Mutuo costruzione casa e manovra, nuove sorprese

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La manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici ha introdotto importanti novità riguardo alla casa, in particolare a quella ad uso residenziale, al punto che, senza un riordino della spesa pubblica, torneranno le tasse sulla prima casa a causa del taglio alle agevolazioni. Ma per chi punterà nei prossimi anni alla stipula di un mutuo per la costruzione di immobili, potrebbero arrivare altre sgradite novità. La sorpresa riguarda l’imposta sul valore aggiunto (Iva) al costruttore, che potrebbe passare dall’attuale 4% al 5,2%. Questo significa, calcolatrice alla mano, che su una prima casa da 100 mila euro, tanto per fare un esempio, il maggior esborso per l’acquirente, rispetto ai livelli di Iva attuale, sarebbe pari a ben 1.200 euro.

A riportarlo è il portale di annunci immobiliari online Idealista.it citando un articolo apparso su Casa24 de “Il Sole 24 Ore“, a conferma di come nel nostro Paese il mercato dei mutui in Italia dovrà fare i conti non solo sui tassi di interesse sempre più alti, ma anche su maggiori costi accessori, un po’ su tutta la linea.

E se lo Stato italiano preme per reperire nuove risorse, e per blindare i conti pubblici, su un bene essenziale come la prima casa ad uso residenziale, anche le banche del nostro Paese, salvo rare eccezioni, quasi sempre legate a promozioni, non scherzano in termini di spread, di costi accessori e di prodotti di mutuo in generale. D’altronde anche in Italia in questi ultimi mesi le principali banche italiane hanno messo a punto massicci piani di aumento di capitale, con gli azionisti che ora vorranno vedere gli utili ed i dividendi da distribuire ad ogni chiusura annuale di biancio. E questo, oltre ai piani di efficienza e di taglio ai costi, non potrà che passare anche attraverso i maggiori costi applicati alla clientela su mutui, conti correnti, prestiti e servizi bancari in genere.