Mutui: tasso fisso, sorpasso al variabile ormai pronto

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Se il 2008 è stato l’anno dello smarrimento e il 2009 quello dell’attonita paura, certo il 2010 può essere considerato il momento della svolta nelle strategie di risposta alla crisi economica. Non con questo a dire che sia finita, bensì a voler esprimere che ormai sappiamo di dover convivere, fare i conti e continuamente confrontarci con una situazione precaria e ricca di colpi di scena (non sempre piacevoli…). È per questo che abbiamo cominciato ad adottare alcune contromisure con cognizione di causa, sempre più consapevoli di cosa significa prendersi un certo rischio piuttosto che cercare di porsi in una situazione di forza.

Tutto questo per dire che il 2010 è stato –senza dubbio- l’anno del rilancio per i mutui a tasso fisso, soluzione di finanziamento (per molti questa parola coincide con investimento) sicuramente più onerosa del variabile in partenza ma altrettanto certamente legata a doppio filo alla certezza di un parametro, euroIRS, che non risentirà se non marginalmente dei timori per le economie a rischio e neppure dell’entusiasmo di una –speriamo pronta- ripresa. Al di là di alcun offerte eccezionali come il mutuo al 3,99% fisso di BNL, la tendenza è forte: si passa dal 20% di richieste di mutui a tasso fisso di inizio anno a valori che oggi oscillano tra 50 e 70% a seconda delle rilevazioni.

La forchetta tra soluzioni a tasso variabile e fisso è ancora ampia: si va dai 2,2 ai 2,3 punti percentuali. Però è vero anche che il gap si è ridotto di cento punti base da inizio anno, con trend di crescita che non smentiscono l’inversione di rotta dell’Euribor (e quindi lasciano supporre che lo strappo sarà cucito in pochi anni, qualcuno dice entro il 2014). Certo: il prezzo della tranquillità è più alto, sensibilmente più alto: per un finanziamento di 100mila euro a 20 anni la rata è di 632 euro contro i 512 del variabile. Certo: la bomba lanciata sul mercato da BNL ha costretto molte banche ad abbassare notevolmente le pretese fino a trascinare il fisso ai minimi storici. Ma è certo anche che la serenità di una rata costante fa gola a molti.