Mutuo prima casa: l’euribor torna a fare paura

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I bei tempi del mutuo a tasso variabile a buon mercato, ovverosia con tassi applicati sulle rate mensili ben al di sotto della media storica, presto potrebbero finire. Questo perché negli ultimi giorni l’euribor con scadenza a tre mesi s’è portato sul livelli che non si vedevano da un paio d’anni; e le prospettive, inoltre, sono tutt’altro che rosee per chi un mutuo a tasso variabile lo paga già, o lo sta per stipulare, in quanto la Bce, Banca centrale europea, appare intenzionata ad innalzare i tassi di interesse nell’Eurozona già a partire dal prossimo mese di aprile. I mercati proprio su tale minaccia si sono messi in moto, e l’euribor è schizzato in alto al punto che i Consumatori a gran voce da qualche giorno a questa parte parlano per i mutui variabili dell’arrivo di una stangata.

Anche il portale di annunci immobiliari online Idealista.it ha posto l’accento sul fatto che l’euribor ha fatto registrare una notevole impennata verso l’altro al punto che ora non si esclude per il tasso interbancario con scadenza a tre mesi il raggiungimento di un livello pari al 2% in tempi relativamente brevi. Se così fosse allora la rata dei mutuatari a tasso variabile subirebbe un forte rincaro con tutto quel che ne consegue sulla tenuta dei bilanci delle famiglie italiane.

In caso di persistente ascesa dei tassi di interesse, il rischio è quello che ancora tante altre famiglie italiane possano cadere nell‘insolvenza e, inesorabilmente a seguire, anche nel pignoramento. A meno che non si mettano a punto misure che siano estensive dell’attuale moratoria sui mutui. Il Codacons nelle scorse settimane, tra l’altro, ha formulato una proposta “drastica”, ovverosia quella per cui lo Stato italiano dovrebbe subentrare sui mutui a carico delle famiglie che oramai sono allo stremo. Ma difficilmente questo succederà.