Mutuo euribor e Basilea III

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Con l’accordo sulle nuove norme, peraltro più stringenti, di Basilea III, il sistema bancario a livello internazionale sarà a regime sia più stabile, sia caratterizzato da una sensibile riduzione di rischi su credito ed investimenti tali da fa emergere scenari come quelli che abbiamo vissuto con l’ultima crisi finanziaria. Ma che ne sarà dei tassi di interesse? A fronte di vincoli più stretti a carico delle banche, ci sarà o meno una ripercussione negativa sul costo del denaro con un conseguente aumento? La domanda è d’obbligo e chiaramente interessa chi in questo momento in Italia sta pagando o si appresta a pagare, magari perché appena stipulato, un mutuo a tasso variabile indicizzato all’euribor. Ebbene, con l’arrivo di Basilea III, la Federconsumatori da un lato auspica che per il sistema bancario si apra una nuova fase all’insegna sia della solidità, sia della trasparenza, ma nello stesso tempo non deve esserci un contestuale aumento del costo del denaro.

E’ bene quindi che Basilea III permetta di evitare catastrofi finanziarie come quella della Lehman Brothers, ma questo non deve portare ad un innalzamento di costi del credito che, tra l’altro, già in Italia sono fin troppo elevati. Al riguardo, non a caso, proprio la Federconsumatori ricorda come nel nostro Paese, rispetto al resto d’Europa, vengano applicati tassi che in media sono superiori dello 0,5% sui mutui, e addirittura del 2% medio in più sul credito al consumo.

Quindi, Basilea III è uno strumento ed insieme di norme e regole indispensabili per la salvaguardia del sistema bancario e, quindi, dei nostri risparmi, ma nello stesso tempo se questo significa una nuova stangata a carico di famiglie ed imprese sull’accesso al credito, allora proprio non ci siamo visto che già nel nostro Paese, solo quest’anno, ci sono stati rincari di prezzi e tariffe che su base annua causeranno una ricaduta negativa che la stessa Federconsumatori stima in media in oltre 1.100 euro a famiglia.