Era nata, lo abbiamo detto a più riprese, come una crisi finanziaria: i principali operatori del settore si erano infatti alacremente adoperati nell’allestire soluzioni di investimento contenenti alcuni elementi a rischio molto elevato, crollati i quali è venuto giù tutto il castello; era stupendo, perché molto alto e curato, però si trattava pur sempre di un castello di carte, terribilmente fragile. La costruzione che ha fatto “tirare” l’economia per diversi anni ha avuto tra i propri mattoni anche i “mutui subprime”, ovvero soluzioni di finanziamento per l’acquisto dell’abitazione di proprietà destinate a titolari che ad un’analisi preliminare sarebbero risultati essere molto a rischio insolvibilità, tanto da escluderli quasi dall’accesso al credito.
Mutuo prima casa: rischi di insolvenza sono reali
A sostegno delle famiglie, ed in particolare per quelle che hanno stipulato dei mutui per l’acquisto della prima casa, le misure messe in atto dal Governo sono sia tardive, sia inefficaci. A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Antonio De Monaco, il Coordinatore nazionale dell’APU, l’Associazione Proprietari Utenti che è stata costituita nell’ambito del Sunia, il Sindacato Unitario degli Inquilini e degli Assegnatari. Questo dopo che, tra l’altro, la Banca d’Italia con un ultimissimo studio ha alzato il velo sul fatto che nel nostro Paese c’è un 5% di famiglie che prima stipula un finanziamento ipotecario, e poi non riesce ad onorarlo. I dati elaborati dalla Banca d’Italia, tra l’altro, si riferiscono al periodo pre-crisi, ragion per cui al giorno d’oggi la percentuale di famiglie insolventi potrebbe essere decisamente più elevata.
Mutui, polizze e portabilità: vecchie furbizie, nuove regole
Abbiamo a più riprese citato il Decreto Bersani sulle liberalizzazioni attribuendogli il merito di aver aperto il mercato della portabilità dei mutui, ossia di aver agevolato la strada a quelle famiglie che –deluse dalle condizioni praticate da una banca- hanno avuto intenzione, in questi ultimi anni, di trasferire il piano di finanziamento altrove senza costi che avrebbero reso difficile l’operazione. Quello che però mancava alla misura introdotta dalla Legge era una parte attuativa più tignosa, tale da scoraggiare le furberie di banche sicuramente poco intenzionate a cedere uno dei propri privilegi. Forse, con lo scorso primo dicembre, siamo giunti ad una soluzione del problema, ma certo prima di quella data il fatto di poter trattare da una posizione di forza ha messo gli istituti di credito nelle condizioni di fare, in molti casi, come volevano e non come avrebbe fatto piacere al cliente.
Mutuo euribor a tre mesi: tassi in lieve aumento
Nei primi dieci giorni del corrente mese di dicembre il tasso euribor a tre mesi ha fatto registrare, in base alle oscillazioni di mercato, una media dell’1,03%. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in accordo con il suo Monthly Outlook di dicembre 2010; considerando invece la media dello scorso mese di novembre 2010, il tasso euribor a tre mesi è aumentato di appena quattro punti base rispetto al mese precedente, e di 33 punti base rispetto al mese di novembre del 2009. Quindi, a livello congiunturale il tasso euribor a tre mesi aumenta ma di pochissimo, mentre è più elevato il divario su base tendenziale con la conseguenza che la rata sul mutuo variabile, da un anno all’altro, è aumentata a carico delle famiglie ma comunque di importi che ancora si possono definire non eccessivi.
Mutui: Piano Famiglie, proroga semestrale
Ancora sei mesi; 18 mesi dura la sospensione massima del rimborso concessa alle famiglie che non riescono ad onorare le rate del mutuo, 18 mesi –almeno- durerà anche il piano di sostegno lanciato dalle banche e meglio noto, specialmente ai lettori del nostro blog, come “Piano Famiglie”. Ben consapevoli del fatto che la crisi economica non è certo alle nostre spalle, almeno non del tutto, le principali banche italiane, riunite sotto il vessillo della loro associazione (ABI), hanno deciso una proroga alla misura di agevolazione, lanciata lo scorso 1 febbraio e destinata a concludersi il prossimo 31 gennaio se non fosse stato per la deroga semestrale che terrà aperto uno spiraglio fino al prossimo luglio (completo, compreso).
Mutui: previsioni positive per il 2011
Il mercato dei mutui nel nostro Paese è in ascesa nonostante le criticità legate all’accesso al credito, ed alle difficoltà economiche delle famiglie per effetto della crisi occupazionale. Questo perché quello relativo alla casa, nonostante tutto, per gli italiani rimane l‘investimento più solido, ed i tassi di interesse, ancora ben al di sotto della media storica, alimentano di conseguenza la stipula di finanziamenti ipotecari. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata in base ad un ultimissimo rapporto del Crif, Assofin e Prometeia sull’andamento del comparto del credito nel nostro Paese. La ripresa del mercato dei mutui è caratterizzata, tra l’altro, da un aumento degli importi medi richiesti dalle famiglie ed erogati dalle banche, ma anche della durata media del finanziamento ipotecario a conferma di come in ogni caso si punti, con un piano di ammortamento lungo, ad una rata più bassa e più sostenibile.
Mutui in ripresa, gli italiani tornano a investire
Mutuo e prestiti personali sono parimenti forme di finanziamento. Con la differenza, non di poco conto, che gli ultimi vengono spesso riservati ad una spesa secca, o alla meglio ad una spesa comunque funzionale all’ottenimento solo marginale di qualcosa di diverso (l’automobile è una spesa, è finanziabile, ma può anche essere una necessità per chi se ne serve per recarsi al lavoro); il primo, invece, è spesso un investimento per il futuro: si acquista casa per disporre, al termine del piano di rimborso, di un bene durevole che ha dimostrato di rivalutarsi nel tempo, così che anche i figli possano beneficiarne in futuro o –alla peggio- che si disponga di un “tesoretto” da vendere in caso di eventuale necessità.
Mutui e prestiti: cresce l’indebitamento delle famiglie
In Italia le famiglie, a causa dell’elevato indebitamento, sono sempre più in affanno. A rilevarlo è stato l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre che al riguardo ha calcolato come nell’arco di due anni, dal settembre del 2008 al settembre del 2010, l’indebitamento medio nazionale sia cresciuto del 28,7% per effetto del debito legato ai mutui, ai prestiti, ai finanziamenti ed al credito al consumo. L’indebitamento più elevato è stato registrato nella Provincia di Roma con una media di quasi 29 mila euro a famiglia con a ruota la Provincia di Milano e poi a seguire la Provincia di Lodi, quella di Prato, la Provincia di Como e quella di Varese. Il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha sottolineato come i livelli più elevati di indebitamento si registrino in quelle aree del nostro Paese dove i redditi sono più alti, con la conseguenza che a preoccupare maggiormente non è il controvalore dell’indebitamento in valore assoluto, ma il tasso di insolvenze che non colpisce di più il Nord ma le realtà territoriali del Mezzogiorno.
Mutui: tasso fisso meglio del variabile, ma il misto…
Anche se abbiamo detto, giusto nei giorni scorsi, che c’è stato un deciso sorpasso nelle richieste di un mutuo a tasso fisso rispetto al valore numerico delle accensioni a tasso variabile, gli ultimi dati ci invitano a suggerirvi una nuova inversione di rotta, o quantomeno un minimo di ripensamento e di riflessione supplementare onde evitare di trovarvi, un giorno, delusi da un finanziamento che –come amiamo ripetere- è per sempre (esistono, e non sono certo trascurate dalla clientela, soluzioni a 25, 30 e persino 40 anni). Forte di una stabilizzazione dell’Euribor, il mercato dei mutui a tasso variabile è tornato conveniente e persino la tanto temuta mini-stangata di Natale non dovrebbe esserci, visto che i valori rilevati per le prossime settimane sono sostanzialmente invariati. E lo chiamano tasso variabile…
Mutui prima casa agevolati nella Regione Umbria
Nella Regione Umbria le famiglie che rispettano i limiti di reddito e tutti gli altri requisiti previsti, possono continuare a fruire di garanzie sui mutui per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale. Questo dopo che l’Amministrazione regionale, in accordo con quanto si legge sul sito Internet della Regione Umbria, ha siglato l’apposita convenzione con la Gepafin e con gli Istituti di credito aderenti. In questo modo, ha dichiarato Stefano Vinti, l’Assessore regionale alle Politiche della casa, l’Amministrazione in questa fase congiunturale ancora difficile vuole continuare ad aiutare le famiglie ed a sostenere il loro diritto di accesso alla casa; inoltre, le garanzie concesse vengono altresì incontro anche alle esigenze che in materia di concessione di mutui per la prima casa ha manifestato il sistema bancario. Sono ben diciassette gli Istituti di credito, grandi e piccoli, che hanno siglato la convenzione che abbatterà a favore dei mutuatari gli interessi sulle rate da pagare per i finanziamenti ipotecari per la prima casa.
Mutui: il ritorno del 100%
La fine dell’anno è spesso occasione per stilare bilanci e lanciarsi in qualche previsione per il futuro. Se guardiamo a quanto potrebbe accadere nel mercato immobiliare, scopriamo l’esistenza di una tendenza ad una piccola ripresa dei prezzi che sarà tanto più (o meno) forte quanto più (o meno) si saprà riprendere il mercato del lavoro. Gli operatori del settore, dopo tre anni di sofferenza, potrebbero tornare a brindare per una ripresa delle compravendite che si annuncia sensibile, mente le nuove costruzioni rimarranno al palo. A fronte di una nuova voglia di spesa, di una nuova possibilità di abitare, stanno tornando a fare capolino presso alcune banche delle soluzioni di finanziamento tramite mutuo che credevamo essere scomparse per sempre: copertura al 100% del valore dell’immobile.
Mutui e assicurazioni: Isvap ribadisce il no al conflitto di interessi
L’Isvap torna alla carica sui mutui, ed in particolare sulle polizze assicurative collegate, ribadendo il proprio no al conflitto di interessi. Al riguardo l’Istituto nella giornata di ieri, giovedì 16 dicembre 2010, ha emesso un nuovo comunicato stampa annunciando d’aver messo sul proprio sito Internet, www.isvap.it, in pubblica consultazione, lo schema di norma regolamentare finalizzato a disciplinare il conflitto di interessi degli intermediari assicurativi nell’offerta di polizze delle quali risultano essere anche beneficiari. Nel comunicato ufficiale l’Istituto spiega che la decisione di avviare la consultazione pubblica segue le decisioni del Tar del Lazio che ha dato ragione, per meri vizi procedimentali, ad Assofin, Assilea, Associazione Bancaria Italiana (ABI) ed alcune società finanziarie e banche che sul regolamento dell’Isvap avevano presentato ricorso. A questo punto, entro e non oltre il 31 gennaio del 2011, le Associazioni dei Consumatori e gli operatori saranno chiamati a fornire dei contributi che saranno successivamente vagliati ed esaminati con attenzione dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo.
Mutui: tasso fisso, sorpasso al variabile ormai pronto
Se il 2008 è stato l’anno dello smarrimento e il 2009 quello dell’attonita paura, certo il 2010 può essere considerato il momento della svolta nelle strategie di risposta alla crisi economica. Non con questo a dire che sia finita, bensì a voler esprimere che ormai sappiamo di dover convivere, fare i conti e continuamente confrontarci con una situazione precaria e ricca di colpi di scena (non sempre piacevoli…). È per questo che abbiamo cominciato ad adottare alcune contromisure con cognizione di causa, sempre più consapevoli di cosa significa prendersi un certo rischio piuttosto che cercare di porsi in una situazione di forza.
Mutuo completamento costruzione
Il finanziamento ipotecario più comune stipulato dalle famiglie è quello per l’acquisto della casa, spesso la prima, ma anche per portarlo o sostituirlo attraverso un mutuo per surroga o un mutuo per sostituzione. Ma nasce spesso l’esigenza di andare a ristrutturare un immobile, ed in tal caso la soluzione di accesso al credito ideale è quella di un mutuo completamento costruzione; questa tipologia di finanziamento immobiliare, allo stesso modo che per la prima casa, può permettere di andare a finanziare i lavori fino all’80% del valore dell’immobile una volta che questo sarà ultimato. In tal caso, oltre alla classica documentazione di reddito affinché la banca possa procedere con l’istruttoria, serve per un mutuo completamento costruzione anche la presentazione all’Istituto di credito del preventivo o dei preventivi delle ditte di costruzione che dovranno realizzare i lavori; inoltre, rispetto ad un mutuo acquisto casa, un mutuo completamento costruzione è tale che la banca gli importi li eroga con la modalità cosiddetta “SAL”, ovverosia a stato di avanzamento dei lavori.