Mutuo tasso variabile: è ancora il re del mercato

In Italia il re del mercato per quel che riguarda i finanziamenti ipotecari, è e resta in questo momento il mutuo a tasso variabile. Pur tuttavia, dopo che di recente il tasso euribor è risalito allontanandosi dai minimi storici di marzo-aprile 2010, il mutuo a tasso fisso sta comunque guadagnando posizioni nell’ambito della scelta delle famiglie di comprare, ristrutturare o costruire casa accedendo al credito attraverso il sistema bancario. L’ultimo rapporto dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, rivela come il mercato dei mutui nel nostro Paese, dopo gli anni neri della crisi che ha fatto contrarre le compravendite immobiliari, sia tornato in salute sebbene non ancora ai livelli del 2006-2007. Inoltre, si registra un’ascesa dei tassi medi dei mutui ipotecari anche in virtù del fatto che rispetto al passato aumenta la quota di mutui stipulati con il tasso fisso.

Mutui immobiliari in crescita nel secondo trimestre 2010

Nel secondo trimestre del corrente anno in Italia i mutui stipulati sono aumentati del 4% rispetto allo stesso periodo del 2009. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nel consueto e periodico Rapporto sulle compravendite immobiliari e sui finanziamenti per la casa con e senza ipoteca. Nel dettaglio, nel periodo aprile-giugno 2010 sono stati complessivamente stipulati, secondo quanto emerso dai dati sugli atti notarili, 210.579 mutui; il 40,4% di questi, pari a 85.107, sono stati stipulati senza accensione di ipoteca, mentre i restanti 125.472, corrispondenti ad una percentuale del 59,6%, individuano mutuo con accensione di ipoteca immobiliare. L’andamento dei mutui nel secondo quarto del 2010 conferma, seppur con una dinamica meno ampia, la ripresa registrata nel primo trimestre del corrente anno; pur tuttavia, siamo ancora lontani dal picco del 2006, quando i mutui stipulati nel primo semestre furono 473.689, mentre nello stesso periodo dell’anno corrente, con un calo ampio e pari al 17,6%, sono stati complessivamente 390.233.

Mutui casa rata e durata fissa: ecco cosa offre il mercato

L’euribor a tre mesi oramai da parecchi giorni viaggia in pianta stabile sopra il livello dell’1% rispetto allo 0,64%, segnato a cavallo tra il primo ed il secondo trimestre dell’anno in corso, che rappresenta il minimo storico per il tasso interbancario. Al momento i rischi di ulteriori rialzi dell’euribor a tre mesi nel breve e nel medio termine sembrano alti specie se si considera che negli ultimi giorni molti Paesi del mondo con economie mature hanno rivisto al rialzo il costo del denaro; con la conseguenza che in un futuro non troppo lontano anche la Banca centrale europea possa fare lo stesso. E allora, sebbene costi di più rispetto ad un mutuo variabile, cresce l’interesse per i mutui casa a tasso fisso che garantiscono rata e durata certa e permettono di dormire sonni tranquilli. Ma quali sono attualmente le migliori proposte presenti sul mercato? Ebbene, considerando l’attuale livello dell’Irs, sono molte le banche che in Italia permettono attualmente di stipulare un finanziamento ipotecario con un tasso complessivo, Irs più spread, attorno al 4%.

Mutuo a tasso variabile del Banco di Sicilia

Segue l’andamento dei tassi di mercato, e per l’acquisto della prima casa può avere una durata che può arrivare fino a ben 40 anni. Si presenta così il “Mutuo a Tasso Variabile” del Banco di Sicilia, Istituto controllato da Unicredit Group, che a fronte di un minimo di 30 mila euro può concedere con il prodotto fino all’80% del valore dell’immobile messo a garanzia. L’indicizzazione del “Mutuo a Tasso Variabile” del Banco di Sicilia può essere o all’euribor con scadenza a tre mesi, oppure, solo per l’acquisto della prima casa, con il tasso della Banca Centrale Europea; per entrambi i casi oltre al tasso scelto occorre aggiungere la commissione fissa dovuta alla banca, ovverosia lo spread. Il “Mutuo a Tasso Variabile” del Banco di Sicilia può essere concesso anche per l’acquisto di una seconda casa con tasso indicizzato all’euribor e scadenze che possono spaziare da 5 e fino a non oltre trenta anni, mentre per l’acquisto della prima casa, come accennato, si può scegliere tra tasso euribor a tre mesi, e tasso Bce, a fronte di una durata che parte da cinque e che può arrivare fino a 40 anni.

Mutui: attenzione al rialzo dei tassi

Le famiglie italiane, in virtù, negli ultimi mesi, di una fase di mercato caratterizzata da tassi favorevoli, in quanto molto bassi, ne hanno approfittato andando a stipulare un mutuo per la casa. Come diretta conseguenza, in accordo con i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel primo trimestre di quest’anno c’è stato in Italia un balzo dei mutui del 13,7%, ma secondo il Codacons il dato non individua affatto un segnale di ripresa, ma una chiara indicazione della crisi in atto. Anzi, l’Associazione, rivolgendosi alle famiglie consumatrici, le invita a fare molta ma molta attenzione al rialzo dei tassi di interesse; finora, infatti, i tassi bassi sono frutto della recessione, ma cosa accadrà nel momento in cui le economie mondiali torneranno a crescere in maniera sostenuta e sostenibile?

Mutui: risparmiare sulla rata con l’euribor basso

Nel nostro Paese, a fronte di rincari su molti beni e servizi registrati negli ultimi due anni, c’è stato un contestuale quanto forte ridimensionamento della rata sui mutui a tasso variabile. Rispetto al periodo precrisi, quando il tasso euribor era alle stelle, la rata media di un finanziamento a tasso variabile è scesa da 822 euro a 704 euro con un risparmio del 15% medio circa. A mettere in risalto questo dato è stato il portale di annunci immobiliari online Idealista.it nel far presente come anche nel 2011, in base all’attuale scenario ed alle previsioni formulate dagli esperti, il tasso medio applicato su un mutuo a tasso variabile continuerà a mantenersi ben al di sotto della media storica. Chi ha quindi acquistato la casa con un mutuo a tasso variabile nel periodo precrisi ha poi potuto avvantaggiarsi, mese dopo mese, di un progressivo abbassamento della rata che, a livello geografico nel nostro Paese, è stato più marcato al Centro e nel Nord Ovest dell’Italia, mentre al Sud l’abbassamento medio percentuale della rata mensile è stato leggermente inferiore al 10%.

Mutuo a tasso misto BCC Carate Brianza

Al fine di poter cambiare letteralmente in corsa le condizioni del proprio mutuo, la BCC – Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza propone alla propria clientela, oltre ai classici finanziamenti immobiliari a tasso fisso ed a tasso variabile, anche il mutuo a tasso misto. In particolare, il mutuo a tasso misto della BCC Carate Brianza va a “coprire” il periodo più delicato del piano di ammortamento, ovverosia quello iniziale quando con il prodotto, nell’arco dei primi tre anni, si può scegliere se pagare la rata con l’indicizzazione al tasso fisso oppure al tasso variabile. Al termine dei tre anni poi il mutuo a tasso misto della BCC Carate Brianza diventa a tasso variabile in base all’indicizzazione scelta che può essere o al tasso euribor, oppure al tasso Bce, ovverosia quello periodicamente fissato per l’Eurozona dalla Banca Centrale Europea.

Euribor in progressione, mai così alto da 10 mesi; Mutui Tasso Variabile, comincia la risalita

I mondiali di calcio si avviano verso l’ultima, decisiva, sfida tra Olanda e Spagna (chiunque vinca scriverà per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della rassegna iridata) mentre noi poveri italiani ci siamo già rassegnati, ormai da quasi un mese, a vedere che nel tabellone il nostro nome non trova spazio, se non all’ultimo posto del girone eliminatorio (sigh). E pensare che quattro anni or sono, proprio di questi tempi, eravamo emozionati per il successo sulla Germania e fiduciosi nel buon esito, poi effettivamente confermato, del match contro la Francia. Certo: c’era un Buffon capace di straordinarie prodezze, un Cannavaro versione muro, un Pirlo illuminante, un Grosso in condizione stratosferica ed uno Zambrotta capace di progressioni inarrestabili. Un po’ come è quella dell’Euribor di questi tempi.

Mutuo su misura con la Bcc ravennate e imolese

Si chiama “BCC Casa“, ed è la formula di mutuo su misura proposta dagli Istituti di credito cooperativo, ed in particolare dalla Bcc ravennate e imolese, al fine di permettere ai privati ed alle famiglie di poter scegliere la formula di finanziamento immobiliare più adatta alle proprie esigenze. Con il Credito Cooperativo ravennate e imolese non ci sono solamente vantaggi, ma anche trasparenza a partire dalla consegna, rigorosamente in via anticipata, della copia del contratto di mutuo che poi si andrà a firmare; in questo modo il cliente ha tutto il tempo per leggere il contratto ed acquisire ulteriori informazioni in caso di dubbi. Con il Mutuo BCC Casa del Credito Cooperativo ravennate e imolese è possibile sia accedere a formule assicurative che offrono grande flessibilità, sia estinguere il finanziamento immobiliare in qualsiasi momento senza l’applicazione di costi aggiuntivi, oneri o commissioni legate alla rescissione del contratto.

Mutuo a tasso variabile Unicredit Banca

Acquistare la casa con un finanziamento immobiliare la cui rata è indicizzata negli anni ai tassi vigenti in quel momento sul mercato. Sono queste le caratteristiche di un mutuo a tasso variabile che Unicredit Banca, uno degli Istituti controllati dal Gruppo Unicredit, propone alla propria clientela con importi minimi di erogazione pari a 30 mila euro e massimo l’80% del valore dell’immobile. Per quanto riguarda la durata, con il mutuo a tasso variabile di Unicredit Banca si può partire da cinque fino ad arrivare a ben 40 anni se il finanziamento immobiliare riguarda la prima casa. L’indicizzazione è all’euribor con scadenza a tre mesi, oppure, nel caso di acquisto della prima casa, si può anche optare per il tasso di riferimento della Banca centrale europea (Bce) che rispetto all’euribor risulta essere, come storicamente visto, un tasso di interesse decisamente più stabile. Il mutuo a tasso variabile Unicredit Banca è stipulabile anche per l’acquisto di una seconda casa ma con la sola indicizzazione all’euribor e con durate che non possono superare i trenta anni.

Mutuo Bipiemme Tetto al Tasso

Si chiama “Tetto al Tasso“, ed è l’ultimissima formula di mutuo ideata dalla Banca Popolare di Milano per chi da un lato non vuole rinunciare all’indicizzazione del mutuo a tasso variabile, che permette di pagare interessi più bassi rispetto al mutuo a tasso fisso, ma dall’altro cerca anche protezione dagli eccessivi rialzi del costo del denaro definendo alla stipula un importo massimo della rata mensile da pagare. Ebbene, il Mutuo Bipiemme Tetto al Tasso incorpora queste due caratteristiche grazie all’indicizzazione del tasso di interesse a quello della Bce, la Banca centrale europea, e grazie al tetto massimo che viene attualmente proposto dalla Banca Popolare di Milano al 5%. Il nuovo mutuo innovativo BPM viene tra l’altro proposto a condizioni vantaggiose fino al prossimo 30 settembre 2010 con finalità di acquisto, costruzione di immobili ad uso residenziale, ma anche per surroga, ovverosia per operazioni di trasferimento in Banca Popolare di Milano di un mutuo che risulta già essere in corso di pagamento presso un altro istituto di credito.

Eurozona: Mutui a tasso varabile al 2,67%, minimo storico

Una discesa continua, eppure non precipitosa. Dovrebbe essere una buona notizia per i risparmiatori, i quali però ben sanno che non è tutto oro quello che luccica: un Euribor ai minimi storici segnala infatti uno stato ancora comatoso dell’economia continentale, quindi difficoltà nel settore della produzione che si riverberano, gioco-forza, su tutti coloro i quali in questo settore trovano occupazione. Resta comunque il fatto, benché sia una notizia che ormai non fa più notizia a fronte di tutte le volte che è stata lanciata, che i tassi di interesse sui mutui a tasso variabile nello scorso mese di febbraio hanno evidenziato una flessione di 4 punti base attestandosi su quota 2,67%, il dato più basso degli ultimi anni.

Necrologia: qui giace l’Euribor; i mutui a tasso variabile dormano tranquilli…

Tra le vittime scomparse nel silenzio a causa della crisi economica ve n’è una che non avremmo potuto sospettare mai, specie perché poco più di un anno e mezzo addietro era invece uno dei più forti ed importanti indicatori internazionali: l’Euribor. Ormai, infatti, nessuno ne parla più, benché l’Euribor continui ad esistere: il suo crollo ha già fatto notizia, ora non più; le richieste di mutui sono diminuite, tanto che anche i risparmiatori non sono più, come erano prima, costretti a farci i conti, perciò lo tengono in secondo piano nei loro discorsi. Eppure lui resta lì, beninteso su valori minimi storici quindi ben ancorato sotto quota 1%. Nemmeno la crisi greca, che in passato avrebbe fatto schizzare in alto l’indice, ha saputo smuoverlo dal suo torpore. È un po’ come un alcolizzato dopo la sbronza, il nostro Euribor.