Mutui, la Manovra riscrive il Catasto: “Tempi più lunghi”, lamentano le banche

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Fermiamoci un secondo e mettiamoci per una volta d’accordo: volete più o meno burocrazia? Più o meno regole? Già, perché a volte il mondo dell’informazione è quantomeno stravagante: da una parte si bastona (e qui scendiamo nell’esempio concreto) il Governo in carica perché troppo poco impegnato sul fronte della lotta all’abusivismo edilizio, una tra le piaghe più dolorose per un’Italia che fa del turismo e dell’unicità di alcuni luoghi uno dei propri “fiori all’occhiello”; dall’altra, però, quando nella manovra di correzione dei conti pubblici (quella che, tra risparmio e tagli agli enti, dovrebbe portare ad un introito di 24 miliardi di euro in due anni) entra una misura di riforma del catasto che prevede un maggiore controllo formale delle planimetrie depositate si grida allo scandalo perché “Allunga i tempi delle richieste di mutuo”.

La denuncia arriva dal presidente dell’ABI, Corrado Faissola, e fino a qui non c’è niente di male: le banche lucrano parecchi denari sui mutui, è naturale che vorrebbero incoraggiare i clienti a farvi ricorso invece che dover affrontare il malumore dovuto all’allungarsi dell’iter burocratico. Un po’ meno normale che un quotidiano rilanci la notizia focalizzando la propria attenzione sull’incremento delle regole dopo aver lamentato che ne esistono troppo poche. Questa è l’Italia, non sappiamo se constatarlo o – più fiduciosamente – porcelo come interrogativo… Resta il fatto che dal prossimo 1 luglio “saranno nulli – evidenzia l’ABI – gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di diritti reali su fabbricati già esistenti”

“Il consumatore rischia quindi di trovarsi di fronte un nuovo ostacolo all’accesso al mercato immobiliare” – spiega Bruno Iambrenghi, Business Development Manager di Supermoney. La realtà, non ce ne voglia l’esperto (che poi adduce, alla voce “altre lungaggini”, la decisione sulla modalità di rimborso del prestito tra tasso fisso e variabile), è forse un’altra: siamo davvero sicuri che la fretta, quando si sta per stipulare un matrimonio che può durare anche 40 anni, sia buona consigliera? E, in seconda analisi: siamo sicuri che vogliamo un catasto dove la parcellizzazione domina sovrana con la conseguenza che tutti si sentono autorizzati a fare tutto?

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