Mutui USA, Obama al bivio: Freddie Mac e Fannie Mae da aiutare o privatizzare?

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C’è un grosso dubbio che attanaglia il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e la sua amministrazione: aiutare o privatizzare? Perché è su questa dicotomia, ben più che sul rilancio dei colloqui di pace israelo-palestinesi (il classico espediente della politica: spostare l’attenzione da un problema ad un altro sperando che l’opinione pubblica si dimentichi, grazie al successo nella seconda missione, della polvere messa sotto lo zerbino nel primo caso), che si gioca il futuro del leader democratico, mai così debole come negli ultimi mesi sul “fronte interno”. Il sistema americano è molto semplice da interpretare: c’è un partito democratico dall’orientamento più “socialista”, per dirla all’europea, e uno repubblicano più “popolare”, sempre per utilizzare uno schema a noi vicino.

Il primo non disdegna l’intervento dello Stato nelle azioni di direzione economica, il secondo lo vede come il fumo negli occhi perché convinto che “il mercato saprà regolarsi da solo” (non fatevi confondere dall’ultimo Bush: è diventato “statalista”, come dimostrano i salvataggi in serie delle banche, solo perché la bolla speculativa gli è esplosa in mano e vi ha dovuto porre rimedio. O almeno provarci…). È per questo che sulla spinosa questione di Fannie Mae e Freddie Mac, i due colossi semi-pubblici che garantiscono il 90% dei mutui di nuova emissione negli USA, le fazioni potrebbero arrivare allo scontro.

Ripianare le loro perdite, come si è fatto fino a questo momento (con l’accordo di entrambe le parti politiche) è già costato agli Stati Uniti un conto salato: 150 miliardi di dollari. Ma ora che si prevede che la crisi dei due erogatori possa persistere, la parcella rischia di esplodere e diventare decisamente più pesante per i cittadini americani, si parla di valori vicini ai 400 miliardi! Ecco perché l’opposizione si sta attrezzando per cogliere in fallo Obama, chiedendo che i due gruppi vengano privatizzati in modo tale da non andare ad attingere nuovi soldi dalle tasche dei contribuenti. Ma privatizzare significherebbe paralizzare nuovamente il mercato immobiliare. Forse la pace tra Israele e Palestina è davvero un argomento più semplice da dipanare…