Regione Lazio, “mutuo sostenibile” con tanto di garanzia alle banche

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La Regione Lazio apre all’opportunità di garantire un mutuo con maggiore facilità: la giunta si muove per favorire un “mutuo sostenibile“, con evidente possibilità di fruizione da parte di cittadini in difficoltà e ristrettezze economiche. Nuovo corso che incentiva l´accesso all´edilizia agevolata, voluto con caparbietà dall´assessore alla Casa Mario Di Carlo. Ecco cosa accade in termini pratici: la Regione non erogherà agli aventi diritto i 15 mila euro a fondo perduto per l´acquisto di un appartamento ma attribuirà un mutuo agevolato di 100 mila euro all´1 per cento d´interesse. Ancora: rata abbordabile con cifre modiche sia per l’acquisto che per l’affitto.
Un esempio? 316 euro al mese per trent´anni per una casa di 50 mq, anticipo di 10 mila euro poi restituito a chi dovesse decidere di non comprare.

Come un mutuo scontato: la normativa è rivolta a ceto medio, professori, funzionari, impiegati, cittadini con reddito pari o inferiore a 47 mila euro lordi l´anno. Una vera e propria riproposizione, in termini pratici, del bando regionale 355 del 2004 sostenuto dall´allora giunta Storace e mai entrato in vigore per il fatto che le banche, nonostante il contributo da parte delle Regione per l´abbassamento del tasso d´interesse, non erogavano finanziamenti a imprenditori e cooperative per l’impossibilità di accendere l´ipoteca sull´immobile. Le parole di Di Carlo rendono il senso dell’impegno preso dal Governo regionale: “Ho fatto di tutto per sboccarlo, non accettavo che il sistema creditizio si rifiutasse di erogare i fondi per la costruzione di queste case. Ho introdotto nel bando la possibilità di riscatto, una forma intermedia tra affitto e proprietà: chi vuole compra, chi non vuole rimane in affitto. Se qualcuno non compra, al suo posto acquista la Regione attraverso l´Ater e ciò consente alle banche di avere tutte le garanzie per erogare i mutui ai costruttori i quali, una volta realizzate le case, non sono legati a questo investimento per trent´anni perché devono ricevere gli affitti ma incassano il pagamento totale e possono investire altrove“. Il meccanismo è chiaro: la Regione fa da garante per l’inquilino, la banca è tutelata.