Mutui Subprime ad alto rischio: Goldman Sachs sul banco degli imputati per la crisi economica

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Caccia al colpevole. Non importa se, superata – chi più chi meno – la crisi economica la situazione non sia ancora delle più rosee e stabili: chi ha sbagliato deve pagare. Una logica, quella applicata dagli statunitensi, che non ci sembra fare alcuna grinza: anni su anni – 150, per la precisione – a Bernie Madoff per aver messo a soqquadro l’intero sistema finanziario mondiale con le sue ricette “creative”; accuse circostanziate, provate benché tardive, a Goldman Sachs, il criminale individuato dalla Securities and Exchange Commission di una truffa colossale basata sui mutui subprime a partire dall’aprile del 2007. Goldman è il primo colosso finanziario a cui la Sec – l’agenzia federale che vigila sui mercati negli Stati Uniti – abbia addebitato responsabilità penali o civili legate ai mutui che hanno scatenato la crisi.

Tacere sarebbe stato molto più semplice: si finge che il problema non esista, si caccia la polvere sotto lo zerbino e… puff: tutti felici e contenti fino a quando il problema non si ripresenterà, chiaramente raddoppiato. In America, diversamente da quanto avviene in Italia, non si ragiona così: condanna, anche a rischio – poi verificatosi nell’ultimo fine settimana – di gettare i mercati, che pure sembravano essersi ripresi solo ora, nel panico. Il titolo Goldman ha perso più del 10%, trascinando ovunque verso il basso le azioni delle banche. Wall Street ha perso l’1,5%, mentre tra le Borse europee Milano, la peggiore, ha lasciato il 2,2%, Parigi e Francoforte il 2%, Londra l’1,4%.

La ricostruzione della Sec è il racconto della complessa preparazione di un’autentica trappola. Nell’aprile di tre anni fa, John A. Paulson, a capo di Paulson & Co., uno dei fondi speculativi più grandi del mondo, ha chiesto a Goldman Sachs di preparare un derivato che mettesse assieme una serie di titoli obbligazionari basati sui mutui subprime. Sicuro che il mercato immobiliare americano fosse sul punto di crollare, e quindi deciso a scommettere contro il mattone, Paulson aveva selezionato attentamente i titoli ai quali le agenzie di rating avevano dato un giudizio positivo nonostante la loro elevata rischiosità. Goldman ha seguito le indicazioni del finanziere: il vicepresidente Fabrice Tourre ha preparato così Abacus 2007-Ac1, un cdo riempito di obbligazioni legati ai mutui subprime rivenduto a banche straniere e investitori vari per un ammontare totale di 10,9 miliardi di dollari. A chi comprava pezzi di Abacus, Goldman spiegava che i titoli sottostanti a questo derivato erano stati selezionati. L’investitore non poteva sapere che a scegliere quei titoli era stato invece lo stesso finanziere che stava scommettendo sulla loro insolvenza. Goldman respinge le accuse, definendole completamente infondate e promettendo battaglia per difendere la sua reputazione.

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