Mutuo, tasso Euribor ai minimi storici

Spread the love

Il tasso Euribor continua a scendere anche dopo il 3 giugno, giorno in cui il governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha delineato nuove soglie al rialzo per l’inflazione dell’Eurozona nel 2015 e 2016.

Una buona notizia, a conti fatti, per coloro che in Italia hanno acceso un mutuo. In particolare per i mutuatari del nostro Paese che stanno rimborsando un prestito a tasso variabile. L’Euribor infatti, al momento, non ha ancora invertito la rotta e prosegue nel trend discesista che lo vede stabilmente sottozero dal 19 gennaio. Ieri l’indice a 1 mese è stato fissato a -0,071% e quello trimestrale a -0,018%, minimi di tutti i tempi per un indice che ogni giorno rosicchia qualche centesimo al tasso Bce, altro parametro utilizzato per calcolare le rate variabili. Sottolineano gli esperti:

Questo è stato fissato dall’istituto di Francoforte allo 0,05% a settembre e da allora è fermo. In ogni caso il continuo calo degli indici Euribor inizia a tradursi in sconti concreti sulle rate dei mutuatari. Questo perché l’Euribor viene sommato algebricamente allo spread nel calcolo del tasso nominale (Tan) sui cui viene determinata la rata. Quindi, quando negativo, l’Euribor viene difatti sottratto allo spread. Di conseguenza il tasso nominale del mutuo diviene paradossalmente inferiore allo spread stesso. È chiaro, siamo nel campo dei centesimi, ma trattandosi di importi consistenti (come quelli di un mutuo) un qualche effetto lo si inizia a vedere.

Volendo fare un esempio, su un mutuo da 150mila euro a 25 anni al tasso del 3% la recente escursione sottozero dell’Euribor a 1 mese sta comportando difatti un risparmio sulle rate di c 7 euro al mese, 84 euro l’anno.

Occorre sottolineare che a beneficiare delle riduzioni sono perlopiù i “vecchi mutuatari”, ovvero quelli che hanno stipulato il mutuo prima del febbraio 2015.