Mutui, regolamento Isvap: “Intermediari, dite quanto ci costate”

Lo scorso primo dicembre è stato, se vogliamo, per certi versi una data da ricordare: con l’entrata in vigore del nuovo regolamento Isvap “sugli obblighi d’informazione e la pubblicità dei prodotti assicurativi”, infatti, vengono eliminate alcune clausole “capestro” a tutto vantaggio della trasparenza, specialmente nel settore delle polizze danni. Ma le novità più importanti, anche per il vespaio di polemiche che hanno innescato tra banche ed assicurazioni, sono di sicuro quelle relative alle nuove disposizioni in materia di polizze collegate ai mutui. Un settore che, come abbiamo avuto modo di annotare altrove, vale 2 miliardi di euro ed è contrassegnato dall’applicazione di commissioni molto elevate (da un 50% di media fino a punte dell’80, secondo l’Isap) a favore degli intermediari, ossia -in genere- le banche.

Rata mutuo: cinque famiglie su cento sono in difficoltà

Nel nostro Paese cinque famiglie su cento che accendono un mutuo poi non sono più in grado di onorarlo attraverso il puntuale pagamento delle rate mensili. Ad alzare il velo su questo dato nella giornata di ieri è stata la Banca d’Italia in accordo con un’elaborazione che, pur tuttavia, ha riguardato i dati aggiornati all’anno 2007, ovverosia prima che la crisi finanziaria ed economica facesse chiudere migliaia di imprese e lasciare a spasso centinaia di migliaia di lavoratori. Di conseguenza, se il dato di Bankitalia è comunque grave, ad oggi questo 5% potrebbe di conseguenza essere ancora più alto. Le famiglie che non pagano il mutuo sono proprio quelle che più di tutte hanno pagato caro il prezzo della crisi con licenziamenti, cassa integrazione, ma anche in certi casi con investimenti in Borsa sbagliati che hanno portato a perdere tutto o quasi.

Mutui: pignoraUmenti. Adusbef chiede sgravi fiscali

Tante volte vi abbiamo suggerito, sempre a patto che fosse nelle vostre possibilità, di valutare l’ipotesi di un mutuo per l’acquisto di un’abitazione di proprietà; meglio se fosse stato per investimento, quindi in un’ottica di rivalutazione futura, e attraverso il ricorso attento alla selezione di un piano di rimborso che tenesse conto dell’andamento di mercato dei tassi di interesse. Tassi bassi, ai minimi storici sia l’Euribor che l’EuroIRS (parametri, rispettivamente dei finanziamenti variabili e fissi), dovrebbero incoraggiare chi ha una certa disponibilità economica e la tranquillità di poter contare su un’entrata fissa. Già, perché purtroppo è sufficiente che venga a mancare anche una sola di queste condizioni per cominciare a tremare…

Mutuo Capital Premium di Banca Etruria

Il livello di adeguatezza del capitale rappresenta, nell’ambito di Basilea 2, uno degli indicatori chiave al fine di poter ottenere un rating positivo. A ricordarlo è Banca Etruria che, affinché Basilea 2 non sia più un problema, ha ideato “Capital Premium“, il prodotto grazie al quale l’impresa può sia andare a migliorare il proprio capitale, sia migliorare il proprio rating. In questo modo viene favorito l’accesso al credito con la conseguenza che si hanno più possibilità di ridurre i costi e di poter finanziare la propria crescita. Mutuo Capital Premium di Banca Etruria è un prodotto che tiene conto della crescita dell’impresa e non a caso se l’impresa migliora il proprio margine di redditività della gestione caratteristica sul volume d’affari, allora lo spread annuo sul finanziamento applicato viene ridotto. Mutuo Capital Premium di Banca Etruria offre quindi vantaggi tanto all’azienda quanto ai soci a fronte di una capitalizzazione immediata ed una dilazione degli esborsi proprio da parte dei soci.

Mutui: cresce in Italia il rischio insolvenze, tassi su

Vediamoci chiaro. È questo l’invito che devono essersi fatti gli alti responsabili della Banca d’Italia una volta preso atto, al termine della lettura di un accurato studio relativo all’impossibilità (o meno) di onorare il pagamento delle rate del mutuo da parte delle famiglie titolari di questo genere di finanziamento, che è in crescita il numero dei mutuatari che a un certo punto del piano di ammortamento si ritrovano in difficoltà tali da dover rinunciare a completare l’operazione, lasciando l’istituto che ha erogato loro il credito nella condizione di doversi prendere il bene facendolo così finire in portafoglio, dove sarà rivenduto a condizioni evidentemente meno convenienti.

Mutui: Italia ferma, ma attenta; boom delle seconde case

Scattata la foto al mercato europeo dei mutui, vista più nel dettaglio la situazione italiana, siamo ora pronti a lanciarci nell’analisi approfondita di quest’ultima, se non altro perché è quella che ci riguarda più da vicino. Non illudiamoci però che, fatta questa, sia possibile ritenersi più tranquilli: l’inquinamento, anche nel settore dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, non rimane limitato entro i confini nazionali, bensì nel mercato globale può portare a situazioni di dissesto che rischiano di ripercuotersi sul mondo intero. Però anche il fatto di cominciare a fare la nostra parte può aiutare l’intero sistema a non ripetere gli errori del passato… Detto questo, comunque, torniamo all’argomento dell’erogazione di mutui in Italia.

Mutui. Europa, che fiducia: irrigidimenti scomparsi. La situazione italiana

Sembra essere ufficialmente cominciata la stagione della fiducia, se non altro sul mercato dei mutui. Che sia una bella notizia, dopo che la fiducia è stata per lunghi anni accordata a chiunque e le conseguenze di questa dabbenaggine si siano viste con il crollo dei mutui subprime USA che ha trascinato il sistema economico mondiale sull’orlo del baratro, è tutto da stabilire: bisognerebbe sapere come hanno preso ad operare le banche di tutto il mondo, visto che gli studi asseriscono che le italiane siano in materia tra le più virtuose (e quindi, almeno da questo punto di vista, possiamo stare tranquilli). Di certo, in questa situazione gongolano i costruttori edili e i risparmiatori intenzionati ad investire nell’acquisto di un’abitazione di proprietà, dal momento che gli irrigidimenti nei prestiti alle famiglie sono scesi su scala europea a quota 0%, dal 10 riscontrato nei due trimestri precedenti.

Mutuo casa: il mattone aiuta a resistere alla crisi

Anche l’acquisto della casa, e quindi l’investimento nel mattone, magari con un mutuo, rappresenta per gli italiani un’ancora al fine di resistere alla crisi. Questo è quanto, tra l’altro, è emerso dal 44-esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese nel capitolo inerente “La società italiana al 2010“. Per quel che riguarda il risparmio familiare, il Censis nel complesso ha rilevato un uso stagnante con destinazione prevalente in liquidità, nel mattone, come accennato, e nelle polizze. Sono questi infatti i “porti sicuri” nei quali le famiglie si rifugiano per far fronte alla congiuntura macroeconomica e finanziaria sfavorevole; basti pensare che nei primi tre mesi del corrente anno in Italia, rispetto allo stesso periodo del 2008, i mutui erogati hanno fatto registrare un incremento del 10,1% a fronte di un controvalore concesso pari a complessivi 252 miliardi di euro.

Bonus prima casa Lombardia, partono le domande

Si sono aperti oggi, mercoledì 1 dicembre 2010, nella Regione Lombardia, i termini per la presentazione delle domande finalizzate all’ottenimento dei contributi regionali per la ristrutturazione o per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale a fronte della possibilità di poter accendere contestualmente un mutuo ipotecario. Così come prevede la Legge regionale sul sostegno alla famiglia, i contributi sono stati stanziati dall’Amministrazione regionale con l’obiettivo di aiutare le fasce più deboli della popolazione lombarda. Il contributo, infatti,  è a fondo perduto ed ha un importo che è funzione del controvalore dell’abitazione acquistata o ristrutturata; in particolare, a differenza degli anni passati, quando il bonus era di 5 mila euro prima, e 6 mila euro poi, quest’anno il contributo a fondo perduto può arrivare fino a ben 8 mila euro grazia anche ad un “extra-bonus” che scatta quando la casa acquistata è di classe energetica “B” o “A”.

Mutui e Fondo di solidarietà con il Credem

Al Fondo di Solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa, partito lo scorso 15 novembre 2010, aderisce il Credem, Gruppo Credito Italiano. A darne notizia, attraverso il proprio sito Internet, è stato proprio il Gruppo bancario nel sottolineare come l’adesione al Fondo di Solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa segua l’iniziativa “Sospendi il mutuo” unitamente all’adesione al Piano Famiglie dell’ABI nel venire incontro alle difficoltà delle famiglie in merito al pagamento delle rate del finanziamento ipotecario per la casa adibita ad abitazione principale. Rispetto alla moratoria ABI-Consumatori, con il Fondo di Solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa è possibile ottenere la sospensione del pagamento delle rate del finanziamento ipotecario per un periodo pari a ben 18 mesi. I richiedenti che otterranno la sospensione per 18 mesi vedranno incrementata la durata del piano di ammortamento senza costi aggiuntivi o applicazione di interessi di mora.

Mutui? Como preferisce l’affitto

Anche nelle zone più ricche d’Italia, e certo la Provincia di Como può essere annoverata a buon diritto tra queste, la crisi ha morso, mangiandosi buona parte del valore dei risparmi delle famiglie lariane. Lo dimostra il fatto che i valori degli immobili presenti in Provincia sono calati, anche sensibilmente, negli ultimi anni (appunto: dalla Crisi economica in poi), tanto che a salvarsi sono state solo quelle dimore di maggiore pregio che affacciano sul lago e quindi vantano una rendita di posizione decisamente migliore rispetto alle altre. È quanto emerge dall’“Osservatorio dei valori immobiliari in Como e provincia” presentato lo scorso venerdì pomeriggio nelle sede istituzionale di Villa Olmo.

Piano Famiglie ABI: attenzione alle scadenze

Mancano oramai poche settimane, nell’ambito del Piano Famiglie dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), per chiedere la moratoria sul pagamento delle rate del mutuo per la prima casa ad uso residenziale. La misura, partita nel febbraio scorso, infatti, ha come termine ultimo di presentazione delle domande, salvo proroghe, quello del 31 gennaio del 2011 a valere su eventi negativi ammissibili verificatisi entro e non oltre la data del 31 dicembre del 2010. Dall’ultima rilevazione, fornita proprio dall’Associazione Bancaria Italia, è emerso come siano state sinora oltre 30 mila le famiglie che hanno chiesto ed ottenuto la moratoria. Trattasi di un numero di richieste insufficiente, come messo in risalto di recente dal Codacons, visto che all’avvio della misura era stato stimato che le famiglie beneficiarie sarebbero state oltre 130 mila. Certo, mancano ancora due mesi al termine della moratoria, ma come mai mancano in base alle stime 100 mila famiglie all’appello?

Mutuo in Tasca del Banco Popolare

Vuoi comprare una casa, diciamo di 250 mila euro, ma ancora non l’hai trovata? Ebbene, in Italia è possibile “portarsi avanti col lavoro” ai fini di accendere un mutuo per una casa che ancora non è stata trovata sul mercato. Questo grazie a “Mutuo in Tasca“, una interessante formula ideata dal Banco Popolare che permette di ottenere una Lettera di Delibera ancor prima d’aver trovato un immobile. Ma come funziona? Ebbene, basta recarsi presso una delle banche controllate dal Gruppo Banco Popolare e comunicare il valore presunto dell’immobile da acquistare; a questo punto, in base al valore presunto ed al reddito la Banca potrà rilasciare al cliente, ai fini dell’acquisto futuro della casa con un mutuo la Lettera di Delibera. La Lettera di Delibera è in tutto e per tutto una certificazione che attesta il via libera alla richiesta di finanziamento in ragione delle condizioni previste e del valore presunto dell’immobile indicato dal cliente.

Mutui 2010, certo il sorpasso rispetto ai dati 2009

Il sorpasso è pronto; la vettura numero 2010 si appresta ad “infilare” la 2009, che la precede; il ritmo sul passo della prima è decisamente più sostenuto rispetto a quello fatto segnare da quest’ultima, per giunta la strategia del box dice che per gli ultimissimi giri 2010 ha gomme più fresche e performanti rispetto ad una rivale che ormai, diciamolo, ha fatto il suo tempo. Il paragone automobilistico ben si presta a descrivere la situazione del mercato dei mutui nel confronto tra le ultime due stagioni: 31,4 miliardi (di euro) la velocità massima del concorrente più anziano, 30 miliardi al 20 novembre il rilevamento per 2010, con il vantaggio rappresentato dall’ormai solito –dunque prevedibile- exploit di fine anno nelle richieste di mutuo per l’acquisto di immobili di proprietà.