Mutui: la Crisi infiamma i Tassi, Bund e Euribor tornano a salire

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Cresce il debito dei Paesi europei, precipitati in una spirale di crisi che solo le misure straordinarie che i Governi nazionali si stanno affrettando ad imporre potranno stroncare. Crescono però anche i costi del finanziamento, perché gli Stati hanno un fabbisogno crescente e i mercati, di contro, una minore fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici di ciascuno di loro. Morale: salgono rendimenti e spread dei bond governativi in alcuni paesi dell’Eurozona. Crescono, di conseguenza, i costi del finanziamento, con l’ulteriore effetto (quasi fosse una paurosa cascata) che, come annota la BCE, “peggiora il rischio generale a livello di tassi per il sistema finanziario”, rendendo “potenzialmente più difficile una spesa pubblica orientata alla crescita, così come il flusso degli investimenti privati”.

Banche e risparmiatori: tutti sono coinvolti in questa spirale di difficoltà. Le prime, secondo la BCE, rischiano di dover svalutare di 360 miliardi di euro (attenzione: il dato è riferito alla scala continentale) i prestiti concessi a imprese e famiglie fra il 2007 e il 2010. Tutta colpa di una crisi che ha avuto inizio con i “giochetti” poco puliti di alcune grandi banche d’affari (ricordiamo i casi di Goldman Sachs, Morgan Stanley e altre) sui mutui subprime, e che ora prosegue – e con lei la necessità di ulteriori accantonamenti da parte degli istituti di credito – con l’affanno delle famiglie, sempre meno nella possibilità di onorare i debiti sui mutui (e sui prestiti: le cosiddette “insolvenze”) a causa della disoccupazione montante.

Il gatto, insomma, si morde la coda: se gli Stati fanno debito, i mercati li puniscono e i tassi aumentano; se però i tassi aumentano, a farne le spese sono ancora una volta le famiglie che hanno contratto un mutuo per l’acquisto di un’abitazione, in quanto questo genere di finanziamento è indicizzato a tassi europei di riferimento quali l’Euribor (molto utilizzato per i mutui a tasso variabile) e il Bund tedesco, il più solido tra tutti i titoli di stato.