Molise in crisi: mutui congelati per gli imprenditori?

Ora che la marea nera (un argomento tanto in voga in questi ultimi giorni) della crisi finanziaria non preoccupa più nessuno, perché i manager sono tornati a far generare utili e le banche a far profitti, resta il problema della crisi dell’economia reale, pur sempre affrontato da telegiornali e carta stampata ma non più con i toni allarmistici dello scorso anno. E dire che la situazione tocca un numero ben più significativo di persone… Se le imprese, anche nei “motori” tradizionali dell’economia italiana (Lombarda, Triveneto, Emilia) stentano ad uscire dal pantano, figuriamoci cosa può accadere in una regione tradizionalmente meno ricca come ad esempio è il Molise.

Mutui: l’estinzione anticipata

Se il cliente desidera estinguere, totalmente o anche solo parzialmente, il proprio mutuo prima della scadenza dello stesso, ad esempio perché procede alla vendita dell’immobile, può farlo senza pagare nessuna penale di estinzione per quelle soluzioni che sono state stipulate dopo il 2 febbraio 2007 nel caso di un mutuo per l’acquisto della prima casa o, comunque, dopo il 3 aprile dello stesso anno (in questo caso il riferimento particolare è a coloro i quali hanno acceso un mutuo per acquistare o ristrutturare unità immobiliari adibite ad abitazione o allo svolgimento della propria attività economica). Le stesse regole si applicano anche ai mutui accollati a seguito di frazionamento

Mutui, negli Usa se ne fa a meno; in Italia rate pagate a fatica

Dati su mutui e finanziamenti, quant’è diventato difficile far quadrare il cerchio. Abbiamo parlato ieri della propensione italiana di affidarsi sempre meno alle banche per l’accensione di mutui inerenti all’acquisto di un’abitazione e qualche giorno fa s’è detto dell’inversione di tendenza, da parte degli istituti di credito, nella volontà di aprire alle richieste dei mutuanti: se il 2009 era stato l’anno della diffidenza da parte delle banche, sembra che con l’avvento del 2010 la situazione sia leggermente cambiata.

Più flessibilità: nuova parola d’ordine. Eppure, di fronte al mutato approccio creditizio nei confronti del cliente (soprattutto se privato cittadino e imprenditore di piccole e medie dimensioni) arrivano puntuali altri numeri a raccontare il periodo di ristrettezze che si sta attraversando. Qualche cifra ad attestare la difficoltà economica in cui versano i cittadini di ogni parte del mondo è presto data: la prima viene diffusa dalla  Mortgage Bankers Associations (MBA) e interessa gli Stati Uniti d’America, dove le richieste di mutuo per l’acquisto di un immobile sono diminuite – in una sola settimana, quella appena trascorsa – del 7,3%, toccando i minimi da maggio 1997. Al contempo, sono calati anche la componente dell’indice relativa alle domande di rifinanziamento (-8,9%) e l’indice generale delle richieste di mutui ipotecari (-8,5%).

Banca d’Italia: mutui e prestiti, un 2009 in altalena

Prestiti e mutui, aziende e famiglie: la realtà economica dell’Italia pare stia cambiando per l’evidente esistenza di percorsi differenti che sembrano non procedere più in parallelo: un campione di 400 banche ha decretato che le imprese stanno tornando a chiedere prestiti agli istituti di credito mentre le famiglie italiane sembrano inclini a non prestare – tanto quanto nel recente passato – domande per l’accensione di un mutuo. I dati sono stati resi noti dalla Banca d’’Italia che ha pubblicato il rendiconto dell’analisi condotta sulle economie regionali: numeri che attestano il dato di fatto fino al novembre dello scorso anno ma che pare portino verso una situazione che va a stabilizzarsi sempre più. Nel dettaglio: torna a crescere (secondo semestre 2009)la domanda di credito alle imprese che nella prima parte della passata annualità era andata in calando.

Verona e i mutui: poche sospensioni, quante rinegoziazioni!

Una tra le caratteristiche del mercato che da sempre ci sorprende più di altre è la sua capacità di autoregolarsi. Certo, interventi di indirizzo sono necessari e comunque vincolanti per molti, ma è davvero affascinante constatare come, ad una data situazione, consumatori e risparmiatori (che poi sono le stesse persone, e formano il mercato) reagiscano più o meno nello stesso modo, mettendo in luce un trend che poi le aziende e le banche studiano e cercano di assecondare (naturalmente per trarne profitto). Se analizziamo il caso italiano, possiamo accorgerci di differenze regionali nel settore produttivo e quindi anche nella risposta a situazioni di difficoltà. Vediamo come Verona e la sua provincia hanno reagito alla crisi partendo dal versante dei mutui.

Mutui, moratoria per 90mila famiglie

È scattata lo scorso primo febbraio; è partita comunque, pur senza che tutte le banche italiane si allineassero nel proporla benché, alla fine, gli operatori del settore siano concordi nell’affermare che entro poche settimane il 100% degli istituti si convinceranno della bontà della decisione e predisporranno (almeno nel caso di chi ancora non l’ha fatto) delle soluzioni “ad hoc” calibrate sulla base delle proprie possibilità e di quelle della clientela; è stata pensata per venire incontro ad una platea (stimata) di 150mila famiglie, benché le nuove proiezioni parlino di numeri sensibilmente più bassi. È la moratoria sui mutui, misura adottata dall’ABI nell’ambito del Piano Famiglia per sgravare gli italiani da uno degli oneri più importanti sulla busta paga in questo periodo di crisi.

Mutui: tassi d’interesse al minimo a gennaio 2010

Tra coloro i quali hanno analizzato e stanno analizzando le tendenze di medio periodo (più o meno da un anno e mezzo a questa parte) dell’economa mondiale e del mercato, sono in molti quelli che consigliano di muoversi per approfittare di una condizione di debolezza probabilmente irripetibile. Da una parte speriamo di dargli ragione, nel senso che crediamo tutti si stiano augurando che la crisi possa passare al più presto, il motore dell’economia tornare a spingere e così riattivarsi la domanda di lavoro; dall’altra parte, però, il mercato è ancora convalescente soprattutto a causa della debolezza dei consumatori, sempre più in affanno in questi mesi. Anche se può sembrare un azzardo, l’affanno è proprio la situazione nella quale guardarsi intorno per cercare nuove strade in grado di consentirci di superare la fase critica. Tanto più di questi tempi, con i tassi dei mutui al nuovo minimo storico.

Mutui, Abi: tassi al minimo storico

Rapporto Abi tutto da raccontare. Perchè pare che il trend relativo alla tassazione sui mutui proposti dalle banche alle famiglie italiane stia subendo un calo significativo e continuativo. Il rendiconto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana – ripreso da Agi – illustra in maniera dettagliata una situazione tale per cui nel mese di gennaio si è registrato l’ennesimo minimo storico rispetto ai tassi di interesse applicati delle banche sui mutui. In percentuale, una flessione, rispetto a dicembre 2009, dello 0.02% (dal 2,88% al 2,86%). Per dare il senso della difficoltà palese e del netto stravolgimento rispetto al passato, basti pensare che solo un anno fa il tasso applicato dalle banche oscillava intorno al 4.80%. Testuale da parte dei referenti di Abi: “Il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 2,86%, dato inferiore di 2 punti base rispetto al mese precedente e di 193 punti base rispetto a gennaio 2009“. Infine, altro record negativo anche a proposito di tassi sulle nuove operazioni: a gennaio quello sui prestiti alle imprese (in euro) si è posizionato al 2,03% (2,17% a dicembre 2009; -178 b.p. rispetto a gennaio 2009).

Abi, moratoria mutui: Banche, adesione al 100%

Ne abbiamo parlato ieri per illustrarne modalità e tipologia: la moratoria sui mutui, pensata per agevolare la situazione economica dei nuclei familiari meno abbienti, sembra aver fatto breccia anche nel “cuore” dei banchieri. A questo punto, pare quadrare il cerchio: la moratoria sui mutui dovrebbe registrare l’adesione della totalità degli istituti bancari. Stando alle dichiarazioni di giornata del Presidente dell’Abi Associazione Bancaria ItalianaCorrado Faissola, il 100% delle banche aderirà entro la fine del mese di febbraio all’iniziativa di Governo.
Una mano tesa verso le famiglie italiane che faticano ad arrivare alla fine del mese e che, in questo modo, potrebbero beneficiare di una boccata di ossigeno in un periodo economico difficile.
Ufficiale anche il contesto nel quale Faissola si è lasciato andare alla previsione, avvenuta nel corso dell’audizione presso la Camera dei Deputati del Parlamento italiano:

Creval Mutuo ProTetto: tasso variabile con tetto massimo

Il Gruppo Bancario Credito Valtellinese ha annunciato in data odierna il lancio di “Creval Mutuo ProTetto”, un mutuo innovativo che associa ai vantaggio del tasso variabile la certa di pagare una rata mensile che non potrà mai superare un tetto predefinito alla stipula. Attualmente, infatti, sul mercato sono proprio i mutui a tasso variabile quelli più convenienti, ma senza certezze sulla rata massima futura, in uno scenario rialzista per i tassi di interesse, un finanziamento immobiliare senza un tetto massimo alla rata potrebbe essere sia rischioso, sia non più compatibile nel tempo come le entrate del nucleo familiare. “Creval Mutuo ProTetto” è stato così ideato e lanciato sul mercato al fine di superare questa criticità; il prodotto è sottoscrivibile presso gli sportelli bancari del Gruppo Credito Valtellinese a favore dei privati che pagano una rata indicizzata all’euribor, oppure al tasso fissato periodicamente dalla Bce, la Banca Centrale Europea, per durate che partono da 10 e fino a 20 anni.

Moratoria mutui: info e beneficiari

Moratoria mutui per le famiglie più in difficoltà: se ne è avviato l’iter fin dallo scorso 1 febbraio 2010, quando Abi e associazioni di categoria hanno formalizzato un accordo reso poi ufficiale con l’inizio del mese in corso. Sospensione per 12 mesi delle rate, ovvero la possibilità di andare incontro alle necessità di almeno – tante le famiglie coinvolte, stando alle stime – 120 mila soggetti.

Vale la pena riassumere in maniera chiara e dettagliata modalità e termini di adesione: la moratoria determina una sospensione del mutuo in essere e si applica per quelli che, anche in fase di preammortamento, raggiungono un importo non superiore ai 150 mila euro per ristrutturazione, costruzione o acquisto della prima casa. Indifferente ai fini della sospensione il tasso di interesse stipulato: fisso, variabile o misto. Visto il che cosa, passiamo al chi: i soggetti con possibilità di rientrare nella tipologia sono coloro che dichiarano un reddito imponibile che non superi i 40 mila euro annui, che – nel corso degli anni 2009 e 2010, tra il primo gennaio 2009 e il 31 dicembre 2010 – subiscano eventi di particolare gravità (tra i fatti decisivi ai fini della moratoria vi sono morte, condizioni di non autosufficienza, improvvisa cassa integrazione, morte) o che registrino ritardi nel pagamento della rata fino a sei mesi.