Eurozona: Mutui a tasso varabile al 2,67%, minimo storico

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Una discesa continua, eppure non precipitosa. Dovrebbe essere una buona notizia per i risparmiatori, i quali però ben sanno che non è tutto oro quello che luccica: un Euribor ai minimi storici segnala infatti uno stato ancora comatoso dell’economia continentale, quindi difficoltà nel settore della produzione che si riverberano, gioco-forza, su tutti coloro i quali in questo settore trovano occupazione. Resta comunque il fatto, benché sia una notizia che ormai non fa più notizia a fronte di tutte le volte che è stata lanciata, che i tassi di interesse sui mutui a tasso variabile nello scorso mese di febbraio hanno evidenziato una flessione di 4 punti base attestandosi su quota 2,67%, il dato più basso degli ultimi anni.

È questa la fotografia scattata, seppur con un mese di ritardo, all’economia della zona euro. Famiglie di tutta Europa con un mutuo mediamente più leggero, dunque, e possibilità per il mercato bancario di tornare a lanciare prodotti di mutualità tali per cui il settore immobiliare possa ripartire, e rimettere così in moto l’economia. I risparmiatori, in effetti, non si stanno facendo pregare: benché con percentuali di crescita certamente non paragonabili con quelle di due soli anni or sono, le famiglie sono tornate a contrarre debiti per l’acquisto di una casa di proprietà.

Se guardiamo alla situazione affrontandola dal versante dei mutui a tasso fisso, invece, tra quei prodotti superiori ai 5 anni e fino a 10 anni si è registrato un decremento anche qui di 4 punti base, ma stavolta il calo ha portato ad un ammontare di 4,34%, come comunica la Bce. Per quanto riguarda, invece, i crediti al consumo fino a cinque anni, i tassi hanno mostrato un calo di 17 punti base al 6,25%. Tutti segnali, insomma, di come la crisi debba ancora essere assorbita. Ma certo il fatto che il mercato ha ridimensionato le proprie pretese può essere un buon inizio per la ripresa…

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