Mutui per nuclei monoreddito

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Fino a qualche anno fa erano moltissime le famiglie in cui una sola persona portava il pane a casa come suol dirsi, nel senso che il percettore di reddito era soltanto il capofamiglia.

Adesso invece, si parla sempre di nuclei  monoreddito per raffigurare i mutuatari, ma riferendosi ai single.

La tendenza che si affermata nel tempo era quella delle famiglie che richiedevano un mutuo con la garanzia di un solo stipendio ufficiale principale. Adesso la tendenza è simile ma l’unico percettore di reddito è anche l’unico componente della famiglia.

Il fatto è che per i single che vogliono coronare il sogno di andare a vivere da soli in una casa di proprietà le banche chiedono sempre maggiori garanzie. Per esempio il rapporto rata/reddito non può essere del 35 per cento ma deve essere al massimo del 25 per cento.

Nella valutazione del merito creditizio influisce anche l’anzianità di servizio del richiedente, nel senso che il reddito stabile deve essere tale da almeno un paio d’anni. Non ci sono invece molte differenze sulla percentuale finanziata. Il valore di un immobile è il metro di riferimento. Per tutti i richiedenti non si va oltre l’80 per cento nel caso di acquisto di una prima casa.

Forse qualche differenza viene fatta per i giovani, dei quali è messa sotto la lente d’ingrandimento la capacità di risparmio. In questo senso le ricerche della banca mirano a valutare la provenienza del saldo prezzo. La giovane età, dunque, invita gli istituti di credito a chiedere un garante che può non entrare nella trattativa del mutuo se il richiedente ha un contratto a tempo indeterminato.

Se si vuole analizzare lo scenario in modo esaustivo dunque, da un lato si deve considerare il rischio di finanziamento delle banche e dall’altro la capacità di rimborso degli individui. Due fattori che determinano nel tempo gli importi massimi finanziati e le garanzie necessarie per ottenere mutui e finanziamenti.