Mutuo giovani e lavoratori atipici: più difficile ottenerlo

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Rispetto al passato le banche per concedere un mutuo chiedono al privato ed alla famiglia, e comunque ai contraenti, che tutte le carte siano in regola, ovverosia che il merito creditizio sia solido sotto ogni punto di vista. Occorre quindi che la famiglia abbia delle entrate stabili e che il contraente non abbia problemi di natura creditizia quali protesti; ed in genere basta anche avere acceso qualche piccolo prestito per vedersi chiusa dalla banca la porta a causa del fatto che a lungo andare il pagamento di due rate mensili potrebbe essere non sostenibile. Come diretta conseguenza un giovane, ed in generale un lavoratore con un contratto non a tempo indeterminato, ha maggiori difficoltà ad accedere ad un finanziamento ipotecario, magari con finalità di acquisto della prima casa ad uso residenziale. Al riguardo gli ultimissimi dati forniti da Supermoney.eu, ed in particolare dal proprio Osservatorio, rilevano come in materia di mutui i precari ed i giovani neanche ci provano più a cercare il finanziamento ipotecario proprio perché è alto il rischio di vedersi chiuse le porte da parte del sistema bancario.

Nel dettaglio, Supermoney.eu, in accordo con i dati raccolti dal proprio sito Internet, utilizzato, tra l’altro, proprio per la comparazione di mutui, rivela come solamente il 6% dei finanziamenti online venga richiesto da potenziali contraenti che sono lavoratori atipici e comunque con un contratto di lavoro a tempo determinato. E di questo 6%, inoltre, solamente in un caso su tre i potenziali richiedenti il mutuo hanno un’età al di sotto dei 35 anni.

Secondo Supermoney.eu trattasi a conti fatti di un dato “conosciuto” visto che quando si parla di mutui il nostro non è un Paese per i precari, e nemmeno per i giovani; con la conseguenza che per entrare in possesso della casa di proprietà, magari dopo aver vissuto per anni ed anni in affitto, molto spesso il lavoratore deve attendere la pensione. Secondo l’Amministratore Delegato di Supermoney, Andrea Manfredi, la tendenza sopra descritta è frutto degli effetti negativi che la crisi ha generato nel biennio 2009-2010.