Mutui casa Bce: ecco la stangata

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Oggi, giovedì 7 luglio del 2011, la Bce, Banca centrale europea, ha nuovamente aumentato il costo del denaro, di un quarto di punto, portandolo dall’1,25% all’1,50%. Trattasi di una brutta, bruttissima notizia per i mutuatari a tasso variabile, sia per coloro che già pagano le rate, sia per chi si appresta nel breve termine a stipulare un nuovo finanziamento ipotecario, anche eventualmente per finalità di surroga. Appresa la notizia, la Federconsumatori ha subito fatto presente come la decisione della Bce ufficializzi in Italia, a carico di 2,3 milioni di mutuatari a tasso variabile, la nuova stangata. La stangata, mette in risalto l’Associazione dei Consumatori è doppia: con i tassi più alti dello 0,25%, infatti, scattano oltre 325 milioni di euro, solo nel 2011, di maggiori spese per interessi che lo Stato italiano deve accollarsi sul debito pubblico; e poi ci sono i mutuatari che, su un mutuo a 30 anni da 200 mila euro, per fissare le idee, avranno un ulteriore aggravio stimato dalla Federconsumatori in ben 312 euro l’anno.

La decisione della Bce, legata anche al fatto che in Eurolandia da mesi l’inflazione è ben al di sopra del 2%, rischia di mettere in seria difficoltà, solo in Italia, decine di migliaia di famiglie che già senza questi rincari a fine mese facevano fatica a pagare la rata a fine mese..

Non a caso la Federconsumatori, congiuntamente con l’Adusbef, ha colto l’occasione per ricordare come in Italia, rispetto alla media europea siano più cari non solo i mutui, ma anche i prestiti; insomma, nel nostro Paese le banche applicano sull’accesso al credito degli spread che sembrano essere palesemente troppo alti. E così le due Associazioni di Consumatori, Adusbef e Federconsumatori, per voce dei rispettivi Presidenti, hanno già fatto sapere che “denunceranno qualsiasi manovra di maggiorazione speculativa che dovesse essere eseguita su tassi, mutui e prestiti erogati dai signori banchieri“.