Mutuo costruzione casa e manovra, nuove sorprese

La manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici ha introdotto importanti novità riguardo alla casa, in particolare a quella ad uso residenziale, al punto che, senza un riordino della spesa pubblica, torneranno le tasse sulla prima casa a causa del taglio alle agevolazioni. Ma per chi punterà nei prossimi anni alla stipula di un mutuo per la costruzione di immobili, potrebbero arrivare altre sgradite novità. La sorpresa riguarda l’imposta sul valore aggiunto (Iva) al costruttore, che potrebbe passare dall’attuale 4% al 5,2%. Questo significa, calcolatrice alla mano, che su una prima casa da 100 mila euro, tanto per fare un esempio, il maggior esborso per l’acquirente, rispetto ai livelli di Iva attuale, sarebbe pari a ben 1.200 euro.

Mutuo prima casa: rate alte e tasse a sorpresa

Per chi nel corrente mese di luglio del 2011 si appresta a stipulare un mutuo per la prima casa, magari dopo averci pensato per mesi e mesi, sicuramente pensa a quella che è un’occasione perduta. Questo perché nei mesi scorsi i tassi erano più bassi, ragion per cui si pagavano per i mutui fissi rate più basse a parità di importo richiesto, e lo stesso dicasi anche per i mutui variabili, ovverosia quelli indicizzati al tasso euribor oppure a quello della Banca centra europea. Ma ora sulla prima casa aleggia anche lo spettro del ritorno delle tasse dopo che negli anni scorsi l‘ICI, l’imposta comunale sugli immobili, è stata abolita proprio sulle case dove gli italiani ci vivono con la sola eccezione di quelle di lusso.

Mutuo acquisto casa e federalismo municipale

Per la stipula di un mutuo per l’acquisto della casa, e per quel che riguarda in particolare le spese accessorie dovute per Legge, i risparmi di imposta rispetto alle tasse vigenti potrebbero scattare a partire dal 2014, ovverosia da quando, in accordo con i piani dell’attuale Governo in carica, entrerà in vigore ed a regime il cosiddetto “federalismo municipale“. Alcune principali novità, infatti, riguardano, anzi riguarderanno, la tassazione immobiliare con il prelievo che potrà andare direttamente ai Comuni che, in questo modo, nell’ambito del federalismo, potranno acquisire risorse da destinare alla collettività. La tassa chiave nel futuro sarà la cosiddetta “Imu”, imposta unica sugli immobili, che prevede per l’acquisto della prima casa l’applicazione di una tassazione al 2% del valore catastale e non più all’attuale 3% rappresentato dall‘imposta di registro, ipotecaria e catastale.