Mutuo Affitto BancoPosta

La rata è costante, mentre la durata è variabile da dieci a venti anni. Si presenta così il “Mutuo Affitto“, uno dei tanti finanziamenti immobiliari BancoPosta del Gruppo Poste Italiane che permette da un lato di sfruttare i vantaggi del tasso variabile, che consente il pagamento di una rata con interessi più leggeri rispetto alla formula a tasso fisso, e dall’altro di poter pagare una rata costante come se si continuasse a vivere in una casa a fronte del pagamento di un canone di locazione. In caso di aumento del costo del denaro, nel corso del piano di ammortamento, la durata del Mutuo Affitto BancoPosta può essere estesa fino ad un massimo di 30 anni con eventuale maxi-rata finale. Attualmente, fino al 31 ottobre 2010, i tassi in vigore sul Mutuo Affitto BancoPosta prevedono un spread all’1,35% più l’euribor a tre mesi che, in base alle quotazioni attuali, individua per il finanziamento immobiliare un tasso di partenza complessivo al 2,25% circa.

Polizze sui Mutui, Adiconsum e la diatriba Banche vs. Assicurazioni

Non sappiamo, non possiamo ancora sapere (né immaginare: il giudizio è fissato per la seconda metà di ottobre), chi la spunterà tra ABI e ISVAP rispetto alla questione relativa al controllo delle polizze assicurative sui mutui. Di certo, però, possiamo sapere da quale parte si collocano le associazioni dei consumatori. Questo non vuole essere un modo per delegare ad una terza parte un pensiero che possiamo condividere, quanto la registrazione pura e semplice di una posizione nella lotta che, ricordiamo, vale un ammontare di circa 2 miliardi di euro all’anno. Adiconsum parte all’attacco senza giri di parole: “La rivolta delle banche e finanziarie – si legge in una nota – contro le regole date dall’Isvap per il collocamento delle polizze sui mutui nasconde un’indole speculativa che ripropone il volto nascosto di chi eroga questo servizio”.

Sospensione rata mutuo con Ing Direct

Anche Ing Direct aderisce alla moratoria ABI-Consumatori sulla sospensione delle rate mensili del mutuo per la prima casa, ragion per cui anche i titolari del Mutuo Arancio che sono in difficoltà con il pagamento della rate, nel rispetto dei requisiti, possono accedere alla misura. In particolare, possono chiedere la sospensione del mutuo con Ing Direct quei mutuatari che rispettano le condizioni previste dalla moratoria ABI-Consumatori, ovverosia un reddito non superiore ai 40 mila euro da parte del richiedente, unitamente ad un importo originario del finanziamento immobiliare non superiore al livello dei 150 mila euro. Il tutto a fronte di eventi negativi legati all’occupazione, decesso del mutuatario, o condizioni di non autosufficienza, che si sono verificati nell’arco di tempo tra l’1 gennaio del 2009 ed il 31 dicembre del 2010.

Piano Famiglie: 28mila richieste in 6 mesi, boom dei lavoratori dipendenti

Un dato importante, benché di gran lunga inferiore alle aspettative “della vigilia”. Gli ultimi aggiornamenti, provenienti dagli Uffici Studi dell’ABI, in merito al ricorso da parte dei mutuatari italiani al Piano Famiglie possono, anzi devono, far riflettere; tutto questo, però, nella ferma consapevolezza del fatto che non si possa fare a meno di evidenziare come esista ancora un’indefettibile dignità tra i risparmiatori, i quali preferiscono affidarsi ad un aiuto esterno solo quando strettamente necessario e – soprattutto – già in partenza erano evidentemente consapevoli dei rischi che la stipula di un mutuo comporta, dal momento che nonostante la crisi economica non si sono trovati “acqua alla gola” in massa come qualcuno aveva ipotizzato.

Moratoria Abi: sospensioni mutui famiglie in aumento

Alla fine dello scorso mese di agosto sono stati sospesi mutui a ben 28 mila famiglie nell’ambito della moratoria ABI-Consumatori sui finanziamenti immobiliari per la prima casa. A darne notizia è stata proprio l’Associazione Bancaria Italiana nel sottolineare come il controvalore complessivo di mutui sospesi salga così a quota 3,7 miliardi di euro. In nove casi su dieci oltre alla quota capitale è stata sospesa anche la quota interessi del mutuo; dall’inizio della misura, avviata nel febbraio scorso, nelle tasche delle famiglie, per effetto del mancato pagamento della rata mensile, sono rimasti ben 191 milioni di euro di liquidità che serviranno per tirarsi fuori dalle difficoltà legate alla congiuntura sfavorevole. Gli eventi negativi legati all’accesso alla moratoria sono stati sinora, in prevalenza, quelli legati alla perdita dell’occupazione tra la cessazione del rapporto di lavoro subordinato e la riduzione dell’orario di lavoro.

Mutui USA: Ambac Assurance accusa Bank of America di frode

Il ritardo è colpevole, tanto che già di per sé potrebbe rappresentare quasi una colpa ed indebolire la strategia accusatoria. Resta però il fatto che un’accusa c’è, ed è anche molto pesante: aver venduto prodotti che si sapeva essere di pessima qualità spacciandoli per buoni, che poi è l’accusa più generalizzata da imputare praticamente a tutti gli erogatori di mutui a stelle e strisce. La causa della crisi economica mondiale risiede principalmente qui: si è fatto in modo che qualcuno investisse su prodotti a rischio elevatissimo giocando anche somme ingenti, poi quando la macchina si è inceppata ha cominciato a tossire e la situazione è precipitata nel gorgo di difficoltà che poi tutti conosciamo per averlo ogni giorno dinanzi agli occhi.

Mutui ipotecari: i tassi di interesse restano appetibili

Che sia a tasso fisso, oppure a tasso variabile, il costo complessivo di un mutuo per l’acquisto della casa rimane ancora un’operazione, se non allettante, sicuramente da valutare e da prendere in considerazione visto che i tassi rimangono ancora bassi. La conferma in merito è arrivata dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che nel suo ultimo rapporto mensile ha rilevato una sostanziale stabilità dei tassi medi applicati in Italia per i finanziamenti immobiliari finalizzati all’acquisto di abitazioni. In particolare, il tasso medio nello scorso mese di agosto si è attesto al 2,60% con un incremento frazionale rispetto al 2,57% medio rilevato nel luglio scorso; inoltre, rispetto a dodici mesi fa, il tasso medio sui mutui per la casa rimane ancora più basso di ben 64 punti base a conferma di come sui finanziamenti ipotecari si può continuare a parlare di prodotti ancora convenienti rispetto alla media storica ma anche in prospettiva visto che prima o poi, inesorabilmente, il costo del denaro subirà un’accelerazione proporzionale alla ripresa economica.

Polizze sui Mutui, è scontro Isvap-Abi

La lotta tra le banche e i gruppi assicurativi, esplosa negli ultimi anni con l’apertura agli istituti di credito del mercato previdenziale, registra una nuova puntata. Del resto, i due generi lavorano in un campo che è reciprocamente border-line: non è infrequente registrare invasioni di campo e conseguenti richiami alle competenze più specifiche di questo o quel comparto. In questo caso particolare che andiamo a raccontare, le banche reclamano di essere vittime di un trattamento scorretto perché discriminatorio da parte dell’Isvap, l’ente di controllo e vigilanza del settore assicurativo, in merito al settore dei mutui e dei prestiti al consumo.

Mutuo Arancio con spread scontato

Con Ing Direct chi stipula un finanziamento immobiliare, in particolare il prodotto “Mutuo Arancio a tasso variabile”, può ottenere sullo spread una riduzione dello 0,10%, ovverosia pari a 10 punti base, rispetto alle condizioni di contratto, semplicemente andando ad addebitare le rate del mutuo sul Conto Corrente Arancio. E’ questa una delle ultimissime promozioni di Ing Direct che punta come al solito a premiare quei clienti che con Ing Direct hanno stipulato due o più prodotti in materia non solo di mutui e di conti correnti, ma anche con il conto di deposito remunerato, ovverosia con il “Conto Arancio“. Per quel che riguarda lo sconto di dieci punti base sullo spread, una volta attivato l’addebito delle rate del Mutuo Arancio a Tasso Variabile sul Conto Corrente Arancio, questo scatterà a partire dalla terza rata mensile e poi a seguire su tutte le altre.

Mutui: fallisce Takefuji Corp; dal Giappone, una lezione da imparare…

Avete mai notato che solo in Italia sembra esistere un’atavica paura del fallimento? Prendiamo, ad esempio, il “caso Alitalia”, rispetto al quale sono forse oggi pochi a riuscire a fare memoria benché abbia riempito le prime pagine dei giornali per mesi non più di due anni fa: attorno alla compagnia di bandiera ed all’eventualità di un suo fallimento, eventualità tra l’altro molto probabile visto che l’azienda era stata scambiata per un rifugium peccatoribus e per stipendificio dalla solita cricca di potenti amici, si era scatenato un dibattito che ha visto prevalere le istanze del governo e di chi ha desiderato il salvataggio, come sempre avvenuto con soldi pubblici. Il caso di questa estate, ormai archiviata, si chiama invece Tirrenia, con il gruppo marittimo a seguire una trafila simile a quella dei colleghi volanti e – come al solito – i cittadini a pagare le malefatte e le clientele di qualcuno…

Mutuo First di Unicredit

Le condizioni sono molto flessibili, e la durata può arrivare fino a trenta anni a fronte di un tasso che può essere variabile, fisso, misto, oppure variabile a “Gestione Autonoma“; ed il tutto a fronte di importi erogabili che possono arrivare fino all’80% del valore dell’immobile. Si presenta così “Mutuo First”, il finanziamento immobiliare ideato dal colosso bancario europeo Unicredit Group che permette grande sicurezza per le proprie operazioni immobiliari grazie alla formula a tasso variabile Gestione Autonoma. Tale formula, nel dettaglio, permette infatti di poter gestire e di poter pianificare il rimborso del capitale con la massima flessibilità; questo perché le rate del rimborso sono costituite di soli interessi, calcolati rigorosamente sul debito residuo, mentre la quota capitale la si può rimborsare in maniera flessibile ed elastica nel rispetto di quote di rientro minimo in corrispondenza di scadenze che sono certe e predefinite.

Mutui: negli USA prende piede l’underwater

Molti ci hanno marciato, qualcuno (non molti, a dire la verità) la sta pagando cara, tantissimi – ma in questo caso la lente d’ingrandimento si deve spostare dalla visualizzazione dei carnefici a quella delle vittime – ne stanno facendo le spese oggi, e non è detto che non inneschino altri fenomeni poco prevedibili e controllabili (dunque altrettanto poco facilmente rimediabili) in futuro. Cosa sta succedendo negli Stati Uniti ora che la bolla speculativa del mercato immobiliare è esplosa, trascinando il mondo sull’orlo di una crisi dell’economia reale senza precedenti nel Dopoguerra? Succede che molti dei titolari di mutuo per l’acquisto della prima casa si trovano con l’acqua alla gola, e con un mutuo da rimborsare che vale molto più di quanto non sia il valore “residuo” (qui inteso come quello reale corrente) dell’abitazione.

Mutui Friuli Venezia Giulia: Bando per le famiglie in scadenza

Stanno per scadere, nella Regione Friuli Venezia Giulia, i termini di partecipazione ad un importante Bando messo a punto dall’Amministrazione regionale a favore di quei lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali e che sono contestualmente in difficoltà con il pagamento della rata mensile del mutuo. La scadenza per la presentazione delle domande, infatti, è fissata per venerdì prossimo, 1 ottobre 2010, termine ultimo per inoltrare le istanze a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure a mano direttamente presso la sede di Udine, al numero 1 di via Aquileia, della  Banca Mediocredito del Friuli Venezia Giulia S.p.A.. Alla domanda di contributo per il pagamento dei mutui per la casa, che deve essere redatta su un apposito modello, deve essere altresì allegata la dichiarazione, a cura della Banca, che quantifica gli interessi di mora che sono maturati e che non sono stati pagati sul mutuo per la prima casa a partire dalla data dell’1 luglio 2008 e fino all’11 giugno del 2009.

Mutui, la ripresa passa on-line

Nei giorni scorsi, il leader di Confindustria Emma Marcegaglia ha inchiodato il Governo alle proprie responsabilità ricordando all’Esecutivo che “non è vero che la situazione in Italia sia migliore rispetto a quella esistente nelle altre economie europee”. Non tanto un monito rispetto alla situazione dell’economia reale, comunque stagnante e desiderosa di aiuti per ripartire, quanto piuttosto un invito a non infilarsi nel tunnel della crisi politica rischiando di andare ad aggravare una situazione già di per se stessa precaria. In effetti, i dati economici parlano per la nostra nazione di una ripresa comunque presente, benché non eccezionale, e sarebbe bene che il Governo si interrogasse sull’opportunità di giochi di palazzo in un momento come questo, in cui i dati sul primo trimestre del 2010 segnano una ripresa delle compravendite di unità immobiliari (+2,3%), un rilancio del comparto dei mutui (+13%) e fine della fase calante cominciata nel 2007.