Mutuo acquisto casa: come calcolare gli oneri notarili

Quando si acquista una casa accedendo al credito bancario si guarda spesso al mutuo ed alle condizioni previste in termini di tasso applicato, indicizzazione ed importo della rata. Ma spesso, sbagliando, non si guarda ai costi accessori legati ad un mutuo per l’acquisto della casa. Questo anche perché non si hanno tutti i dati a disposizione, o magari perché non si ha proprio idea di quali siano tutti i costi previsti, a partire da quelli notarili. Ebbene, da oggi questo problema può essere affrontato e superato semplicemente avendo a disposizione due dati, il prezzo dell’immobile ed il suo valore catastale. Con questi due valori, infatti, a Milano l’Associazione dei notai permette di andare a calcolare tutte le voci di costo non solo di un mutuo, ma anche di una singola compravendita oppure di una compravendita con contestuale stipula di un finanziamento ipotecario.

Mutuo Giovani Coppie e Famiglie a tasso BCE

Un finanziamento ipotecario per le giovani coppie, per la prima casa, ma anche per le famiglie a fronte di un’indicizzazione al tasso variabile della Bce, la Banca centrale europea. Stiamo parlando del “Mutuo Giovani Coppie e Famiglie a tasso BCE“, un prodotto del Gruppo MPS, Banca Monte dei Paschi di Siena che permette di ottenere fino all’80% del valore dell’immobile messo a garanzia; il tutto comunque nel rispetto di un tetto massimo di importo concedibile pari a 350 mila euro. Il “Mutuo Giovani Coppie e Famiglie a tasso BCE” del Gruppo MPS, Banca Monte dei Paschi di Siena, oltre che per la finalità dell’acquisto, può essere richiesto ed erogato anche con la finalità di ristrutturazione di prime case ad uso residenziale. Rispetto al tasso euribor, quello Bce è di norma un tasso variabile può stabile e, quindi, nel tempo comporta una minore variabilità per quel che riguarda l’importo della rata mensile che si deve andare a pagare.

Mutui a tasso fisso più cari

Da qualche settimana a questa parte l’aumento del costo del denaro sui mercati sta generando non poche preoccupazioni in Italia sui finanziamenti ipotecari, ed in particolare su quelli con la formula del tasso variabile. La recente manovra al rialzo sui tassi della Bce, la Banca centrale europea, dall’1% all’1,25%, ha già fatto diventare più caro il mutuo Bce per la prima casa, sia se questo viene stipulato ex novo, sia se è attualmente in corso di pagamento. Stessa musica anche per i finanziamenti ipotecari indicizzati al tasso euribor visto che sui mercati, già in anticipo tra l’altro, si è adeguato alla politica monetaria restrittiva della Banca centrale europea dopo che per mesi e mesi il costo del denaro era stato mantenuto sul valore dell’1% coincidente con il minimo storico dalla nascita della moneta unica.

Mutuo TU 80 per la prima casa

Un finanziamento ipotecario per l’acquisto della prima casa, con la possibilità di ottenere fino all’80% del valore dell’immobile, e con importi erogabili che arrivano fino 200 mila euro, mentre la durata è di massimo 20 anni con il tasso fisso, e 30 anni con la formula del tasso variabile. Si presenta così “Mutuo TU 80”, il finanziamento per la casa di Agenzia TU di Unicredit, il nuovo modello di Banca del colosso bancario europeo. In particolare, con finalità di acquisto della prima casa ad uso residenziale, il  “Mutuo TU 80” può essere stipulato da coloro che sono lavoratori autonomi, oppure con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. I requisiti di accesso, in accordo con quanto mette in risalto proprio Agenzia TU attraverso il sito Internet, sono molto semplici visto che basta essere lavoratori autonomi da almeno 12 mesi, oppure lavoratori a tempo indeterminato da almeno sei mesi all’atto della richiesta del finanziamento ipotecario; se si è cittadini stranieri, l’ulteriore requisito richiesto è quello della maturazione di una residenza nel nostro Paese da almeno tre anni. 

Mutui tasso fisso o variabile, il dilemma

La decisione della Banca centrale europea di rivedere al rialzo il costo del denaro, dall’1% all’1,25%, ha fatto ufficialmente scattare l’allarme sul caro-mutui, ed in particolare sui finanziamenti ipotecari a tasso variabile che, come noto, sono indicizzati proprio in ragione delle variazioni dei tassi sul mercato. Ma in ogni caso, numeri alla mano, il mutuo a tasso variabile rimane ancora palesemente “vincente” rispetto al tasso fisso. Ma quali ripercussioni avranno gli aumenti dei tassi sui prezzi degli immobili? Ebbene, in accordo con quanto dichiarato da Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’Ufficio Studi Ubh, intervistato dal portale di annunci immobiliari online Idealista.it, gli effetti non si faranno sentire in quanto la tendenza delle quotazioni immobiliari nel nostro Paese rimane discendente nel complesso a fronte di segnali di stagnazione solo per immobili di pregio e quelli generalmente situati presso le zone più appetibili delle grandi città.

Mutui casa ProFamily

Finanziamenti ipotecari che da un lato offrono protezione e sicurezza, e dall’altro permettono al cliente di poter sottoscrivere prodotti innovativi e flessibili. Si presenta così l’offerta mutui BPM dedicata a ProFamily, appartenente al Gruppo Banca Popolare di Milano. Per comprare l’immobile c’è “ProAcquisto Casa”, un finanziamento ipotecario conveniente, flessibile e sicuro a fronte della possibilità di richiedere importi di mutuo da un minimo di 26 mila ad un massimo di 300 mila euro con piano di ammortamento avente una durata pari a minimo 5 e massimo 30 anni. Per acquistare e contemporaneamente ristrutturare la casa c’è “ProAcquisto Casa Lavori” con la possibilità di erogazione in più tranche, a stato di avanzamento dei lavori; in questo modo il mutuatario consegue un risparmio in termini di spesa per interessi rispetto invece ad un finanziamento ipotecario con l’intero importo erogato alla stipula.

Mutuo prima casa: l’euribor torna a fare paura

I bei tempi del mutuo a tasso variabile a buon mercato, ovverosia con tassi applicati sulle rate mensili ben al di sotto della media storica, presto potrebbero finire. Questo perché negli ultimi giorni l’euribor con scadenza a tre mesi s’è portato sul livelli che non si vedevano da un paio d’anni; e le prospettive, inoltre, sono tutt’altro che rosee per chi un mutuo a tasso variabile lo paga già, o lo sta per stipulare, in quanto la Bce, Banca centrale europea, appare intenzionata ad innalzare i tassi di interesse nell’Eurozona già a partire dal prossimo mese di aprile. I mercati proprio su tale minaccia si sono messi in moto, e l’euribor è schizzato in alto al punto che i Consumatori a gran voce da qualche giorno a questa parte parlano per i mutui variabili dell’arrivo di una stangata.

Bce, finanziamenti e mutui: le banche prevedono irrigidimento nella concessione di prestiti

Altre cifre a conferma del fatto che, dopo un periodo di criticità evidenti che ha interessato tutta l’Europa, pare non ci si possa ancora azzardare a parlare a voce troppo alta di luce all’orizzonte. La ripresa o un ennesimo trend negativo le si legge anche attraverso i bollettini periodoci resi noti dalla Bce. Stando ai numeri ufficiali dell’Istituto, aumenta, nell’ultimo trimestre del 2010, la domanda di finanziamenti alle banche dell’area euro da parte delle imprese e delle famiglie per i mutui casa.

È quanto emerge dalla Bank Lending Survey condotta dalla Bce che segnala come, al contrario, la domanda per il credito al consumo registri un calo. Per il primo trimestre la tendenza, per tutti i tipi di finanziamenti, è quella di un proseguimento della crescita della domanda netta. Per quanto riguarda i criteri utilizzati dalle banche per l’erogazione al credito, l’indagine segnala che rimangono invariati per le aziende non finanziarie mentre per i mutui si nota una tendenza a un ulteriore irrigidimento.

Bankitalia, domanda credito in ripresa

I dati sviscerati da Bankitalia rispetto alla situazione delle famiglie in relazione a mutui e credito al consumo mostrano, nel primo semestre del 2010 segnali di crescita. In ripresa la domanda di finanziamenti delle famiglie, sia nella componente dei mutui sia in quella del credito al consumo, con evidente controtendenza rispetto all’ultimo trimestre del 2008.

Secondo le previsioni degli intermediari, l’aumento delle richieste di credito da parte delle famiglie sarebbe dovuto procedere costante nella seconda parte del 2010. Nella prima, l’aumento delle richieste di mutui è stato in maniera lampante più marcato nelle regioni meridionali del Paese rispetto alle altre macroaree; le banche sottoposte a quesito attendevano un rafforzamento della tendenza nella seconda metà dell’anno.

I finanziamenti per la casa continuano a crescere

Nonostante la crisi, le famiglie ‘tengono’ sul fronte finanziario. Secondo quanto emerge dalla fotografia contenuta nel terzo numero del “Report trimestrale – indicatori di indebitamento, vulnerabilita’ e patologia finanziaria delle famiglie italiane”, realizzato da Abi in collaborazione con il Ministero del Welfare, mantengono cosi’ un basso livello di rischio default. I finanziamenti per la casa continuano a crescere in quanto “favoriti, da un lato, dall’effetto di calmieramento dei prezzi degli immobili a seguito della crisi e, dall’altro, dal basso livello dei tassi d’interesse. A giugno 2010 i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti del 4,7% (+9,5% a giugno del 2009). I dati piu’ recenti relativi a ottobre 2010 segnalano una crescita dell’8,3%”. Nonostante questo incremento, il livello di indebitamento delle famiglie “rimane contenuto, anche rispetto al confronto internazionale, grazie al basso livello dei tassi d’interesse.