Il Segretario Generale dell’Adiconsum, Pietro Giordano, dichiara che il Decreto Sviluppo per quanto riguarda la rinegoziazione dei mutui per le famiglie meno abbienti è una cosa molto utile, ma finirebbe con il creare una vera e propria battaglia tra poveri. Le famiglie che possono avere accesso al mutuo devono infatti avere un reddito ISEE non sopra i 30mila euro, con un mutuo di non più di 150mila euro, e non devono essere in ritardo con i pagamenti. Il tutto secondo Pietro Giordano significa anche dire che in questo modo si aiuterebbero un numero limitatissimo di famiglie; e poi c’è un punto ancora non ben specificato, riguardante la rinegoziazione, ovverosia se questa dovrà comportare ulteriori spese a carico delle famiglie. Per questo secondo l’Adiconsum le misure da prendere a favore delle famiglie in difficoltà con il mutuo sono altre, a partire dal Piano Famiglia sottoscritto tra ABI e le associazioni dei consumatori, e passando per il rifinanziamento del fondo previsto di 20 milioni di euro per la sospensione delle rate.
Inoltre, cosa importantissima, occorre trovare una soluzione ai mutuatari che, finiti i 12 mesi di moratoria previsti, difficilmente riusciranno poi a pagare regolarmente visto che ancora per i redditi delle famiglie la situazione è difficile anche perché non arrivano segnali che possano dirsi positivi a 360 gradi dal fronte dell’occupazione. Tutto questo si deve risolvere, altrimenti secondo l’Adiconsum le famiglie rischiano di diventare ancor più povere di quanto non lo siano già.
Particolarmente critica è anche la posizione di altre Associazioni, tra cui il Codacons e la Federconsumatori. Quest’ultima, in particolare, afferma che si rischia di fare un’altro regalo alle banche visto che sancire il diritto alla stipula di un mutuo a tasso fisso, “abbandonando” quello all’euribor, significa pagare una rata con durata fissa ma a fronte del pagamento di una spesa decisamente più alta in termini di interessi da pagare.