Fondo solidarietà mutui: modesto aiuto per pochissime famiglie

Un modesto aiuto per pochissime famiglie. Viene definito così da Franco Chiriaco, Segretario Generale del Sunia, il Sindacato degli Inquilini, il Fondo di solidarietà dei mutui che dovrebbe partire nella giornata di domani, giovedì 2 settembre 2010, a favore di quei nuclei familiari che sono in difficoltà con il pagamento della rata mensile dei finanziamenti immobiliari per la prima casa. Per il Sindacato Unitario degli Inquilini e degli Assegnatari è grave il fatto che per una misura, peraltro modesta, le famiglie abbiano atteso ben tre anni; il Fondo solidarietà mutui, infatti, era stato messo a punto con la Legge Finanziaria dell’ultimo Governo di centrosinistra, ma solo pochi giorni fa, con la firma del Decreto attuativo da parte del Ministro all’Economia, si è passati in sostanza dalle parole ai fatti.

Il condizionale, per l’accesso al Fondo solidarietà sui mutui per l’acquisto della prima casa, è rigorosamente d’obbligo visto che fino a questo momento sulla pagina Web del Ministero dell’Economia e delle Finanze non è presente la documentazione e neanche il modulo affinché le famiglie rispettanti i requisiti possano accedere alla misura. In particolare, il ritardo è dovuto al fatto che il Ministero deve individuare il “Gestore” dell’operazione, ma per il Sindacato Unitario degli Inquilini e degli Assegnatari, per voce del Segretario Generale, trattasi di un ritardo inammissibile e di una giustificazione risibile.

Questo perché le famiglie che hanno da pagare un mutuo, molte delle quali in estrema difficoltà, non possono più aspettare mentre invece i proprietari di immobili a breve potranno godere del vantaggio della cedolare secca che garantirà un risparmio fiscale proporzionale alla loro ricchezza. Il Sindacato ha inoltre colto l’occasione per mettere in evidenza disparità di trattamento a carico di quelle famiglie che hanno perso il posto di lavoro e che ora si trovano in difficoltà con il pagamento dell’affitto; con la conseguenza che, senza altre alternative in materia di accesso agli alloggi, rischiano lo sfratto.