Mutui: Tasso Variabile, (anche) Bolzano si converte

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Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, lo va dicendo (e non è solo in questa sua lotta) da diversi mesi: la concorrenza migliora il funzionamento del mercato, anche bancario, e aumenta la soddisfazione dei clienti, oltre che il loro ricorso all’acquisto. In una prospettiva nazionale, ahinoi, sembra che gli istituti di credito stentino a capirlo o facciano finta di non sentire, continuando a perseguire le loro logiche di oligopolio che tanto bene hanno funzionato sin qui; se però spostiamo l’obiettivo su un ottica locale, e proviamo a mettere a fuoco alcune situazioni, scopriamo invece che – finalmente – c’è qualcuno, in qualche determinata area, che stanco di giocare a un certo tipo di gioco si è convertito alla concorrenza, con ottimi risultati sulla platea dei consumatori.

Succede nella Provincia autonoma di Bolzano, dove – rispetto a novembre 2009 – si è registrato un calo delle richieste per i mutui a tasso fisso. Merito della diminuzione degli indici di riferimento, ma soprattutto merito degli effetti positivi che la concorrenza ha avuto sui mutui a tasso variabile, visto che l’apertura del mercato ha spinto le banche a ridurre gli spread e ad abbassare i tetti massimi nei mutui con cap.

In particolare c’è stato un attore, irrotto solo di recente sul mercato, che ha costretto tutti gli altri a rivedere – al ribasso – le rispettive proposte: è Tiroler Sparkasse AG, che da qualche tempo è presente sul territorio locale con un ufficio di rappresentanza e una rete di promotori e propone Euribor a 3 mesi più uno spread del 1,25% senza arrotondamento e soglie minime per un totale di interesse al 2,00%, almeno per il momento. In questo quadro da Paradiso terrestre, non manca la nota dolente rappresentata da un informazione precontrattuale insufficiente o confusa e dall’operato di alcune banche che ampliano a dismisura la propria offerta di mutui generando confusione nella clientela.