Mutui immobiliari in crescita nel secondo trimestre 2010

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Nel secondo trimestre del corrente anno in Italia i mutui stipulati sono aumentati del 4% rispetto allo stesso periodo del 2009. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nel consueto e periodico Rapporto sulle compravendite immobiliari e sui finanziamenti per la casa con e senza ipoteca. Nel dettaglio, nel periodo aprile-giugno 2010 sono stati complessivamente stipulati, secondo quanto emerso dai dati sugli atti notarili, 210.579 mutui; il 40,4% di questi, pari a 85.107, sono stati stipulati senza accensione di ipoteca, mentre i restanti 125.472, corrispondenti ad una percentuale del 59,6%, individuano mutuo con accensione di ipoteca immobiliare. L’andamento dei mutui nel secondo quarto del 2010 conferma, seppur con una dinamica meno ampia, la ripresa registrata nel primo trimestre del corrente anno; pur tuttavia, siamo ancora lontani dal picco del 2006, quando i mutui stipulati nel primo semestre furono 473.689, mentre nello stesso periodo dell’anno corrente, con un calo ampio e pari al 17,6%, sono stati complessivamente 390.233.

La crescita dei mutui è stata sostanzialmente omogenea nel secondo trimestre del corrente anno se si considera, sempre in base al Rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica, che quelli senza garanzia ipotecaria sono cresciuti del 3,4%, mentre quelli con la garanzia ipotecaria sono aumentati, a livello tendenziale, ovverosia rispetto allo stesso trimestre del 2009, del 4,5%.

A livello geografico, le stipule di mutui sono aumentate, ben oltre la media al Sud con un +10,9% per quelli garantiti da ipoteca, ed un +12,4% per quelli senza ipoteca con una punta di rialzo pari a ben il 14,1% nelle Isole. Nel Nord-est del nostro Paese, invece, le stipule di mutui hanno fatto registrare, per quelli senza costituzione di ipoteca, una contrazione pari a ben il 4%, mentre nel Nord Ovest il calo è rimasto circoscritto allo 0,5%. Inoltre, sono aumentati nel secondo trimestre sopra la media le stipule di mutui nelle grandi città, mentre nel resto dei comuni appartenenti alle rispettive Province l’aumento si è attestato sotto i dati medi sopra indicati.