Bce, finanziamenti e mutui: le banche prevedono irrigidimento nella concessione di prestiti

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Altre cifre a conferma del fatto che, dopo un periodo di criticità evidenti che ha interessato tutta l’Europa, pare non ci si possa ancora azzardare a parlare a voce troppo alta di luce all’orizzonte. La ripresa o un ennesimo trend negativo le si legge anche attraverso i bollettini periodoci resi noti dalla Bce. Stando ai numeri ufficiali dell’Istituto, aumenta, nell’ultimo trimestre del 2010, la domanda di finanziamenti alle banche dell’area euro da parte delle imprese e delle famiglie per i mutui casa.

È quanto emerge dalla Bank Lending Survey condotta dalla Bce che segnala come, al contrario, la domanda per il credito al consumo registri un calo. Per il primo trimestre la tendenza, per tutti i tipi di finanziamenti, è quella di un proseguimento della crescita della domanda netta. Per quanto riguarda i criteri utilizzati dalle banche per l’erogazione al credito, l’indagine segnala che rimangono invariati per le aziende non finanziarie mentre per i mutui si nota una tendenza a un ulteriore irrigidimento.

Messe in cantiere le statistiche già certificate, per ciascun istituto di credito viene quindi facile avanzare ipotesi e riflessioni rispetto al futuro più imminente. Che sarà nella prima fase dell’anno? Per il primo trimestre 2011 le banche contattate dall’indagine prevedono un leggero irrigidimento dei criteri per la concessione dei prestiti per tutte le categorie. Nell’ultimo trimestre 2010 la domanda netta delle imprese alle banche dell’area euro è salita così del 10% contro il +7% del trimestre precedente, trainata principalmente dalle Pmi (+17%) ma anche dalle grandi aziende (+11%).

Ha giovato lo stop del declino dei finanziamenti per gli investimenti e la ripresa delle attività di fusione e acquisizione. La stima per il primo trimestre è quella di un ulteriore miglioramento della crescita al 31%. Largamente attesa, segnala la Bce, la crescita per le domande di mutui casa che ha messo a segno un +23% dall’8% del terzo trimestre. L’irrigidimento dell’offerta per i mutui, spiega la Bce, va ricercata da una maggiore percezione del rischio legata alle prospettive del mercato immobiliare e alla situazione economica.