Mutui prima casa: come gestire le difficoltà

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Ormai è chiara, da qualche settimana a questa parte, qual è la politica monetaria che vuole attuare la Banca Centrale Europea; c’è da tenere sotto controllo l’inflazione, e per questo, salvo un raffreddamento dei prezzi al consumo, il costo del denaro è destinato a salire. Questo però ha creato, sta creando e continuerà a creare problemi alle famiglie che nei mesi o negli anni scorsi hanno stipulato un finanziamento ipotecario a tasso variabile. Così come per le nuove stipule di mutui ci sono da mettere in preventivo maggiori costi per gli interessi da pagare agli istituti di credito. E allora, se una famiglia è in difficoltà con il pagamento della rata del mutuo, magari salita oltre i limiti di budget, in che modo è possibile gestire le difficoltà? Ebbene, in questi casi o si chiede una modifica delle condizioni del mutuo, oppure si chiede temporaneamente di non pagare le rate.

Due sono di norma le strade possibili per modificare le condizioni del mutuo in corso di pagamento: chiedere la rinegoziazione alla banca dove il mutuo è stato acceso, oppure avvalersi della surroga che permette di spostare il debito residuo da saldare presso un altro istituto di credito. Se la banca è propensa ad abbassarci la rata mensile del mutuo, magari con un cambio di tasso, allora con la rinegoziazione la famiglia può risolvere i problemi di sostenibilità, per i pagamenti, del finanziamento ipotecario. Se la banca invece si rifiuta, allora con la portabilità, senza costi accessori per Legge, si può cercare un’altra banca disposta a farci stipulare un nuovo mutuo con condizioni migliorative.

Se invece la famiglia è in una condizione tale che non riuscirebbe a pagare neanche una rata più bassa, allora, nel rispetto dei requisiti, è bene andare in banca e chiedere l’accesso alla moratoria ABI-Consumatori. Trattasi di una misura, peraltro prorogata fino al 31 gennaio del 2012, che nel rispetto dei requisiti di accesso permette di non pagare le rate del mutuo per un periodo pari a dodici mesi. In questo modo la famiglia può tirare il fiato aspettando tempi migliori.