Giovani e Precari? C’è Mutuo Progetto Lavoro di UniCredit

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E mentre il mercato (dei tassi d’interesse) cambia in continuazione, regalando anche alcune occasioni davvero d’oro ai risparmiatori, c’è un altro mercato, quello del lavoro, che è cambiato in maniera sostanziale negli ultimi anni, dove i grandissimi protagonisti sono stati i giovani. Sì, i giovani: quegli stessi giovani che ora stanno pagando il prezzo più alto alla crisi con lavori saltuari, precari, stipendi da miseria e disoccupazione dilagante, devono quasi ringraziare perché è stata proprio la possibilità di assumere ricorrendo a contratti non vincolanti a dischiudere per molti di loro le porte di un mondo del lavoro altrimenti destinato ad invecchiare e rinsecchirsi, in una spirale di diritti acquisiti e insostenibili costi. Giovani e precari: è possibile pensare ad un futuro? Sì, se c’è qualcuno che è disposto a scommettere sul binomio approntando finanziamenti necessari a lanciare l’entusiasmo e la vitalità delle nuove generazioni.

Questo qualcuno può essere, al pari di altri, anche UniCredit, con la sua proposta del Mutuo Progetto Lavoro. “Per i lavoratori flessibili… il mutuo che non c’era”, recita il sito. Già, così come non c’erano così tante situazioni simili. Ma del resto le sfide del mercato vengono vinte da chi sa adattarsi, più e prima di altri, al mutare degli eventi, Per questo serve un mutuo per i precari, che altrimenti rimarrebbero esclusi dal mercato immobiliare e costretti ad abortire i propri sogni.

Mutuo Progetto Lavoro offre da 30mila a 200mila euro, a tasso fisso o variabile, con un rimborso che può durare fino a 30 anni. Anche senza il bisogno di trovare, e presentare alla banca, la figura di un garante; anche senza avere ancora ottenuto il privilegio, perché tale è diventato, di un contratto a tempo indeterminato. Non possiamo non mettervi in guardia: rifletteteci, ragazzi, perché il mutuo è ancor più duraturo del matrimonio e prendere una decisione sulla base dell’emotività può essere una decisione che si pagherà cara in seguito. Però già il fatto che esista chi offre alcune soluzioni, anche contrattabili, per una categoria sempre più numerosa e sempre meno valorizzata è una buona notizia.