Mutui: a Marzo 2010 un calo… armonico

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Flessione e armonizzazione delle curve. Non è una pubblicità di un’automobile, bensì il quadro che emerge dall’analisi delle richieste di mutuo avanzate dagli italiani nel corso dello scorso (ci scusiamo per il gioco di parole) mese di marzo. Cominciamo dalla flessione, un dato che dovrà sicuramente essere tenuto in conto in ogni analisi futura dell’argomento: la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane ha registrato a marzo 2010, dopo mesi di costante crescita, un segno negativo per il secondo mese consecutivo, -3% rispetto allo stesso mese del 2009 (il dato è ponderato sul numero dei giorni lavorativi).

Non certo una notizia incoraggiante, anche se diventa meno preoccupante alla luce dei dati che emergono dal confronto con lo stesso mese del 2008, rispetto al quale si denota un – consistente – aumento del 7% (anche se c’è da dire che “all’epoca” l’Euribor continuava a lievitare di mese in mese scoraggiando l’accensione di un mutuo per l’investimento nel mattone). Mettendo a confronto la domanda dei mutui ipotecari del primo trimestre del 2010 con i valori registrati negli anni precedenti, si evidenzia come l’aumento registrato (2%) sia in linea con il valore calcolato nello stesso periodo del 2009 rispetto al corrispettivo del 2008.

Anche qui, comunque, i dati ci forniscono solo una mezza verità: va infatti sempre tenuto in considerazione, nell’analisi di questi numeri, che una quota parte di questa maggiore domanda è data dalla crescente richiesta di surroghe e di sostituzioni di mutui in essere già da diverso tempo. Analizzando la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione della durate, emerge un trend che sta portando verso una distribuzione omogenea tra le varie classi, mentre nel 2009 la tendenza generale era stata verso l’allungamento del periodo di rimborso del finanziamento. Stesso andamento rilevato per quanto riguarda la distribuzione delle domande per importo, dove la redistribuzione omogenea continua a interessare anche le classi più alte.