Necrologia: qui giace l’Euribor; i mutui a tasso variabile dormano tranquilli…

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Tra le vittime scomparse nel silenzio a causa della crisi economica ve n’è una che non avremmo potuto sospettare mai, specie perché poco più di un anno e mezzo addietro era invece uno dei più forti ed importanti indicatori internazionali: l’Euribor. Ormai, infatti, nessuno ne parla più, benché l’Euribor continui ad esistere: il suo crollo ha già fatto notizia, ora non più; le richieste di mutui sono diminuite, tanto che anche i risparmiatori non sono più, come erano prima, costretti a farci i conti, perciò lo tengono in secondo piano nei loro discorsi. Eppure lui resta lì, beninteso su valori minimi storici quindi ben ancorato sotto quota 1%. Nemmeno la crisi greca, che in passato avrebbe fatto schizzare in alto l’indice, ha saputo smuoverlo dal suo torpore. È un po’ come un alcolizzato dopo la sbronza, il nostro Euribor. La scadenza a un mese quota 0,42%, quella a tre mesi 0,66% e quella a sei mesi 0,97%. Il tutto per la gioia, non sappiamo quanto duratura, di coloro i quali hanno acceso un mutuo a tasso variabile, forma di finanziamento per la quale l’Euribor è un parametro veramente fondamentale (perché rende conto di una misura degli interessi applicabili). Se si guardano i movimenti degli ultimi giorni, i tassi impliciti espressi dai future sull’Euribor, cioè i contratti che fotografano le attese dei mercati per i prossimi mesi, hanno mostrato addirittura un’ulteriore flessione perché gli operatori si aspettano che la BCE, viste le difficoltà della Grecia e di altri Paesi dell’Unione, difficilmente tornerà ad alzare il costo del denaro da qui a fine 2010.

Perché un atteggiamento tanto diverso rispetto al passato, quando bastava un segnale di cedimento per far accendere i motori dell’Euribor e vederlo schizzare verso l’alto? Perché rispetto ad allora i mercati sono letteralmente inondati di liquidità, quella stessa che la BCE ha provveduto a pompare sul mercato per evitare il collasso del sistema finanziario: finché questa non sarà ritirata sarà difficile assistere a un ritorno dell’Euribor su livelli meno anomali. Cioè sopra il tasso BCE. Se avete contratto un mutuo a tasso variabile, quindi, potete dormire (almeno per qualche tempo) sonni tranquilli.