Assicurazione sul mutuo con Webank

Webank, Banca online del Gruppo Bipiemme, con la contestuale stipula del mutuo permette in via obbligatoria o opzionale di poter stipulare delle coperture assicurative in grado di proteggere l’immobile dai rischi, ad esempio, di incendio o scoppio, ma anche da eventi negativi ed imprevisti di natura temporanea o definitiva che possano riguardare il mutuatario o i mutuatari. La formula interessante proposta da Webank parte dall’assicurazione sulla casa che è obbligatoria, ma che è gratuita ed inclusa nel mutuo senza costi aggiuntivi, ed arriva fino a coperture assicurative che sono a pagamento, ma che offrono alla stipula una riduzione dello spread applicato sul mutuo per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della casa. L’assicurazione sulla casa obbligatoria e gratuita, offerta da Webank, è stipulata con il colosso delle assicurazioni Fondiaria Sai ed offre copertura dai rischi, tra cui l’incendio, sull’immobile acquistato, da costruire o da ristrutturare con un mutuo.

Mutui: nuove istruzioni per il 730

Riconosciamo al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Tecnologica, Renato Brunetta, il merito di avere posto, oltre ad una serie di altre importanti questioni troppo spesso affrontate soprattutto come spot, il problema di una semplificazione del modello 730: uno Stato che troppo spesso viene accusato di “togliere” ai propri cittadini in nome del nobile fine di poter funzionare (fine per giunta poco spesso perseguito come si dovrebbe), finisce un’altra volta sul banco degli imputati perché, anche quando si tratterebbe invece di “dare” qualcosa, si ingarbuglia in meccanismi di assegnazione tanto cervellotici da rendere inefficace il pur nobile fine.

Mutui Subprime, la truffa di Goldman Sachs: Senato USA vs. Manager

Sarà un fuoco di fila ad accogliere l’amministratore delegato di Goldman Sachs nella sua audizione in programma martedì al Senato USA, che lo ha convocato dopo le accuse di frode avanzate dalla SEC relativamente al caso dei mutui subprime che si suppone fossero al centro di una colossale truffa (tra i fattori scatenanti della crisi economica mondiale, a quanto pare). Contro Lloyd Blankfein i senatori hanno in mano alcune e-mail in cui il banchiere ed altri top manager si complimentavano per i guadagni messi a segno scommettendo al ribasso sui mutui subprime, quelli ad alto rischio d’insolvenza che la banca impacchettava e rivendeva a clienti ignari (è questo il principale capo d’imputazione).

Mutui Montepaschi: “Combatti la crisi”, più forza al Piano Famiglie

Se lo scorso febbraio è stato il mese del lancio su vasta scala del Piano Famiglie, una misura di sostegno varata dall’Abi – e sottoscritta dalla quasi totalità delle banche italiane – in favore di quei nuclei che, a causa delle conseguenze della crisi economica, non sono riusciti (o hanno faticato) a onorare le rate di mutui e prestiti, lo stesso mese dell’anno precedente era stato il momento per l’azione di un singolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, volta a tastare il terreno delle difficoltà per comprendere quali fossero le reali necessità dei risparmiatori. Una sorta di laboratorio di quello che poi sarebbe diventato il suddetto Piano Famiglie, nato dalla consapevolezza che c’era – già un anno fa – più di qualcuno che proprio non ce la faceva. Il nome della proposta, poi, era ancor più chiaro rispetto all’attuale: “Combatti la crisi”. Vediamo com’è andata…

Mutui Stati Uniti: la quiete dopo la tempesta

“Se gli Stati Uniti hanno un raffreddore, l’Europa sa che dovrà mettersi a letto con l’influenza”. È questa un’opinione, sintetizzata con la brillante frase-spot in oggetto, molto diffusa tra gli economisti. O forse è meglio che parliamo all’imperfetto, quindi “era questa un’opinione…”, perché la recente crisi dell’economia reale nel mondo intero ha visto vacillare gli States più di molti altri. Certo più dell’Europa, che seppur minata da casi di crisi profonda come quello greco (e non citiamo Islanda e Gran Bretagna solo perché non fanno parte a pieno titolo dell’Unione), ha resistito meglio di altri, pur nella consapevolezza che la ripresa sarà più difficile nel Vecchio Continente che altrove. Un dato significativo delle difficoltà degli americani può venire dall’analisi delle insolvenze sui mutui.

Mutui: nuovo minimo storico per i tassi

Ancora difficile da decifrare. Tale e siffatta è la situazione dell’economia italiana, ma forse sarebbe più giusto allargare l’orizzonte quantomeno alla dimensione europea, al termine della crisi che ha segnato profondamente il 2009. Alcuni segnali, come ad esempio quelli che provengono dagli Stati Uniti, cominciano a tranquillizzarci: Oltreoceano la situazione va stabilizzandosi, e molto spesso la connessione stretta tra Europa e States ha avuto un effetto moltiplicatore sull’una e l’altra parte (sia in positivo che in negativo, intendiamoci…). Però poi leggiamo i dati sui mutui, che essendo legati a doppio filo all’acquisto di abitazioni possono rivelarsi un buon indicatore dello stato del settore immobiliare, tra quelli trainanti nell’economia italiana, e l’entusiasmo lascia subito spazio agli interrogativi: la tempesta sarà finita oppure abbiamo ancora un largo tratto di mare da attraversare?

Mutui intestati ai morti: Imperia, la parola alla difesa

Intestare un mutuo a persone anziane e ormai non più autosufficienti, oppure decedute o addirittura inesistenti, in Italia si può. Per giunta, si può anche pensare di farla franca, almeno se si trova un avvocato con tanta e tale faccia di bronzo da non vergognarsi di impugnare due sentenze precedenti che – a suo modo di vedere – avrebbero acclarato la non colpevolezza degli imputati. È quanto sta succedendo a Imperia, dove è in corso un processo per truffa, falso, sostituzione di persona ed evasione fiscale che vede indagate quattro persone per una vicenda di mutui intestati a nome di persone inesistenti o defunte, che dunque – ovviamente – non sarebbero state in grado di rifondere il debito.

Mutui Subprime: dopo Goldman Sachs, la Sec indaga su Deutsche Bank, Ubs e Merrill Lynch

Dopo la bolla del mercato immobiliare, la bolla di sapone. Potrebbe infatti già essersi sgonfiato il “caso” Goldman Sachs, un’intricata vicenda fatta di inside trading, malafede, mutui subprime e strumenti finanziari tossici. Questo, almeno, è quanto ha indicato la Borsa di New York, la quale ha stranamente tenuto botta lunedì dopo aver chiuso in calo la settimana precedente – proprio sull’onda della notizia di un’indagine avviata dalla Sec, la Consob americana, nei confronti di Goldman Sachs – sull’onda di alcune performance positive e soprattutto della convinzione che la vicenda giudiziaria della Goldman Sachs sia destinata ad afflosciarsi, anche a dispetto della discesa in campo di Barack Obama.

A Ostuni si discute di Mutuo Sociale

Si rimprovera spesso, e – almeno secondo noi – a ragione, la “grande politica” di cui si parla nei telegiornali di non tenere granché presenti i problemi reali della gente: riforme elettorali, legittimi impedimenti e affini poco affascinano l’audience, che forse preferirebbe capire quali siano le reali intenzioni del Parlamento – tutto! – in materia di scuola, infrastrutture, welfare. Per fortuna esiste anche una “politica di prossimità”, fatte da persone ancora appassionate e vicine ai problemi della gente indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, perché i problemi – spesso – sono problemi di tutti anche quando non riguardano proprio tutti da vicino. Rendiamo perciò conto del fatto che si è svolto nella mattinata di domenica 18 aprile a Ostuni un banchetto sul tema del caro immobili nella “città bianca” e sulla necessità di rinnovare il piano regolatore cittadino che ormai risale ai primi anni novanta.

Mutui Subprime, la truffa di Goldman Sachs: si muove l’Europa

Preparatevi a vederne delle belle, con la speranza che i panni – veramente – sporchi stesi da Goldman Sachs ad asciugare in tutto il Mondo possano essere in qualche modo rilavati all’interno del settore finanziario senza necessariamente coinvolgere un’economia reale già pesantemente provata dalla prima ondata di scandali, fallimenti, e dalla conseguente crisi che ha segnato il 2009 (sebbene fosse molto ben radicata nel biennio precedente, e anche prima). Dopo essere finito al centro di un’indagine per frode da parte della Sec, il colosso di Wall Street dovrà ora fare i conti con le authority di Gran Bretagna e Germania. La banca avrebbe infatti ingannato gli investitori confezionando e vendendo prodotti derivati legati ai mutui subprime senza comunicare cruciali informazioni.

Mutui Subprime ad alto rischio: Goldman Sachs sul banco degli imputati per la crisi economica

Caccia al colpevole. Non importa se, superata – chi più chi meno – la crisi economica la situazione non sia ancora delle più rosee e stabili: chi ha sbagliato deve pagare. Una logica, quella applicata dagli statunitensi, che non ci sembra fare alcuna grinza: anni su anni – 150, per la precisione – a Bernie Madoff per aver messo a soqquadro l’intero sistema finanziario mondiale con le sue ricette “creative”; accuse circostanziate, provate benché tardive, a Goldman Sachs, il criminale individuato dalla Securities and Exchange Commission di una truffa colossale basata sui mutui subprime a partire dall’aprile del 2007. Goldman è il primo colosso finanziario a cui la Sec – l’agenzia federale che vigila sui mercati negli Stati Uniti – abbia addebitato responsabilità penali o civili legate ai mutui che hanno scatenato la crisi.

Mutui: gli americani ne vogliono sempre meno…

Le risposte alla crisi economica mondiale non possono che essere differenti quantomeno da Paese a Paese, se non altro perché ciascuno di questi si è presentato ai blocchi di partenza di questa poco gradita “discesa libera” in condizioni differenti: c’era un’Islanda, ad esempio, che basava la propria economia sull’indebitamento, ed è ruzzolata rovinosamente alla prima curva; c’era una Grecia in situazione di forte squilibrio, ma per sua fortuna i compagni l’hanno vista in difficoltà e si sono convinti ad aiutarla a tenere l’equilibrio; c’era una Gran Bretagna troppo avvezza a vivere oltre le proprie possibilità, magari “maneggiando” sulla propria moneta, salvo scoprire che non si può fare e dover rivedere le proprie convinzioni, a cominciare dai prezzi…

Mutuo Progetto Lavoro di Unicredit

Per i giovani non è sempre facile acquistare casa in Italia con un mutuo. Di norma, infatti, si ha un lavoro non a tempo indeterminato, con la conseguenza che l’Istituto di credito non sempre concede credito o è propenso a farlo a fronte di entrate mensili che non sono stabili e neanche sicure col trascorrere del  tempo. E allora il colosso bancario europeo Unicredit, al fine di venire incontro proprio ai cosiddetti “lavoratori flessibili”, ha ideato il “Mutuo Progetto Lavoro“, un finanziamento immobiliare ideale, ad esempio, per la giovane coppia che vuole finanziare, senza il bisogno di un garante, l’acquisto della casa dei propri sogni. Con il Mutuo Progetto Lavoro di Unicredit si possono infatti ottenere, con la formula del tasso fisso, oppure tasso variabile, da 30 mila e fino a ben 200 mila euro anche se non si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Mutui: agli italiani piace il variabile…

C’è chi ama la sicurezza, le proprie certezze, la tranquillità; c’è chi invece non saprebbe vivere senza l’ebbrezza che gli regala un po’ di avventura. Alla prima parte di cielo rivolgiamo un appello a riconsiderare le proprie convinzioni, dal momento che è l’imprevisto a spingerci – mettendoci alla prova – a ridiscutere le nostre posizioni facendoci, di volta in volta, maturare; ai secondi, invece, chiediamo di valutare l’eventualità di tranquillizzarsi un poco, se non altro perché i rischi del saltare di fiore in fiore devono comunque essere presi in considerazione se non si vuole che nascano situazioni spiacevoli. Cambiare, comunque, resta per il momento un fattore positivo per tutti coloro che hanno un mutuo. Meglio: un mutuo che cambia, di questi tempi, è spesso un’occasione di gioia per chi lo ha contratto.