di 10 anni, fino a 30 anni.

Per un mutuo trentennale di 200.000 euro su un immobile del valore di 350.000 euro sito a Roma, la rata mensile è di 811,93 euro con Deutsche Bank, di 812,19 euro con Webank.

Come funzionano i mutui loan to value

Hello-BankIn un posto pubblicato su questo stesso blog abbiamo visto in che cosa consiste nel mercato dei mutui la strategia del loan to value, che sempre più di frequente le banche e gli istituti di credito italiani stanno applicando nel corso del 2014.

Con lo spread in discesa, conviene rinegoziare il mutuo

La dinamica del loan to value consiste infatti in quel fenomeno che si verifica nei mutui in cui il valore dello spread tende a diminuire con la diminuzione dell’importo erogato.

Scegliendo un mutuo loan to value, di norma a tasso variabile, i clienti hanno l’opportunità di vedere diminuire le commissioni da pagare alla banca se diminuisce l’importo che viene erogato rispetto al costo complessivo dell’immobile.

Ecco quindi due proposte di mutuo loan to value da scegliere in questi mesi del 2014.

Mutui loan to value – Due proposte da scegliere nel 2014

Il primo mutuo che vi presentiamo è il Mutuo Variabile BNL. L’istituto di credito propone in questo caso un prodotto con spread agevolato al 2,45 per cento per mutui che non superano il 50 per cento del costo complessivo dell’immobile che si desidera acquistare, ovvero 15 punti base in meno rispetto a coloro che fanno invece richiesta di un mutuo con importo compreso tra il 51 per cento e l’80 per cento del valore complessivo dell’immobile.

La seconda proposta del periodo, invece, è il mutuo Hello Home! Variabile di Hello! Bank, che ripropone una formula analoga con spread al 2,45 per cento per erogazioni fino al 50 per cento del valore dell’immobile e spread al 2,60 per cento per importi superiori a questi.

 

Registrazione dei contratti di locazione, le novità nel “Piano Casa”

Nuovo modello registrazione contratti di locazione, pagamento in contanti e agevolazioni per cedolare secca ma non solo: le novità affitti di quest’anno. Cosa prevedono

La novità più rilevante contenuta nel piano casa presentato dal premier Renzi, è sicuramente quella inerente alla riduzione dal 15 al 10% della cedolare secca, forma di tassazione agevolata che si applica per gli immobili ad uso abitativo, nel caso in cui sia stato stipulato un contratto di affitto a canone concordato, ideata per facilitare l’immissione di alloggi sul mercato degli affitti.

Lo sconto d’imposta, unito al calo degli affitti, dovrebbe servire a rilanciare il mercato degli affitti. E stando alle stime effettuate la diminuzione dell’aliquota dovrebbe portare ad un aumento delle adesioni a questo regime di almeno il 5%.

Aquistare casa, attenzione alla categoria energetica

Il nuovo piano casa prevede anche misure di sostegno per le categorie meno abbienti che non riescono più a pagare l’affitto: è stato infatti incrementato sia il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione sia il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, che a causa di difficoltà economiche, come una malattia o la perdita del posto di lavoro, non riescono più a far fronte al pagamento dell’affitto.

Il primo, sarà raddoppiato a 200 milioni di euro, 100 milioni per il 2014 e 100 milioni per il 2015, mentre il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, sarà ampliato di 226 milioni ripartiti negli anni 2014-2020.
Previste inoltre ulteriori novità anche per i contratti di locazione di immobili. A partire dal primo aprile, di fatto, il tradizionale modello 69 è stato sostituito in via definitiva dall’RLI: Richiesta di registrazione e adempimenti successivi- Contratti di locazione e affitto di immobili.

 

 

Multa alle banche per manipolazione tassi euribor

Dopo la sanzione,  se le autorità europee dovessero richiedere un rimborso per eventuali danni fatti alla clientela di prodotti finanziari,  potrebbe esserci per le banche una seconda stangata.

Spread in calo, ma tasso mutui resta fermo

Resta basso lo spread fra Btp italiani e Bund tedeschi, andamento che entusiasma i mercati e che, almeno in Italia, dipende dalla fiducia alla nuova Legge di Stabilità in cui sono ora collocate le speranze di crescita e miglioramento.

Le previsioni sui tassi d’interesse 2013

tasso-fisso-pratico-db-150x150I tassi d’interesse, fino a questo momento, si sono mantenuti ai minimi livelli, così, chi ha acceso un mutuo in un periodo di crisi si è ritrovato a pagare rate molto contenute del piano d’ammortamento. Meglio se si è risparmiato però, perché adesso la situazione sta per cambiare, o almeno così si prevede. 

L’Euribor spinge le rate al ribasso

Chi sta cercando di accendere un mutuo in questo periodo, è probabile che sia interessato alle soluzioni che, a fronte di un’elevato grado d’incertezza del mercato, sono in grado di offrire una stabilità serena. Eppure…

Tassi ai minimi da dieci giorni

I mutui non sarebbero più così inaccessibili se le banche decidessero di mettere fini all’impennata degli spread. Considerati soltanto IRS ed Euribor, infatti, si vede che da circa dieci giorni gli indici di riferimento per stabilire i tassi fissi e variabili sono praticamente ai minimi storici.

Lo spread applicato dalla banca ad un mutuo non accenna affatto a calare, ma per i mutuatari, specie per quelli che hanno già sottoscritto un finanziamento per l’acquisto di un immobile, ci sono delle buone notizie: Euribor ed Eurirs sono sul piano inclinato.

Il variabile di Webank tra i migliori

Se continuano a scendere gli indici di riferimento, l’Euribor e l’Irs, vuol dire che chi ha già contratto un mutuo in questo momento vede alleggerirsi la rata, ma soprattutto, chi oggi deve ancora diventare mutuatario potrà scegliere tra una serie di istituti di credito che rilanciano l’offerta.

La corsa al ribasso degli indici, infatti, al momento ha portato l’Euribor a un mese e quello a 3 mesi rispettivamente a 0,39% e a 0,67%, livelli record che da tempo non si vedevano sulla piazza.

Conviene cambiare mutuo ora?

In periodo di crisi la BCE ha deciso di offrire agli istituti di credito dei soldi a tassi agevolati.

L’Euribor è in caduta libera e questo dovrebbe far diminuire i prezzi dei mutui. In realtà traggono beneficio dalla situazione critica soltanto quelli che hanno un mutuo a tasso variabile acceso almeno un anno fa. Ma cambiare conviene?