Tassi ai minimi da dieci giorni

I mutui non sarebbero più così inaccessibili se le banche decidessero di mettere fini all’impennata degli spread. Considerati soltanto IRS ed Euribor, infatti, si vede che da circa dieci giorni gli indici di riferimento per stabilire i tassi fissi e variabili sono praticamente ai minimi storici.

Lo spread applicato dalla banca ad un mutuo non accenna affatto a calare, ma per i mutuatari, specie per quelli che hanno già sottoscritto un finanziamento per l’acquisto di un immobile, ci sono delle buone notizie: Euribor ed Eurirs sono sul piano inclinato.

Conviene cambiare mutuo ora?

In periodo di crisi la BCE ha deciso di offrire agli istituti di credito dei soldi a tassi agevolati.

L’Euribor è in caduta libera e questo dovrebbe far diminuire i prezzi dei mutui. In realtà traggono beneficio dalla situazione critica soltanto quelli che hanno un mutuo a tasso variabile acceso almeno un anno fa. Ma cambiare conviene?

Tassi a confronto prima di acquistare casa

Prima di comprare casa e quindi prima di scegliere il mutuo più adatto alle proprie esigenze, è necessario dare uno sguardo all’andamento dei tassi.

Proponiamo un breve riepilogo e una sintetica descrizione dell’Euribor (1 mese e 3 mesi), del tasso BCE, dell’Irs 20 anni, dello spread sul fisso e dello spread su variabile.

Chi ha deciso di contrarre un tasso fisso, deve dare un’occhiata all’Eurirs che è considerato il parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso.  Irs sta per Interest Rate Swap e si calcola come la media ponderata delle quotazioni alle quali le banche europee realizzano l’Irs. Dall’inizio dell’anno quello a 20 anni è cresciuto dello 0,01 arrivando a quota 2,73.

Mutuo euribor: come sfruttare la tempesta finanziaria

In questi ultimi giorni sui mercati finanziari s’è scatenata una tempesta, che prima ha colpito i titoli del debito pubblico italiano e spagnolo, e poi ha innescato una raffica di vendite sull’azionario anche a seguito della decisione dell’Agenzia S&P di abbassare il rating sull’America. Ma non tutte le tempeste finanziarie vengono per nuocere; se chi ha azioni in portafoglio si sta leccando le ferite, lo stesso non dicasi per chi sta pagando o si appresta a stipulare un finanziamento ipotecario a tasso variabile, ed in particolare un mutuo euribor. Sono tornati infatti a spirare i venti di una nuova recessione, e puntualmente il tasso interbancario, dopo una lenta, progressiva e persistente ascesa, ora è tornato con un orientamento al ribasso.

Mutui casa Bce: ecco la stangata

Oggi, giovedì 7 luglio del 2011, la Bce, Banca centrale europea, ha nuovamente aumentato il costo del denaro, di un quarto di punto, portandolo dall’1,25% all’1,50%. Trattasi di una brutta, bruttissima notizia per i mutuatari a tasso variabile, sia per coloro che già pagano le rate, sia per chi si appresta nel breve termine a stipulare un nuovo finanziamento ipotecario, anche eventualmente per finalità di surroga. Appresa la notizia, la Federconsumatori ha subito fatto presente come la decisione della Bce ufficializzi in Italia, a carico di 2,3 milioni di mutuatari a tasso variabile, la nuova stangata. La stangata, mette in risalto l’Associazione dei Consumatori è doppia: con i tassi più alti dello 0,25%, infatti, scattano oltre 325 milioni di euro, solo nel 2011, di maggiori spese per interessi che lo Stato italiano deve accollarsi sul debito pubblico; e poi ci sono i mutuatari che, su un mutuo a 30 anni da 200 mila euro, per fissare le idee, avranno un ulteriore aggravio stimato dalla Federconsumatori in ben 312 euro l’anno.

Surrogazione mutui a costo zero

Visto che stiamo attraversando un periodo di lunga crisi, la rata del mutuo per molte persone inizia a pesare a fine mese, come un macigno! Quindi si va necessariamente alla ricerca di un nuovo finanziamento ipotecario, a condizioni più vantaggiose, nonché tagliato su misura e secondo le proprie mutate esigenze proprio a causa della congiuntura sfavorevole che, tra l’altro, porta spesso ad una drammatica contrazione del reddito familiare. E così sempre più famiglie chiedono la portabilità del proprio mutuo dalla vecchia ad una nuova banca; stiamo chiaramente parlando della surrogazione dei mutui a costo zero così come impone la normativa vigente grazie alle cosiddette Leggi Bersani, le “lenzuolate” degli anni scorsi. In questo modo, con la surrogazione, è possibile ottenere una rata e uno spread più basso, si può cambiare tipologia di tasso e, in base alla durata, pagare mensilmente importi decisamente più sostenibili.

Mutuo euribor a tre mesi sempre più caro

Il mutuo a tasso variabile, ed in particolare quello indicizzato al tasso euribor a tre mesi, è sempre più caro. In linea con le attese, infatti e purtroppo, l’euribor sta progressivamente salendo rendendo meno conveniente il mutuo sia per le nuove stipule, sia per i finanziamenti ipotecari in corso soggetti in tutto e per tutto ad un preoccupante caro-rata. Non a caso in questi ultimi giorni il tasso euribor con scadenza a tre mesi ha rotto la soglia psicologica dell’1,5%; trattasi del massimo valore da oltre due anni in linea con le “minacce” della Bce, la Banca centrale europea, di voler innalzare i tassi di interesse, probabilmente di un altro quarto di punto, nelle prossime settimane. Non aiutano inoltre le pressioni sui debiti sovrani ancora presenti in Eurolandia; c’è infatti un progressivo quanto persistente aumento del premio di rischio, ragion per cui sia i tassi attivi, sia quelli passivi, stanno conoscendo una fase rialzista come non si vedeva dal periodo pre-crisi.

Mutuo euribor: meglio non abbassare la guardia

Dopo il rialzo di un quarto di punto, nello scorso mese di aprile, nei giorni scorsi la Bce, Banca centrale europea, ha deciso dopo la riunione del proprio consiglio direttivo di lasciare invariato il costo del denaro nell’Area Euro all’1,25%. Trattasi di una buona notizia per chi in questo momento sta pagando un mutuo indicizzato al tasso Bce o all’euribor, ma in ogni caso è bene non abbassare la guardia visto che una possibile nuova revisione al rialzo dei tassi di interesse, da parte della Banca centrale europea, per le prossime settimane, potrebbe solo essere rimandata. Tutto dipenderà dai prossimi dati ufficiali sull’andamento del carovita in Eurolandia; se la dinamica dei prezzi dovesse essere quella vista negli ultimi mesi, improntata al rialzo, allora un nuovo rialzo del costo del denaro potrebbe essere inevitabile.

Mutui e sofferenze crescono di pari passo

Gli ultimi dati ufficiali sulle erogazioni di mutui, in crescita, fanno ben sperare ma nello stesso tempo possono portare ad un facile ottimismo. A fronte della domanda di mutui in crescita, sostenuta in particolare da tassi di interesse ancora sotto la media storica, c’è comunque da fare i conti con livelli di sofferenze che, allo stesso modo, presentano una tendenza rialzista. Quindi, sempre più famiglie bussano alle porte delle banche per richiedere un finanziamento ipotecario, ma ci sono anche nuclei familiari che si recano in banca per comunicare che non ce la fanno più ad andar dietro al pagamento della rata mensile. Non a caso, secondo quanto riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, nello scorso mese di marzo le sofferenze sui prestiti si sono attestate al 4,8%, andando a segnare anno su anno un sensibile rialzo rispetto al 3,5% dello stesso mese del 2010.

Mutuo euribor tre mesi: tasso medio in aumento

Il tasso euribor con scadenza a tre mesi è tornato sui massimi da oltre due anni, ed in particolare sui livelli più alti dal mese di aprile dell’anno 2009. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Outlook Mensile relativo al corrente mese di maggio del 2011, precisando che nella prima decade di maggio il tasso medio dell’euribor con scadenza a tre mesi s’è attestato all’1,42%. Nello scorso mese di aprile, invece, il tasso euribor con scadenza a tre mesi s’era attestato ad una media dell’1,33%, con un incremento di quindici punti base rispetto al mese di marzo del 2011, e di ben 69 punti base rispetto al mese di aprile del 2010. Dal Rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana, quindi, emerge come la tendenza dell’euribor a tre mesi si confermi al rialzo sia a livello congiunturale, ovverosia rispetto al mese precedente, sia su base tendenziale, ovverosia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Mutui: Adusbef, le banche anticipano la Bce

Le banche in materia di mutui si stanno decisamente “portando avanti con il lavoro”. E’ imminente infatti la decisione della Bce, la Banca centrale europea, che stando alle attese dovrebbe innalzare il costo del denaro di un quarto di punto percentuale; ma gli istituti di credito in Italia stanno ampiamente giocando d’anticipo portando gli spread sui mutui alle stelle. A denunciarlo sono congiuntamente i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, che al riguardano parlano apertamente di “banche furbette“; inoltre a fronte dell’incremento dei costi sui mutui, ed in particolare della spesa per interessi, le due Associazioni dei Consumatori hanno altresì segnalato casi per cui, a fronte della stipula del mutuo, le banche impongono la sottoscrizione di assicurazioni sulla vita alquanto costose, altrimenti il mutuo per la casa non lo erogano.

Tassi mutuo: euribor, un rialzo dietro l’altro

Con un fixing all’1,203%, venerdì scorso, 25 marzo 2011, il tasso euribor con scadenza a tre mesi ha fatto registrare sui mercati l’ottavo rialzo consecutivo, con la conseguenza che il tasso interbancario ha raggiunto il massimo dal giugno 2009, ovverosia da quasi due anni a questa parte. Trattasi chiaramente di una brutta notizia per chi in questo momento in Italia sta pagando un mutuo con l’indicizzazione a tasso variabile, ed in particolare all’euribor, ma presto ad aumentare potrebbe essere anche il tasso Bce con cui in Italia si possono stipulare i mutui a tasso variabile con finalità di acquisto della prima casa. Nel complesso, quindi, le rate mensili rischiano di registrare, sui mutui che devono pagare le famiglie, nuovi aumenti con tutto quel che ne consegue in una fase come quella attuale che è comunque caratterizzata in Italia da consumi stagnanti, un mercato del lavoro di certo non roseo, ed un calo dei redditi a causa dei licenziamenti e della cassa integrazione cui s’è fatto un ricorso massiccio negli anni più bui della crisi finanziaria ed economica.

Mutui a tasso variabile: euribor tre mesi in aumento

Nella prima decade del corrente mese di marzo 2011 il tasso euribor a tre mesi ha fatto registrare un valore medio pari all’1,14%. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, che nel suo Outlook Mensile marzo 2011 ha inoltre rilevato come nello scorso mese di febbraio la media euribor si sia posizionata all’1,09% con un aumento pari a 7 punti base rispetto al mese di gennaio del 2011. La tendenza dell’euribor è quindi moderatamente crescente e presenta un margine di incremento più ampio, nello scorso mese di febbraio, con un +42 punti base, a livello tendenziale, ovverosia rispetto al mese di febbraio del 2010. Nel complesso c’è comunque da dire come l’euribor a tre mesi ai livelli attuali rimanga sotto la media storica ed ancora “appetibile” per la stipula di mutui ipotecari. Non a caso proprio l’ABI, con riferimento ai primi mesi del 2011, ha rilevato una dinamica sostenuta dei finanziamenti erogati dagli Istituti di credito alle famiglie. A livello regionale il primato, inoltre, spetta in termini di erogazioni alle Marche, Lazio, Abruzzo, Toscana e Campania.

Mutui: la crisi torna a mordere

Dopo parecchi mesi di ascesa e, quindi, di ottimismo per l’immobiliare, gli ultimissimi dati Istat sul mercato relativi al terzo trimestre del 2010, sono arrivati in Italia come una doccia fredda. Questo perché le compravendite immobiliari sono tornate a scendere e, di conseguenza, per i prossimi mesi potrebbero esserci ripercussioni negative anche sui mutui specie se si considera la dinamica rialzista dei tassi di interesse che negli ultimi giorni s’è fatta ancor più accentuata. Di conseguenza i Presidenti della Federconsumatori e dell’Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, sono tornati a ribadire la necessità che l’attuale Governo in carica torni ad occuparsi di risolvere i problemi delle famiglie piuttosto che occuparsi di temi quali la giustizia e le intercettazioni. Secondo le due Associazioni dei Consumatori, infatti, la crisi morde ancora così come dimostrano i dati Istat sulle compravendite immobiliari; inoltre, l’aumento del costo del denaro non potrà non andare a pesare negativamente sui bilanci familiari a causa dell’aumento dell’importo della rata mensile da pagare.