Truffa Mutui Subprime: Morgan Stanley multata in Massachusetts

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Catastrofe finanziaria – con ripercussioni sull’economia reale – e catastrofe ambientale. Ma finalmente sembra essere arrivato qualcuno fermamente intenzionato a far pagare i responsabili dell’una e dell’altra in maniera di indennizzare, almeno in parte, gli extra-costi imposti ai bilanci nazionali dalla necessità di raddrizzare la situazione venutasi a creare in conseguenza dell’una e dell’altra catastrofe. British Petroleum, proprietaria di quel “pozzo (petrolifero) della discordia” che sta riversando nel Golfo del Messico milioni di litri di petrolio, pagherà fino all’ultimo centesimo la “riparazione” (depurazione acque, pulizia coste…). Stessa sorte sembra possa toccare a Morgan Stanley, una delle principali imputate della truffa dei mutui subprime che ha minato le basi dell’economia mondiale.

Pagherà anche lei, come ha chiesto il presidente degli USA, Barack Obama; anzi sta già pagando, come conferma la notizia secondo cui le autorità del Massachusetts hanno imposto alla banca d’affari Morgan Stanley la corresponsione di un risarcimento di 102 milioni di dollari, tutti quelli necessari all’istituto per chiudere una serie di contenziosi giudiziari legati al suo ruolo nella crisi dei mutui subprime. Secondo quanto riferisce France-Presse, 58 di questi 102 milioni andranno ad oltre mille proprietari di immobili residenti nello Stato; altri 23 milioni andranno a finanziare la previdenza sociale dei dipendenti pubblici che hanno perduto i propri investimenti a causa dei prodotti finanziari ad alto rischio.

La parte rimanente, 19,5 milioni, rappresenta invece la sanzione che le Autorità del Massachusetts ritengono possa costituire il pagamento più equo per rifondere il danno arrecato all’economia statale. Già, perché sembra ormai acclarato che “Morgan Stanley non solamente abbia ceduto a numerosi privati prestiti legati a strumenti finanziari ad altissimo rischio, ma lo ha fatto ben sapendo quali sarebbero state le conseguenze per il sistema in caso di crisi”, come recita un comunicato firmato dal responsabile locale per la Giustizia, Martha Coakley.