Mutui USA: sofferenze boom, nasce il “fenomeno dell’abbandono”

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Quanto lavoro per i volontari NACA! Se ricordate (e se non ricordate potete sempre leggere l’articolo che trovate a questo link), nei giorni scorsi vi avevamo parlato di un’iniziativa, nata negli States, tesa ad agevolare la contrattazione dei clienti con le banche che hanno erogato loro un mutuo ed ora sono pronte al pignoramento perché il risparmiatore ha evidenziato una sofferenza nel pagamento delle rate (ricordiamo che i mutui sono classificati in sofferenza quando non è stata pagata almeno una rata). Orbene: la pubblicazione dei dati trimestrali relativi al mercato immobiliare USA lasciano pensare che gli uomini NACA avranno il loro bel daffare, se è vero come è vero che i mutui in sofferenza, su base destagionalizzata, rappresentano il 9,85% del totale dei prestiti.

Il dato rappresenta un calo rispetto al 10,06% del primo trimestre, ma anche un aumento su base annua rispetto al 9,24% del secondo trimestre del 2009. Su base grezza, i mutui in sofferenza rappresentano il 9,40% del totale dei prestiti, dacché ci risulta facile trarre delle conclusioni: su 10 case acquistate mediante il ricorso all’accensione di un mutuo negli USA, una si trova in pericolo di ritornare sul mercato dal momento che il passo successivo alla dichiarazione di sofferenza è la richiesta di pignoramento del bene.

A proposito di pignoramenti, essi rappresentano invece il 4,57% del totale dei prestiti, in calo rispetto al 4,63% del primo trimestre, ma ancora una volta in salita rispetto al 4,20% del secondo trimestre del 2009. una spiegazione si può trovare, anche se di certo non è l’unica: il mercato si è fermato, i valori sono crollati e le famiglie preferiscono smettere di pagare le rate del mutuo e abbandonare l’abitazione, piuttosto che continuare a rimborsare un debito superiore al valore di mercato della casa che poi si troveranno a possedere.