Bankitalia, domanda credito in ripresa

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I dati sviscerati da Bankitalia rispetto alla situazione delle famiglie in relazione a mutui e credito al consumo mostrano, nel primo semestre del 2010 segnali di crescita. In ripresa la domanda di finanziamenti delle famiglie, sia nella componente dei mutui sia in quella del credito al consumo, con evidente controtendenza rispetto all’ultimo trimestre del 2008.

Secondo le previsioni degli intermediari, l’aumento delle richieste di credito da parte delle famiglie sarebbe dovuto procedere costante nella seconda parte del 2010. Nella prima, l’aumento delle richieste di mutui è stato in maniera lampante più marcato nelle regioni meridionali del Paese rispetto alle altre macroaree; le banche sottoposte a quesito attendevano un rafforzamento della tendenza nella seconda metà dell’anno.

La ripresa, in realtà, ha riguardato solo gli intermediari di maggiori dimensioni; il recupero potrebbe per altro avere interessato anche le banche piccole. Altri dati: la domanda di credito al consumo è tornata a crescere in tutte le macroaree, con differenze di ritmo. Più contenuto rispetto a quelli osservati per i mutui. Ennesime aspettative: l’incremento delle richieste avrebbe dovuto consolidarsi in particolar modo nel Nord Est e nel Mezzogiorno. Le politiche di offerta delle banche sono risultate – nel complesso – omogenee a livello territoriale sin dall’inizio della crisi.

Nel primo semestre, l’inasprimento nei criteri di erogazione del credito, ha fatto registrare tale tipo di andamento: attenuato per il credito al consumo, azzerato per i mutui. Stando alle previsioni iniziali delle banche, per la seconda parte dell’anno si attendeva una sostanziale neutralità nelle condizioni di accesso al credito al consumo; leggero rallentamento per i mutui. Le politiche di offerta risultano differenziate in base alla dimensione degli intermediari.

A differenza di quel che accade per gli istituti di credito maggiori, le politiche di offerta avanzate dlle banche di piccola dimensione restano ancora orientate a criteri di prudenza con accentuazione, in particolare, in riferimento ai mutui per le famiglie residenti al Sud. A conti fatti, una lineare tendenza all’allentamento che nello specifico ha interessato gli spread applicati alla media dei mutui, mentre è rimasta elevata la cautela delle banche nell’applicazione degli spread sulle fasce di mutuo giudicate più rischiose.